Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Proceedings of the National Academy of Sciences”, a spingere le zanzare a pungere gli esseri umani sarebbero il neuropeptide F (NPF) e il RYamide. La scoperta può aiutare lo sviluppo di repellenti più efficaci per combattere la diffusione di malattie come la dengue, la febbre gialla e il virus Zika
Alla costante caccia di sangue, le zanzare e aumentano ogni anno con l’arrivo del periodo estivo e, oltre a causare prurito, la loro puntura è in grado di trasmettere malattie come la dengue, la febbre gialla e il virus Zika. Per tentare di ostacolare il diffondersi di queste patologie, un team di ricercatori ha identificato due ormoni che regolano l’attrazione delle zanzare verso gli esseri umani: il neuropeptide F (NPF) e il RYamide.
Gli scienziati, guidati dall’entomologo Michael R. Strand, hanno condotto una serie di esperimenti per comprendere meglio il ciclo di attrazione e sazietà delle zanzare Aedes aegypti, una specie riconosciuta come vettore di virus e batteri.
Questi insetti non sono sempre assetati di sangue. Le femmine di zanzara cercano un pasto soprattutto quando sono in procinto di riprodursi, poiché il sangue fornisce loro le proteine necessarie per lo sviluppo delle uova. Dopo averne consumato una “porzione”, gli esemplari perdono interesse per gli esseri umani fino a una nuova riproduzione.
La ricerca ha scoperto che durante la fase “previtellogenica”, cioè in attesa di deporre le uova, quando questi insetti sono alla ricerca di nutrimento i livelli di NPF, un ormone prodotto dalle cellule enteroendocrine (EEC, che si trovano nella parte posteriore del midollo intestinale), aumentano in grande misura. Secondo gli scienziati sarebbe proprio questo incremento a stimolare l’attrazione verso gli esseri umani.
Per dimostrarlo i ricercatori hanno iniettato NPF in zanzare prive di tale ormone e hanno riscontrato come queste riprendessero immediatamente a cercare sangue.
Allo stesso tempo il RYamide, un altro ormone prodotto dai neuroni del ganglio terminale, svolge un ruolo speculare. Dopo un pasto di sangue, infatti, nelle zanzare i livelli di RYamide aumentano, contribuendo a sopprimere l’attrazione verso gli esseri umani. Gli esperimenti hanno dimostrato che l’iniezione di questo ormone in femmine che devono deporre le uova riduce l’attrazione verso gli ospiti umani, mentre la combinazione di RYamide e NPF amplifica la ricerca di sangue.
Condotto dall’Università della Georgia, lo studio ha rivelato l’esistenza di un meccanismo che può offrire nuove prospettive per il controllo delle popolazioni di zanzare e la prevenzione delle malattie trasmesse. Secondo i ricercatori potrebbero essere sviluppati nuovi repellenti basati su molecole che interferiscono con la produzione o l’attività di NPF e RYamide, riuscendo così a ridurre l’attrazione delle zanzare per gli esseri umani.
Foto: IPA
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