Se l’Algeria è un importante produttore di energia, il Regno del Marocco – con una popolazione di circa 37 milioni di abitanti – ne è invece un grande importatore. Nonostante ciò, il Paese dispone di rilevanti giacimenti di fosfati e basa la propria economia su un florido settore agricolo, che impiega il 30% della forza lavoro. Tuttavia, negli ultimi quattro anni, il comparto ha subito pesanti contraccolpi a causa di gravi episodi di siccità che ne hanno ridotto la produttività. A ciò si affianca un settore manifatturiero in forte espansione, con punte di eccellenza nel comparto automobilistico, tanto da rendere il Marocco il principale produttore di autovetture dell’intero continente africano, con una produzione annua pari a 700.000 veicoli. Tra gli altri settori industriali in crescita si segnalano l’elettronica, il farmaceutico e il tessile.
Merita particolare attenzione lo sviluppo delle infrastrutture stradali, ferroviarie e portuali, per il quale sono stati stanziati ulteriori investimenti pari a dieci miliardi di euro nel prossimo quinquennio. Sono inoltre previsti interventi di riqualificazione di alcuni impianti sportivi in vista dei Campionati del Mondo di calcio del 2030, che il Marocco ospiterà insieme a Spagna e Portogallo.
Dal 2020 è in funzione una linea ferroviaria ad Alta Velocità, la prima del continente africano, che collega Casablanca – principale centro economico del Paese – con Rabat, la capitale, Kenitra, città industriale in continua espansione, e Tangeri. Quest’ultima si trova in una posizione strategica sulla costa mediterranea, separata dall’Oceano Atlantico solo dallo Stretto di Gibilterra. Proprio sfruttando questa posizione, Tangeri è diventata nell’arco di un decennio il più importante porto container del Mediterraneo: Tangeri Med.
Tanger Med Free Zone
Collegata al porto si è sviluppata la Tanger Med Free Zone, una zona franca che si estende su una superficie di 500 ettari ed è attualmente oggetto di ulteriori ampliamenti (www.tangermedzones.com). Quest’area ospita numerose multinazionali – tra cui Renault, Airbus, Bombardier, Samsung – che beneficiano di agevolazioni fiscali e doganali per la produzione e l’esportazione. Si tratta di una location ideale anche per aziende di dimensioni più contenute, che desiderano stabilire una base operativa in Marocco per poi esplorare i mercati dell’Africa occidentale, come Senegal, Mauritania e Mali, con i quali il Paese mantiene rapporti commerciali molto intensi.
La posizione geografica del Marocco, situato tra l’Atlantico e il Mediterraneo, ha acquisito ulteriore rilevanza a seguito della deviazione delle rotte marittime causata dagli attacchi dei ribelli Houthi, iniziati nel 2023 dalle coste dello Yemen. Tali attacchi hanno reso pericolosa la rotta che passa attraverso il Mar Rosso e il Canale di Suez, lungo la quale transitava una parte consistente dei container provenienti dall’Asia. Attualmente molte navi preferiscono circumnavigare l’Africa e Tangeri si è affermato come porto di transito privilegiato per il Mediterraneo, sostituendosi a scali come Port Said e Damietta in Egitto, ma anche ad alcuni porti italiani, tra cui Gioia Tauro.
Energie rinnovabili
Un altro comparto in cui le autorità marocchine hanno investito e continueranno a investire in maniera significativa è quello delle energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. Secondo i dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE), oggi il 25% dell’elettricità del Paese proviene da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere il 35% entro il 2027: la percentuale più alta tra i Paesi dell’area.
Questa politica apre interessanti opportunità per le aziende italiane, grazie ai rilevanti investimenti previsti per lo sviluppo e la modernizzazione della rete elettrica nazionale. L’obiettivo è garantire un’adeguata distribuzione dell’energia su tutto il territorio, con particolare attenzione alle aree agricole, dove si stanno realizzando impianti di irrigazione alimentati anche da dissalatori, considerata la scarsità di precipitazioni che sta influendo negativamente sulla produzione agricola.
Il contesto economico favorevole del Marocco, unito alla stabilità politica, ha favorito una crescita costante negli ultimi vent’anni, attirando un flusso continuo di investimenti esteri. Per queste ragioni, SACE individua il Marocco come il Paese a maggior potenziale dell’intera area nordafricana e ha recentemente aperto un proprio ufficio nel Paese, con l’obiettivo di rafforzare le opportunità di investimento e le relazioni commerciali a beneficio delle imprese italiane.
Le esportazioni italiane verso il Marocco hanno mostrato un andamento positivo nel tempo, con un interscambio complessivo pari a 5 miliardi di euro nel 2024. Di questi, 3,25 miliardi sono rappresentati da esportazioni italiane (principalmente derivati del petrolio, macchinari e tessuti), mentre le importazioni dal Marocco (costituite soprattutto da autoveicoli, prodotti ittici e abbigliamento) ammontano a 1,75 miliardi di euro. L’Italia si posiziona così tra i primi sei partner commerciali del Paese, dopo Spagna, Francia, Cina, Stati Uniti e Turchia.
I rapporti bilaterali tra Italia e Marocco sono ottimi, anche se, storicamente, il nostro ruolo è meno marcato rispetto a quello della Spagna e della Francia. La Spagna, in particolare, mantiene tuttora la sovranità sulle città di Ceuta e Melilla, situate all’estremo nord della costa marocchina. La Francia, invece, ha esercitato un protettorato sul Marocco dal 1911 al 1956, senza però farne una vera e propria estensione territoriale, a differenza di quanto accaduto in Algeria.