Da Key4biz (11/04/2024): Stati Generali del Cinema italiano in Sicilia: scontro tra la Sottosegretaria Borgonzoni e la Ministra Santanchè? - ISICULT

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Una gran kermesse, da venerdì a domenica, a Siracusa, ma si teme la solita giostra ottimista, senza la volontà di affrontare le criticità di un sistema cinematografico e audiovisivo malato. E il riparto dei 700 milioni del Fondo Cinema e Audiovisivo resta nelle nebbie.

Pochi lo hanno notato – anzi quasi nessuno – ma è stato Stefano Iannaccone, questa mattina sul quotidiano “Domani”, a mettere il dito nella piaga, ben focalizzando la questione: nel programma della gran kermesse sul cinema organizzata in Sicilia, a Siracusa (nel Castello Maniace), promossa dalla Regione Sicilia (guidata da Renato Schifani), da domani venerdì 12 a domenica 14 aprile 2024, non soltanto curiosamente non è previsto l’intervento del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (Fratelli d’Italia), ma nemmeno della Sottosegretaria delegata Lucia Borgonzoni (Lega). Il Collegio Romano è completamente assente.

L’iniziativa è tutta politicamente “monopolizzata” dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè (Fratelli d’Italia) e potrebbe essere percepita come uno schiaffo, e forse una sfida, certamente come una “invasione di campo” – come scrive Iannaccone – di Fratelli d’Italia e Forza Italia “contro” la Lega Salvini.

Questo l’obiettivo della gran parata, nelle intenzioni dei promotori: “raccontare l’audiovisivo in un mondo che cambia. E farlo in un’Isola, la Sicilia, che è per natura e vocazione un set a cielo aperto. Chiamare al confronto un intero comparto per coglierne gli scenari presenti e futuri, tra istanze autoriali, sfide industriali e ricadute sociali, riflettendo su scenari e tendenze, criticità e punti di forza. Questo lo spirito, questo l’obiettivo degli Stati Generali del Cinema, promossi e organizzati dalla Regione Siciliana in collaborazione con il Ministero del Turismo ed Enit, con una finestra sul “Verticale Turismo e Cinema”, primo verticale dopo il Forum internazionale del Turismo”.

Ancora una volta approccio sostanzialmente acritico e asettico

Abbiamo studiato con cura l’affollato programma, che prevede molti (moltissimi) interventi, ed abbiamo notato come l’approccio sia sostanzialmente acritico, asettico: si prevede quindi una ennesima passerella di esponenti politici ed operatori del settore che verosimilmente ricanteranno una volta ancora l’eccellente presente ed il fantastico futuro che caratterizzano il “made in Italy” audiovisivo. A condizione, però, che… il Principe non chiuda i cordoni della borsa.

Le tematiche affrontate sono variegate ed indubbiamente interessanti, a partire dal titolo dell’iniziativa: “Tax credit, cineturismo e internazionalizzazione: un osservatorio su dinamiche e prospettive”.

L’impostazione dell’iniziativa è curata da Antonella Ferrara, che si firma nella veste di “Direttore Scientifico Stati Generali del Cinema”, in collaborazione con Federico Pontiggia, definito come “Consulente Scientifico”.

Questa aggettivazione (“scientifico”?!) stimola ed al contempo lascia perplessi: non ci sembra proprio, dal documento di presentazione dell’iniziativa e dal programma, che vi sia stato un preliminare lavorio “scientifico” (non si pretende un report di ricerca, però almeno un dossier documentativo?!), ma semplicemente una semplice e banale identificazione di tematiche “classiche”, affidate ad una eletta schiera di persone (oltre 200…) che ci sembrano tutte “allineate” all’approccio tradizionale – positivo anzi ottimista – nei confronti del sistema cinematografico ed audiovisivo nazionale?

È di questo che ha necessità l’industria cinematografica e audiovisiva italiana, in una fase così delicata, a fronte del rallentamento dei finanziamenti erogati dalla macchina ministeriale?

È questo il senso di una iniziativa che si autodefinisce “stati generali” (formula ormai usata retoricamente con grande frequenza, per cercare di elevare lo status di un’iniziativa)?!

Antonella Ferrara ha anche annunciato che l’intento è gettare le basi di un “centro di ricerca sulle dinamiche e le prospettive del settore audiovisivo”. Oh, perbacco!

