Tra i flexible benefit, i viaggi sono apprezzati dai dipendenti, che possono, tra l’altro, approfittare di opzioni migliori. Scopriamo in questo articolo quali sono i motivi e come rientrano in un piano di welfare aziendale
Se un tempo i benefit aziendali si limitavano a telefono, auto e così via, da qualche anno anche in Italia si sta diffondendo il concetto di “benessere” dei dipendenti. Per questo i piani di welfare aziendale prevedono sempre più flexible benefit, tra cui i viaggi. Che, visto che dal 2022 si è ripreso a viaggiare molto di più di quanto abbiamo fatto negli anni precedenti, diventano un benefit molto ambito.
Tendenza che, peraltro è confermata anche dall’Osservatorio Welfare 2023 di Edenred, in cui si evidenzia, come la sottocategoria viaggi e vacanze all’interno della composizione delle voci di spesa dell’area ricreativa sia passata dal 62% del 2019 al 74% del 2022, a scapito delle altre voci di spesa.
A conferma di quanto detto, Confesercenti ha fatto sapere che si prevede che, quest’anno, quasi 4 milioni di persone effettueranno spostamenti tramite l’utilizzo di pacchetti viaggi sviluppati ad hoc. Di questi, 2,6 milioni si dirigeranno all’estero, mentre 1,3 milioni opteranno per soggiorni nelle varie destinazioni nazionali.
Queste attività sono sempre più richieste e frequenti, agevolate durante periodi di difficoltà economica e aumento dei costi, grazie al welfare aziendale: un insieme di soluzioni che un numero crescente di imprese adotta per fornire ai propri dipendenti ulteriori benefici, come ad esempio viaggi turistici.
Ora cerchiamo di capire come funzionano i viaggi come flexible benefit e quali sono i vantaggi, fiscali e non, per le aziende e per i dipendenti.
Indice dei contenuti:
- Cosa sono i viaggi welfare aziendali?
- Viaggi come benefit aziendali: perché sono importanti
- Come inserire i viaggi nel welfare aziendale
- I viaggi come flexible benefit: quali vantaggi?
- Benefici dei viaggi premio per dipendenti e aziende
- Viaggi per i dipendenti ed esempi concreti
- Le soluzioni Edenred
Cosa sono i viaggi welfare aziendali?
Oggi le imprese forniscono spesso ai propri lavoratori dei viaggi aziendali come benefit aggiuntivo. Di solito, questo tipo di flexible benefit consiste in un credito che i dipendenti possono utilizzare per ottenere servizi turistici presso strutture convenzionate, come pernottamenti in hotel, voli e pacchetti viaggio completi.
In generale, esistono varie opzioni di servizi turistici di cui i dipendenti possono godere tramite i buoni viaggio forniti dalle aziende. All’interno dei programmi di welfare aziendale, è possibile includere una vasta gamma di vantaggi, come soggiorni, viaggi o biglietti aerei. L’importo del benefit, ovviamente, varierà in base a diversi fattori, tra cui il budget dedicato dall’azienda a tale scopo e la decisione dei dipendenti di convertire il premio di risultato in benefici aggiuntivi.
All’estero, i viaggi premio per i dipendenti sono diventati una prassi consolidata, con la maggior parte delle aziende che destina ogni anno una parte dei profitti per offrire ai propri dipendenti l’opportunità di viaggiare.
Negli ultimi anni, in Italia, c’è stato un aumento del numero di aziende che decidono di includere questa forma di benefit nei loro programmi di welfare e ciò non può che testimoniare un impegno sempre crescente nel garantire il benessere dei propri dipendenti e collaboratori.
Viaggi come benefit aziendali: perché sono importanti
I viaggi premio intesi come flexible benefit vengono, come detto, sempre più spesso inseriti all’interno del piano di welfare insieme ad altre attività dedicate al benessere e al tempo libero.
I dipendenti che possono scegliere un viaggio come benefit hanno vantaggi sia dal punto di vista della conciliazione vita-lavoro sia di tipo economico.
Si tratta, infatti, di un benefit che, anche se non è da considerarsi una retribuzione vera e propria, contribuisce ad aumentare il benessere personale e familiare del dipendente, ma anche il suo potere d’acquisto, non rientrando nel computo del reddito imponibile.
I viaggi inseriti nel paniere dei servizi flexible possono essere opzionati dal dipendente sia per se stesso sia per la sua famiglia, diventando in questo modo un importante sostegno al reddito.
Questo, oltre che per le agevolazioni fiscali previste, come vedremo, anche per la possibilità di acquistare viaggi talvolta a prezzi più competitivi. Se ci sono, per esempio, sconti dedicati e concordati tra l’agenzia e il provider welfare.
La soddisfazione e il relax che si provano nei viaggi influiscono positivamente sulla produttività. Livelli di stress elevati e carichi di lavoro superiori alla media possono avere un impatto negativo sulle persone, sulla motivazione e sulla concentrazione.
Come inserire i viaggi nel welfare aziendale
Se stai pensando di proporre viaggi nel paniere di misure di welfare aziendale della tua azienda devi sapere che puoi scegliere tra diverse formule.
