United Ventures e Cefriel, insieme per la technical due diligence

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United Ventures è un fondo di venture capital specializzato in investimenti in startup tecnologiche innovative. Con un forte focus su aziende tecnologiche, il fondo supporta la crescita di realtà con modelli di business scalabili e tecnologie all’avanguardia. Per l’azienda, che investe in startup deep tech, è fondamentale avere un quadro chiaro della qualità dell’asset tecnologico in cui si stanno allocando le risorse. Fabio Pirovano di United Ventures racconta come il fondo abbia collaborato con Cefriel per condurre una technical due diligence, al fine di valutare i punti di forza e le criticità di una startup target.

Qual è il bisogno che ha spinto United Ventures ad avviare questo progetto?

Il progetto è nato dalla necessità di United Ventures di approfondire la valutazione tecnica della startup Akamas, sorta all’interno del gruppo Moviri, gruppo internazionale di sviluppo software e consulenza, per comprendere la solidità e la scalabilità della sua tecnologia. Akamas è un prodotto che usa l’AI per ottimizzare applicazioni software: configurando in maniera olistica e coerente tutti i componenti di un’applicazione e della sua infrastruttura, si riescono ad ottenere importanti aumenti di performance, riduzioni di costo, ed affidabilità della stessa.

La crescente complessità delle soluzioni tecnologiche e la rapidità con cui si evolvono i mercati rende sempre più cruciale disporre di un’analisi tecnica dettagliata per mitigare i rischi e supportare le decisioni di investimento.

“La validazione da parte di una terza parte indipendente, con forti competenze nel settore, è essenziale per valutare l’iniziativa tecnica su cui stiamo investendo” spiega Fabio Pirovano, partner di United Ventures. “Il rischio fa parte del nostro lavoro, ma dobbiamo assicurarci che la startup abbia basi tecnologiche solide su cui costruire un percorso di crescita. Il lavoro svolto da Cefriel è stato molto strutturato: ci ha fornito informazioni preziose non solo sulla tecnologia, ma anche sulle persone e sui processi della startup. La loro capacità di interagire con le società target, estrapolando informazioni in modo efficace, è stata un vero valore aggiunto”.

Come è possibile lavorare insieme alla technical due diligence?

Il framework proprietario di valutazione consente un’analisi complessiva degli elementi fondamentali di una startup, quali: team, prodotto, processi di sviluppo e supporto, infrastruttura IT e cybersecurity.

“In ogni progetto di technical due diligence – prosegue Roberto Roncone, Senior Business Innovation Consultant – Business Line Coordinator e Project Manager del progetto – lavoriamo con l’obiettivo di valutare la startup in modo oggettivo e con un focus su scalabilità e capacità di crescita, non solo in termini tecnici ma anche di mercato. Identifichiamo eventuali gap da colmare per massimizzare il successo della roadmap proposta e lavoriamo insieme alla startup per comunicare rapidamente ed efficacemente agli investitori eventuali criticità rilevate, permettendo così una più facile valutazione dei rischi e delle possibili azioni di mitigazione”.

Quali sono i benefici che avete osservato dall’analisi tecnica svolta da Cefriel?

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