La prima domanda che è emerge naturale è: ma il sedicente “Direttore Scientifico” può vantare un curriculum come esperto del settore, al di là della patente di… “scientificità” auto-assegnatasi?

Non ci sembra, anche soltanto leggendo la sua scheda biografica su Linkedin. Senza dubbio si tratta di una organizzatrice culturale con discreta esperienza, che si autoqualifica anche come “Founder, President and Artistic Director” di Taobuk, famoso festival letterario ovvero di una commendevole iniziativa di promozione del libro di Taormina, lanciata nel 2011. Sul cv si legge che è anche Ceo e Co-Founder di Siculy Art Experience, oltre che amministratrice di una Libreria Mondadori, e dal web si scopre che sviluppa anche una qual certa attività pubblicistica. Non andiamo oltre, ma le perplessità sono evidenti, a fronte di una simile “regia” dell’iniziativa.

Del consulente Federico Pontiggia, indubbia la competenza nel settore cinema e audiovisivo: è noto l’impegno giornalistico (ed anche una buona capacità di approccio critico), a partire dalla sua collaborazione con “il Fatto Quotidiano” e con la “Rivista del Cinematografo” (Ente dello Spettacolo). In questo caso, il curriculum evidenzia anche una laurea in Storia e Critica del Cinema all’Università di Torino (con una tesi su Abel Ferrara), ed un’intensa attività giornalistica, anche a livello televisivo, essendo autore conduttore di “Cine Mag” per Rai Movie (il “magazine” cinematografico di Rai Cultura).

Sfogliando il ricco programma della kermesse siciliana, emergono sicuramente competenze ed esperienze: per esempio, nel panel di domani pomeriggio venerdì 12 aprile, intitolato “Gira che ti rigira: dal locale al globale, il fenomeno del cineturismo”, apprezzabile il coinvolgimento di Michelangelo Messina, Direttore Artistico dell’Ischia Film Festival e Presidente dell’Osservatorio permanente sul Cineturismo. Si tratta senza dubbio del primo studioso in Italia di questo fenomeno, un settore di ricerca nel quale negli ultimi anni sono intervenuti anche soggetti come Jfc Tourism & Management e Certa, il Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano, che pure non sono stati coinvolti nella kermesse siracusana.

La kermesse siciliana ricorda, per alcuni aspetti (la fase “produzione” della “filiera”), un’iniziativa promossa – questa sì – dal Ministero della Cultura (ovvero dalla Direzione Cinema e Audiovisivo, d’intesa con Cinecittà), coordinata da Roberto Stabile, Responsabile Internazionalizzazione e dei Progetti Speciali della Dgca del Mic, ovvero l’Audio-Visual Producers Summit (Avps), le cui prime due edizioni si sono tenute a Trieste (l’ultima, dal 19 al 21 luglio 2023, e, anzi, qualcuno ricorda che la Sottosegretaria Lucia Borgonzoni aveva prospettato che una terza edizione si sarebbe tenuta giustappunto in Sicilia, ma evidentemente l’idea deve essere sfumata…). Anche se l’Avps si caratterizzava per una dimensione senza dubbio più internazionale, avendo coinvolto anche esponenti di Hollywood. Da osservare che invece il meeting di Siracusa non presenta alcuna proiezione internazionale, non avendo di fatto incredibilmente coinvolto nessun operatore straniero: anzi, a guardar bene, nessuno degli oltre 10 “panel” è focalizzato sulla “internazionalizzazione” ovvero la promozione del “made in Italy” all’estero…   

Tax Credit, ancora una volta il megafono viene dato a Anica ed Apa, principali co-autori della Legge Franceschini, corresponsabili della deriva del sistema pubblico di sostegno a cinema e audiovisivo

La sessione dedicata al “Tax Credit” evidenzia un approccio… conformista, se è vero che sono stati coinvolti soprattutto il Presidente dell’Anica Francesco Rutelli e la Presidente di Cinecittà Chiara Sbarigia, che è anche Presidente dell’Apa (produttori televisivi), allorquando Anica ed Apa sono le due più potenti “lobby” del settore, co-autrici della “Legge Franceschini” del 2016, che ha garantito finora un grande “boom” (o una grande “bolla”, lo scopriremo tra poco…) del cinema e dell’audiovisivo italiano, grazie ad una crescente iniezione di danaro pubblico nel sistema (si è arrivati nel 2023 a ben 750 milioni di euro, prima del taglio deciso dal Ministro Gennaro Sangiuliano a quota 700 milioni nel 2024).

