L’abbaiare trasmette molte informazioni sul suo stato emotivo e di salute. Fido può abbaiare, ad esempio, perché è in ansia o stressato, ma anche per difendere il territorio o il suo umano. Paolo Bosatra, educatore cinofilo di Ca’ Zampa, indica come interpretare l’abbaiare e cosa si può fare per calmarlo. Imparare a comprendere il linguaggio del proprio cane rafforza il legame di empatia con lui.
Considerata la loro intelligenza, spesso si dice di un cane che “gli manca solo la parola”. Secondo gli esperti, però, il loro messaggio può arrivare forte e chiaro lo stesso.
Soprattutto i cani, attraverso l’abbaiare riescono a trasmettere importanti informazioni sul loro stato emotivo – sentimenti positivi o negativi – e persino sulla loro salute.
Visto il rapporto di empatia che esiste tra pet e uomo, il benessere del quattrozampe è profondamente legato a quello del suo proprietario: se siamo tesi, ad esempio, anche lui lo sarà. Se però il cane tende ad abbaiare in modo continuativo, quali potrebbero essere le cause e cosa fare?
Innanzitutto è bene considerare questo tipo di abbaiare come una chiara manifestazione di disagio, tanto che ad esempio può indicare ansia da separazione.
Detto questo, è bene ricordare che il cane abbaia anche per marcare il territorio o proteggere il proprietario: in presenza di persone o cani che non conosce, se sente il guinzaglio più corto e un richiamo, associa la reazione umana a una situazione di allerta, cui risponde d’istinto con un incessante guaito.
Un altro fattore che influisce è lo stress, che potrebbe essere causato da traslochi frequenti, viaggi, nuovi arrivi o importanti cambiamenti nella sua quotidianità.
Un capitolo a parte riguarda i cani senior e i cuccioli. Nel primo caso, l’abbaiare oltre misura potrebbe essere un sintomo dell’insorgenza di disturbi neurologici, come la demenza. Nel caso del cucciolo, invece, potrebbe essere il segnale di una richiesta di maggiore attenzione. In questo caso, gli vanno proposte lunghe passeggiate, giochi di lancio e riporto: così facendo convoglierà le sue energie in queste occasioni di esercizio fisico e si stancherà.
Il proprietario, dal canto suo, deve esercitarsi a gestire la propria agitazione causata dalla situazione: una maggiore sicurezza manifesta si traduce in una maggiore tranquillità anche per il pet, che si sentirà più protetto.
Il podio dei cani più “chiacchieroni”? Va al Chihuahua o al Carlino, mentre su quello dei più timidi e riflessivi ci sono l’Alano e il San Bernardo.
Educatore cinofilo Paolo Bosatra di Ca’ Zampa
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