Dieci anni invocando la pace. Compie infatti dieci anni l’iniziativa di preghiera “Un minuto per la pace” nata per iniziativa del Forum Internazionale di Azione Cattolica (Fiac) da un appello di papa Francesco a pregare per la pace l’8 giugno del 2014, insieme all’allora Presidente di Israele, Shimon Peres, al Presidente dell’Autorità palestinese, Mahmud’Abbas Abu Mazen, e al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, riuniti nei giardini del Vaticano.
Il prossimo 8 giugno 2024, alle ore 13, ovunque vi troviate, al lavoro, a scuola, all’università, nel quartiere, in famiglia, con gli amici, in parrocchia… fermatevi, chinate il capo e recitate una preghiera per la pace secondo il vostro credo. E se è possibile, inviate tutti i soci di Ac, gli amici di altre associazioni, confessioni e religioni, tutte le persone di buona volontà a fare lo stesso. Anche coloro che non credono, si fermino ugualmente a riflettere sull’urgenza di costruire un mondo più fraterno.
La pace e una urgenza, un diritto e una necessità
La pace è una urgenza… «Le migliaia di morti, di feriti, di sfollati, le immani distruzioni causano dolore, e questo con conseguenze tremende sui piccoli e gli indifesi, che vedono compromesso il loro futuro. Mi domando: davvero si pensa di costruire un mondo migliore in questo modo, davvero si pensa di raggiungere la pace? Basta, per favore! Diciamo tutti noi: basta, per favore! Fermatevi!» (Francesco – Angelus 3 marzo 2024).
La pace è un diritto… «A volte si tratta di ascoltare il grido di interi popoli, dei popoli più poveri della terra, perché “la pace si fonda non solo sul rispetto dei diritti dell’uomo, ma anche su quello dei diritti dei popoli”» (Francesco – Evangelii gaudium 190).
La pace è una necessità… Una pace che non sorga come frutto dello sviluppo integrale di tutti, non avrà nemmeno futuro e sarà sempre seme di nuovi conflitti e di varie forme di violenza. (Francesco – Evangelii gaudium 219).
In questi dieci anni, Papa Francesco ha più e più volte incoraggiato e rilanciato l’iniziativa del Fiac, ricordando che «la pace è possibile, la pace è necessaria, la pace è responsabilità primaria di tutti (Francesco – Urbi et Orbi, Pasqua 2022). «Grazie all’azione cattolica internazionale che promuove questa iniziativa» (Francesco – Udienza generale del 5 giugno 2019).
Un’iniziativa che oggi è parte della vita e degli impegni delle Ac di tutto il mondo, e per tutto il mondo.
L’Ac con il Mean a Kyiv in vista di “Non possiamo tacere!”
Proprio in questi giorni, infatti, Tommaso Cappelli, come rappresentante di Azione cattolica italiana è a Kyiv insieme ad altri esponenti italiani del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean), di cui l’Ac è parte integrante, per una dimostrazione di solidarietà con la causa ucraina.
La delegazione incontrerà parlamentari, giornalisti, dirigenti religiosi e della società civile a livello centrale e periferico, per testimoniare la vicinanza della società civile europea, far crescere nella campagna elettorale in corso la consapevolezza dello stretto legame tra futuro ucraino e dell’Ue, consolidare i partenariati con la società civile e le confessioni religiose in Ucraina in vista di “Non possiamo tacere!”, la grande manifestazione europea di solidarietà dell’11 luglio a Kyiv, in piazza Santa Sofia.