Il Puppy Yoga è fuorilegge: è arrivata la nota del Ministero della Salute - Petme

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In nome del benessere animale, tale pratica va sospesa in tutta Italia. I cuccioli impiegati sono infatti troppo piccoli e le lezioni vanno a detrimento della loro salute, sia fisica sia psicologica. L’organizzazione LNDC ha sporto anche denuncia presso la Procura di Milano per possibile maltrattamento degli animali: vedremo come finirà questo secondo passo.

Con una nota del 29 aprile diramata dal Dipartimento per la salute animali, che dipende dal Ministero della Salute, in Italia è stato proibito il Puppy Yoga: si chiude così, con uno stop istituzionale, una pratica che ha avuto fino qui tanto successo. Ma che non teneva conto del benessere dei cuccioli di cane e gatto.

Ripercorriamo la storia di ciò che è accaduto.
All’inizio era il Doga, definizione che viene dalle parole inglesi Dog e Yoga. Ha spopolato a lungo negli Stati Uniti e ancora molti lo praticano con soddisfazione. Durante le sedute di Doga, fai esercizi insieme a un cane, appunto, che generalmente è il tuo. Questa pratica è stata comunque sempre piuttosto avversata, soprattutto dagli insegnanti, che rivendicano lo yoga come una disciplina molto seria, di meditazione e respirazione, e la presenza dell’animale non c’entra nulla.

In Italia, sull’onda dello straordinario successo ottenuto già in Francia e nel Regno Unito, ha preso piede ed è diventata una mania collettiva, invece, il Puppy Yoga, cioè lo yoga con i cuccioli di cane. Che diventa Kitty Yoga se gli animali utilizzati sono invece gattini. Nelle principali città sono nate palestre dedicate a questa pratica e, come spesso accade, sono stati certi video virali sui social a provocare il boom di questa particolare ginnastica. 
Alcune associazioni si accordavano con allevatori per avere i cuccioli alle lezioni di Puppy Yoga, portati nelle palestre in determinati giorni: cani di pochi mesi venivano lasciati gironzolare liberamente mentre gli iscritti facevano una mezz’ora di yoga, e la restante mezz’ora era dedicata alla sola interazione uomo-cagnolino, alle “coccole” e ai selfie che era possibile scattarsi.

Sono bastati pochi mesi, però, perché sorgessero dubbi sul benessere degli animali coinvolti: così piccoli, così “usati” per il divertimento umano, ma siamo sicuri che stiano bene e anche che sia giusto e possibile impiegarli per attività del genere? Pare che molti cuccioli non avessero nemmeno le 8 settimane di vita previste per completare le vaccinazioni indispensabili. 

Tra le prime voci a levarsi, c’è stata sicuramente quella dell’attivista Dunia Rahwan, biologa, giornalista e istruttrice cinofila. Ciò che poi ritroveremo nella nota del Ministero è in sostanza quello che lei spiegava già ben prima via social. In sintesi: il puppy yoga nulla ha a che vedere con lo yoga tradizionale e corretto; non è nemmeno pet therapy, perché mancano gli istruttori qualificati e comunque gli animali sono troppo piccoli;  e ancora,  i cuccioli vengono sfruttati e costretti a socializzare a un’età troppo precoce.

“Striscia la notizia” si è interessata della questione con accurati servizi-denuncia sul trattamento ignobile a volte riservato ai cuccioli: tenuti anche per ore senza bere, perché durante le sedute non facessero poi pipì, e trasportati come pupazzi dentro sacchetti di plastica. 
Infine, l’organizzazione no profit LNDC Animal Protection, dopo avere raccolto numerose segnalazioni in tal senso, ha sporto denuncia presso la Procura di Milano per possibile maltrattamento degli animali: in attesa di conoscere cosa sarà deciso, la LNDC è già soddisfatta della nota del Ministero della Salute. Che rappresenta un primo passo nella giusta direzione: quella della tutela del benessere animale.

Ma cosa c’è scritto nella nota? 
Il capo Dipartimento Giovanni Leonardi ha scritto: “…Tale attività si configura come un intervento con finalità ludico-ricreative e di socializzazione volte al miglioramento delle qualità di vita e al benessere della persona, rientrando quindi nell’ambito delle Attività Assistite con gli Animali (AAA) regolamentate dall’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano recante le Linee guida nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). L’accordo stabilisce (… ) che gli animali coinvolti in IAA siano soggetti adulti, condizione necessaria a tutelare la salute e il benessere degli animali oltre che la sicurezza dell’utenza. Pertanto, si invitano le Regioni e le Province autonome a vigilare affinché eventuali pratiche (…) con l’impiego di cuccioli non vengano erogate in quanto non rispondenti ai requisiti previsti nell’Accordo”. 

L’indicazione è chiara e tassativa: la pratica del Puppy o Kitty Yoga, che impiega cuccioli tanto piccoli, è fuorilegge e non può più proseguire. 
E’ evidente che chi si iscriveva a tali lezioni fosse in buona fede, e pensasse anzi che quelle coccole riservate ai cuccioli potessero far loro bene e fortificarli: ma ora che la situazione è chiara per tutti, è importante attenersi alle regole dettate dal Ministero della Salute.

Foto: IPA

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