Interviene poi, nella stessa sessione, la neo-Presidente dell’EnitAlessandria Priante, qualificata esperta di politiche del turismo e consulente di fiducia della Ministra Daniela Santanchè, e la produttrice Raffaela Leone, Ceo dell’omonimo Leone Film Group.

Una voce che potrebbe rivelarsi “fuori dal coro” è quella di Iginio Straffi, Fondatore e Presidente di Rainbow e Colorado, forse l’unica – ormai – società di produzione indipendente italiana non (non ancora?!) acquistata da una multinazionale straniera (oltre all’ormai storico successo delle “Winx”, in questi giorni Straffi celebra l’eccellente audience registrata su Netflix dal suo “Il fabbricante di lacrime” –per la regia di Alessandro Genovesi, tratto dal best-seller omonimo della giovane scrittrice italiana Erin Doom –, che parrebbe essere il film italiano più visto a livello mondiale nella storia della piattaforma). Straffi è stato tra i pochi che hanno manifestato a chiare lettere la sua protesta per come l’industria dell’animazione sia stata maltrattata dal Governo italiano, anche recentemente, sia a livello di riforma del Tusma (Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi) sia a livello di riparto dei 700 milioni di euro del Fondo Cinema e Audiovisivo per il 2024 (si ricordi che una bozza è stata approvata il 3 aprile scorso dal Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo presieduto da Francesca Assumma, ma non è ancora stata resa di pubblico dominio)…

E che dire del panel dedicato a “Ott e broadcaster”, dal quale emergono professionisti di livello come Gina Nieri per Mediaset (Direttore Affari Istituzionali e Legali e Analisi Strategiche del Gruppo) e Giampaolo Rossi per Rai (Direttore Generale e probabile neo Amministratore Delegato tra qualche mese)? Nessuna traccia di Netflix o di Amazon o di Disney e simili. Un po’ curioso, un simile approccio… asimmetrico.

E non è stata coinvolta nemmeno l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, allorquando si converrà che Agcom un qualche ruolo nell’economia del settore deve pur averlo… nevvero?!

E che dire della totale assenza di intervento da parte della Società Italiana degli Autori e Editori, considerando che la Siae rappresenta l’anima dorsale dell’intero sistema culturale italiano e quindi anche del cinema?!  

E che dire della totale assenza di coinvolgimento degli 11 membri del neo-costituito Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo?!

Da notare infine (“last but not least”) che il sistema accademico e della ricerca è stato completamente escluso. Fatti salvi due docenti soltanto (su circa 200 relatori coinvolti): Gaetano Armao, Professore di Diritto Amministrativo all’Università di Pavia (nella sessione sul tax credit), ed Enrico Nicosia, Professore Ordinario di Geografia e Docente di Cineturismo e Territorio a Messina (nella sessione sul cineturismo)…

Di grazia, quale è il criterio… “scientifico” (giustappunto!) che ha mosso l’architettura dell’iniziativa?! Quasi un paradosso.

Affronto politico della Ministra Santanchè nei confronti della Sottosegretaria Borgonzoni? Ed i problemi veri del sistema cinematografico e audiovisivo italiano passano in secondo piano…

Come ha scritto Iannaccone su “Il Fatto” di oggi, “alla kermesse c’è praticamente tutto il gotha del cinema italiano (…), ma non c’è nessun relatore riconducibile al Ministero della Cultura”: questo deficit è evidente nella sua valenza politica, al di là dell’assurdità dell’aspetto istituzionale: non è stato coinvolto nemmeno il Direttore Generale del Cinema e dell’Audiovisivo del Mic, Nicola Borrelli… “Se non è uno sgarbo istituzionale verso il ministero, è quantomeno un affronto politico a Borgonzoni. Una brama di protagonismo di Santanchè (e di FdI) che ha alimentato i malumori del partito di Salvini, ovviamente anche nei confronti di Schifani”, peso massimo di Forza Italia in Sicilia e gran cerimoniere dell’evento”.