La tua azienda potrebbe, per esempio, siglare un accordo con un’agenzia di viaggi per avere sconti e promozioni o attivare un piano di welfare che includa tra i benefit i viaggi – così come previsto dall’art. 100 del TUIR. In questo modo sia l’impresa che i dipendenti hanno dei vantaggi fiscali.
Altra possibilità può essere quella di rivolgersi a una società che si occupa di soluzioni di welfare aziendale che già dispone di una rete di operatori turistici convenzionati molto più vasta e consolidata.
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A seconda del budget stanziato dall'azienda o della parte di premio che un dipendente sceglie di convertire in benefit, l’ammontare viene accreditato sul conto welfare personale e può essere trasformato in buoni welfare da utilizzare per viaggi.
Nel piano di welfare, per soddisfare le esigenze di tutti i dipendenti sono incluse diverse opzioni di viaggi e pacchetti. Questo viene incontro a persone di età diversa, ma anche con differenti abitudini.
Mete esotiche o soggiorni per famiglia, esperienze all’insegna della natura o formule all inclusive: le proposte possono comprendere per esempio soggiorni o pacchetti completi, upgrade su prenotazioni già effettuate di voli aerei (magari dalla classe economy a quella business) o pernottamenti in alberghi in tipologie di camera superior.
I viaggi come flexible benefit: quali vantaggi?
La legge che definisce l’agevolazione fiscale prevista per i flexible benefit, e quindi anche per i viaggi, è il già citato TUIR, ovvero il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, introdotta nell’ordinamento col D.P.R del 22 dicembre 1986.
Nello specifico i viaggi sono inclusi tra i servizi previsti dall’articolo 100 del Testo unico delle imposte sui redditi che dice: “Le spese relative ad opere o servizi utilizzabili dalla generalità dei dipendenti o categorie di dipendenti volontariamente sostenute per specifiche finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, sono deducibili per un ammontare complessivo non superiore al 5 per mille dell’ammontare delle spese per prestazioni di lavoro dipendente risultante dalla dichiarazione dei redditi”.
Inoltre, l’articolo 51 del TUIR indica i vantaggi fiscali dei flexible benefit, definendoli totalmente esenti dall’imposizione retributiva e contributiva lato dipendente.
Tale erogazione, inoltre, è interamente deducibile anche dal reddito aziendale se definita tramite regolamento aziendale o in una contrattazione sindacale (di primo o secondo livello).
Benefici dei viaggi premio per dipendenti e aziende
Contrasto all’inflazione, voglia di socialità, necessità di risparmio: i motivi per cui aziende e dipendenti scelgono i viaggi come forma di welfare aziendale sono tanti. Questa formula permette di instaurare un rapporto win-win tra le parti, andando incontro ai bisogni sia di chi eroga questi benefit sia di chi li riceve.
Per quanto riguarda le imprese, i viaggi welfare aziendali rappresentano una modalità innovativa e altamente vantaggiosa di integrare il benessere dei dipendenti all’interno dell’infrastruttura aziendale. Introdurli come parte integrante dei benefit offerti dall’azienda amplia notevolmente il paniere dei flexible benefit, aumentando la sua forza attrattiva sui dipendenti. Questo perché, al di là del loro valore intrinseco, i viaggi sono un’opportunità di svago e di relax e un notevole contributo a migliorare il benessere complessivo delle persone. Ciò assume ancora più importanza se partiamo dalla convinzione, statisticamente provata, che una forza lavoro soddisfatta e motivata è un elemento chiave per una corporate identity forte e per un aumento della produttività complessiva dell’azienda.
Un altro aspetto di fondamentale importanza riguarda i vantaggi fiscali che i viaggi welfare offrono, sia ai dipendenti, che alle aziende stesse. Dal punto di vista dei dipendenti, l’esenzione fiscale e contributiva dei viaggi rappresenta un aumento del loro potere d’acquisto, poiché i buoni viaggio non sono soggetti a tasse o contributi aggiuntivi. Questo non solo fornisce un supporto economico supplementare, ma contribuisce anche al loro benessere psicofisico, consentendo di affrontare il lavoro con maggiore entusiasmo.
D’altra parte, per le aziende, l’offerta di benefit strutturati e completi dimostra grande impegno nel riuscire a dare importanza al benessere dei dipendenti, migliorando la retention del personale e riducendo il turnover, fattori cruciali per il successo aziendale nel lungo termine.
Va, infine, sottolineato l’aspetto economico e psicologico dei viaggi welfare per i dipendenti. Oltre ai benefici finanziari, viaggiare aiuta a ridurre lo stress e a migliorare l’equilibrio personale, consentendo ai dipendenti di tornare in ufficio più ricaricati e concentrati sul lavoro. La possibilità di utilizzare i buoni welfare per vacanze e soggiorni relax rappresenta, quindi, un modo efficace per mantenere alta la produttività e l’engagement dei dipendenti, contribuendo così al successo complessivo dell’azienda.