L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 132/2024. Riguarda il costo fiscale delle azioni di società non residente acquisite per successione.
Ai fini delle imposte sui redditi, in caso di cessione a titolo oneroso di azioni l’art. 68, co. 6 del Tuir dispone che le plusvalenze indicate nelle lettere c), cbis) e cter) dell’art. 67, co. 1 sono costituite dalla differenza tra il corrispettivo percepito (cioè la somma o il valore normale dei beni rimborsati) ed il costo o il valore di acquisto assoggettato a tassazione, aumentato di ogni onere inerente alla loro produzione, compresa l’imposta di successione e donazione, con esclusione degli interessi passivi.
Come costo fiscale quale?
In ipotesi di acquisto per successione delle azioni di società non residente, si assume come costo il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato agli effetti dell’imposta di successione nonché, per i titoli esenti da tale imposta, il valore normale alla data di apertura della successione.
La plusvalenza è costituita dalla differenza tra il corrispettivo percepito, comprensivo degli interessi per dilazioni di pagamento, ed il prezzo pagato all’atto del precedente acquisto ovvero, se l’acquisto è avvenuto per successione, il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato ai fini della relativa imposta.
Nel documento di prassi viene chiarito, inoltre, che ai fini della determinazione della plusvalenza o della minusvalenza il costo o valore d’acquisto deve essere aumentato di ogni onere inerente alla loro produzione. Perciò, il contribuente può imputare ad incremento del costo di acquisto tutte le spese e gli oneri strettamente inerenti all’acquisto delle attività finanziarie della cui cessione si tratta, ad eccezione degli interessi passivi dei quali la norma espressamente sancisce l’esclusione.
Sitografia
www.agenziaentrate.gov.it