Intersos, insieme ad altre 25 organizzazioni umanitarie che operano in Yemen, esprime grave preoccupazione per l’impatto umanitario della recente escalation militare in Yemen e nel Mar Rosso
La crisi umanitaria in Yemen rimane una delle più grandi al mondo e l’escalation non farà che peggiorare la situazione per i civili vulnerabili e ostacolare la capacità delle organizzazioni umanitarie di fornire servizi fondamentali.
Esortiamo tutti gli attori coinvolti a dare priorità ai canali diplomatici rispetto alle opzioni militari per circoscrivere e ridurre la crisi, salvaguardando i progressi degli sforzi di pace nello Yemen. I civili e le infrastrutture civili devono essere protetti e deve essere garantita una consegna sicura e senza ostacoli dell’assistenza umanitaria. Nel più ampio contesto regionale, ribadiamo anche l’appello per un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza, per salvare vite umane e scongiurare ulteriore instabilità nell’area medio orientale.
Quasi nove anni di guerra hanno lasciato più di 21 milioni di persone – oltre i due terzi della popolazione – nel disperato bisogno di cibo, acqua e assistenza vitale. Milioni di yemeniti devono affrontare sfollamenti diffusi, insicurezza alimentare e accesso limitato ai servizi di base.
L’impatto della minaccia alla sicurezza nel Mar Rosso è già avvertito dagli attori umanitari in quanto l’interruzione del commercio sta facendo aumentare i prezzi e causando ritardi nelle spedizioni di beni di prima necessità. Inoltre, a seguito degli attacchi statunitensi e britannici del 12 e 13 gennaio 2024, alcune organizzazioni umanitarie sono state costrette a sospendere le operazioni per problemi di sicurezza, mentre altre valutano la loro capacità di operare.
Un’ulteriore escalation potrebbe costringere altre organizzazioni a sospendere le operazioni nelle aree in cui sono in corso ostilità. L’impatto sulle infrastrutture vitali, compresi i porti strategici, avrebbe importanti implicazioni per l’ingresso di beni essenziali in un Paese fortemente dipendente dalle importazioni. La scarsità e l’aumento dei costi dei beni di prima necessità, come cibo e carburante, non faranno altro che esacerbare la già grave crisi economica, aumentando la dipendenza dagli aiuti e aumentando i rischi di protezione. Tutti gli attori hanno l’obbligo legale di garantire un’assistenza umanitaria sicura e senza ostacoli, in modo che le persone bisognose possano accedere ai servizi di aiuto.
Nonostante operino in uno dei contesti più difficili al mondo, gli operatori umanitari in Yemen restano impegnati a fornire assistenza salvavita a milioni di persone. Tuttavia, la nostra capacità di raggiungere le popolazioni più vulnerabili sta già subendo l’impatto dei tagli ai finanziamenti globali e della sospensione degli aiuti alimentari, che hanno costretto alcune organizzazioni a ridurre significativamente le loro operazioni.
I leader politici devono considerare le terribili implicazioni umanitarie dell’escalation militare e astenersi da azioni che potrebbero portare a un nuovo conflitto armato su larga scala nello Yemen. La recente escalation sottolinea anche il rischio di un più ampio confronto regionale e internazionale che potrebbe minare il fragile processo di pace e la ripresa a lungo termine dello Yemen.
Firmato:
Action contre la Faim (ACF)
- Action for Humanity International
- ADRA Yemen
- CARE
- Caritas Poland
- CIVIC
- Danish Refugee Council
- DirectAid
- FHI360
- Humanity & Inclusion – Handicap International
- International Rescue Committee
- INTERSOS
- Islamic Relief
- Marie Stopes International Yemen
- MedGlobal
- Muslim Hands
- Norwegian Refugee Council
- Polish Humanitarian Action
- Première Urgence Internationale (PUI)
- READ Foundation
- Relief International
- Saferworld
- Save the Children
- Triangle Generation Humanitaire
- Vision Hope International
- ZOA – Yemen