Al di là delle noiose beghe interpartitiche (nella maggioranza di Governo), emerge una volta ancora un trattamento del “cinema” – inteso come “politica cinematografica” – rispetto al quale prevale l’aspetto della “spettacolarizzazione” (allegra) sull’esigenza di analizzare a fondo (ed autocriticamente) le dinamiche del settore.

Quella siciliana si prospetta come una ennesima, grande e ricca (un’iniziativa di questo tipo costa svariate centinaia di migliaia di euro – stimiamo non oltre 500mila… – ma è evidente che la Regione Sicilia non ha badato a spese… ma dal programma emergono anche i logotipi del Ministero del Turismo, dell’Enit, della Città di Parlemo, ma nessuna traccia di sponsoring), passerella.

Si ascolteranno molte moltissime voci, sicuramente ci saranno stimoli interessanti, ma nessuno affronterà di petto le tematiche critiche del settore. Una tra le tante, per restare in argomento “cineturismo” e “promozione” del cinema: perché soltanto circa 7 milioni di euro l’anno vengono destinati dal Ministero della Cultura ai festival cinematografici, ovvero l’1 % (uno per cento) del totale di 700 milioni del Fondo Cinema e Audiovisivo? E curiosamente, non se ne sono lamentati nemmeno gli esponenti dell’Afic, l’associazione di 117 dei circa 500 festival italiani di cinema, in occasione della presentazione della loro ricerca, ieri l’altro a Roma (vedi “Key4biz” del 9 aprile 2024, “Il Ministro della Cultura Sangiuliano contesta ‘Il Foglio’: ‘Correggere le storture’. Presentata la ricerca Afic”).

In sostanza, la solita giostra

D’altronde, anche una manifestazione di lamentazione e agitazione come quella che si è tenuta venerdì scorso 5 aprile a Roma al Cinema Adriano promossa da ben 23 associazioni del settore (“Vogliamo che ci sia Ancora un Domani”) si è rivelata una protesta veramente “soft”, con toni moderati, dati fantasiosi e discreta confusione: sulla vicenda, rimandiamo al nostro intervento su “Key4biz” del 5 aprile 2024, “Mattinata di agitazione ‘soft’ da parte di (quasi) tutta l’industria cinematografica e audiovisiva. Assente la Sottosegretaria Borgonzoni”.

Nel mentre, il Manovratore opera indisturbato, e tutti attendono, in silente trepidazione, sia il riparto dei 700 milioni di euro del Fondo Cinema e Audiovisivo, sia i decreti attuativi del nuovo Tax Credit… Ed altro ancora, annessi e connessi.

Peccato che, a Siracusa, di tutto questo poco si parlerà, anche perché il Ministero della Cultura purtroppo non ha deciso di attivare procedure trasparenti e condivise ed il settore tutto pende ormai da mesi dalle labbra, anzi dalla penna, del Ministro Gennaro Sangiuliano.

Immaginate che gran bel exploit sarebbe stato invece rendere pubblico il “piano di riparto” del Fondo Cinema e Audiovisivo proprio in occasione della kermesse siracusana: una gran bella occasione di trasparenza, condivisione e dibattito pubblico…

Perché la bozza del riparto dei 700 milioni del Fondo Cinema e Audiovisivo non viene resa di pubblico dominio?

Come abbiamo già domandato su queste colonne, perché il Ministro e la Sottosegretaria non rendono di pubblico dominio il “riparto” del Fondo Cinema e Audiovisivo, che è stato approvato dal Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo mercoledì della scorsa settimana?!

Soltanto IsICult ha anticipato alcuni dati essenziali di questo documento… “secretato”, ma la Sottosegretaria mantiene assoluto riserbo, non meno del Ministro.

Lucia Borgonzoni, intervenendo ieri l’altro (martedì 9) alla conferenza di apertura del Bellaria Film Festival, ha confermato l’aumento dei finanziamenti considerati “fondamentali per il cinema indipendente”, annunciando che “aumenteremo i selettivi a 110 milioni di euro”.

A quanto ci è dato sapere, in effetti, se nel 2023 i contributi previsti dall’articolo 26 della “Legge Cinema e Audiovisivo” – i cosiddetti “contributi selettivi” – sono stati di 46,7 milioni

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Claudia Carboni