Ugl - Incidenti sul lavoro, Capone-Buonfino: «Bresciano muore in un cantiere in trentino»

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Un bresciano di 48 anni che stava lavorando in un cantiere a Rovereto, in Trentino, è stato travolto e ucciso da un insieme di pareti in legno che stava caricando. «Anche oggi siamo di fronte all’ennesima strage sul lavoro. Rivolgo il cordoglio dell’UGL alla famiglia dell’operaio che ha perso la vita dopo essere rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro a Noriglio, frazione di Rovereto. Morire sul lavoro è un’ingiustizia intollerabile. Il diritto al lavoro non può essere esercitato a discapito del diritto alla vita, che include la salute, la sicurezza e il benessere psicofisico dei lavoratori. È essenziale, pertanto, che le normative in materia di sicurezza sul lavoro siano rigorosamente applicate. È necessario, altresì, intensificare i controlli nei luoghi di lavoro per assicurare il rispetto delle norme. In presenza di violazioni, le sanzioni devono essere severe. Per prevenire i rischi e arrestare questa strage quotidiana, riteniamo fondamentale promuovere una cultura diffusa della sicurezza attraverso l’educazione scolastica e corsi di formazione. In tal senso, guardiamo con favore alla scelta del Governo di immettere nuovi ispettori, figura fondamentale per controlli capillari e rigorosi. Il lavoro deve essere un diritto, non una causa di morte». Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale UGL e Maurizio Buonfino, Segretario Regionale UGL Lombardia, in merito all’ultimo infortunio mortale sul lavoro.

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