Case green, pubblico e privato insieme per un concreto efficientamento energetico - Isolkappa

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La Direttiva europea Case green, approvata a Bruxelles, mira all’efficientamento energetico degli edifici all’interno dei confini comunitari, con una conseguente riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra e l’obiettivo di “consegnare” un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Questa la finalità virtuosa di una Direttiva che, come sottolineato dagli addetti ai lavori, non può trascurare l’intervento pubblico.

Del resto, l’ultima ricerca del Politecnico di Milano vede nella transizione energetica una sfida economica notevole per i cittadini e per il Paese, quantificabile in un investimento da 180 miliardi di euro entro il 2030.

In Italia, ad oggi, gli investimenti in efficienza energetica sono stati pari a 85-95 miliardi di euro circa, trainati dai bonus edilizi, in particolare sul fronte residenziale.

Il parco immobiliare nazionale è datato, si ripete da tempo. Secondo Deloitte – che rielabora i dati Istat – nel 2024 il patrimonio italiano è costituito da oltre 13 milioni di edifici, di cui circa l’89% a uso residenziale. Di questi, oltre la metà è stata costruita prima degli anni ’70.

Proprio l’obsolescenza degli edifici è considerata causa principale di inefficienza energetica: motivo che ha spinto l’UE a promuovere la Direttiva Case green.

È di queste ore la richiesta congiunta da parte degli operatori del settore e dei rappresentati del Governo “che il recepimento nel nostro ordinamento della Direttiva europea sulla riqualificazione energetica degli immobili sia accompagnato da adeguate misure di incentivazione che consentano a imprese e famiglie di realizzare gli investimenti necessari a migliorare la performance energetica dei propri immobili”. Fondamentale – come si legge, tra l’altro, su La Stampa – è inoltre la creazione di un database nazionale degli attestati di prestazione energetica degli immobili, accessibile direttamente anche dalle banche.

Sarà quindi il grado di prestazione energetica la variabile che interverrà nella compravendita degli immobili e/o nella concessione di mutui green da parte delle banche. L’efficientamento energetico contribuirà, quindi, al valore e al comfort degli immobili, siano essi di natura residenziale o pubblica. E proprio al “settore pubblico” si chiede a gran voce di guardare con particolare attenzione, per poter garantire soprattutto alle persone più vulnerabili quel benessere abitativo che consente anche un risparmio in bolletta.

La normativa Case green rappresenta, quindi, una sfida epocale per il settore edilizio e per l’Italia. Nel dibattito, dunque, s’inseriscono insieme istituzioni e imprenditoria per tener fede agli impegni presi in Europa ma, in particolare, per attuare una non più rimandabile transizione energetica e culturale.

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