Auto, dazi Usa dal 2 aprile - wipconsulting.it

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Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato dazi del 25% su tutte le auto importate, con effetto dal 2 aprile prossimo. Questa misura mira a incentivare la produzione interna, ma ha sollevato preoccupazioni tra i principali partner commerciali e nell’industria automobilistica globale.​
Significative le reazioni internazionali. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che questi dazi danneggeranno sia le imprese che i consumatori europei, annunciando possibili contromisure per proteggere l’economia dell’UE.
Il Primo Ministro canadese, Mark Carney, ha definito i dazi “ingiustificati” e in violazione degli accordi commerciali esistenti, annunciando l’intenzione di adottare misure di ritorsione coordinate. Il governo cinese ha criticato la decisione, affermando che mina il sistema commerciale multilaterale e potrebbe portare a una guerra commerciale. ​

L’introduzione di questi dazi avrà un impatto notevole sull’industria automobilistica globale, innanzitutto per l’aumento dei prezzi. Si prevede, infatti, che i prezzi delle auto importate negli Stati Uniti aumenteranno tra i 5.000 e i 10.000 dollari, rendendo i veicoli meno accessibili per i consumatori americani. ​Il che potrebbe portare a una diminuzione delle vendite di auto negli Stati Uniti, con una possibile contrazione del mercato fino a 3 milioni di unità. ​ Case automobilistiche come General Motors, Ford e Stellantis potrebbero affrontare costi di produzione più elevati, mentre aziende come Tesla, che producono principalmente negli Stati Uniti, potrebbero trarre vantaggio dalla situazione. ​

I dazi annunciati da Trump non sono solo uno strumento economico, ma un segnale politico.
Incidono direttamente sull’idea stessa di cooperazione economica, ponendo alle imprese una sfida chiara: ripensare la propria esposizione ai mercati esteri alla luce di un mondo meno stabile e meno prevedibile.

Per il sistema europeo – e italiano – significa tornare a parlare di strategia industriale, posizionamento e autonomia. Per le imprese, significa dotarsi di strumenti di lettura capaci di interpretare non solo i mercati, ma gli equilibri geopolitici che li modellano.

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