Per garantire la salute dei nostri animali domestici, è essenziale dosare correttamente il loro cibo, poiché non esistono tabelle universali. I dosaggi variano in base alla composizione del cibo e alla fase di crescita dell’animale. È fondamentale comprendere le differenze tra cibi umidi e secchi e non sostituirli erroneamente. Attenzione anche agli snack, che non soddisfano i bisogni nutrizionali. Ci spiega tutto la dottoressa Paola De Bonis, veterinario di Ca’ Zampa
Partiamo con una premessa: non esistono tabelle di razionamento universali per ogni tipologia di umido o croccantini: i dosaggi dipendono dalla composizione, dalla fase di crescita del soggetto cui è destinato il cibo (puppy vs junior vs adult) o se il cibo deve prevedere particolari fini nutrizionali (come ridurre l’obesità). Quando si acquista un nuovo alimento, è importante controllare le indicazioni riguardo i dosaggi riportate sulla confezione, perché potrebbero variare da prodotto a prodotto.
Va ricordato che i grammi indicati dal produttore sono sempre giornalieri e bisogna dividerli nei vari pasti (almeno due al giorno). In caso di dubbi, chiedete un parere al proprio veterinario di fiducia.
Chiarito ciò, ci sono alcune regole che possono aiutarci a non sbagliare.
In caso di dieta mista, è molto importante ricordarsi di una sostanziale differenza: il croccantino ha una quota d’acqua molto esigua (12-14%), rispetto all’alimento umido (fino al 60%). Quindi, quest’ultimo è molto più voluminoso, a parità di apporto nutritivo: 100 gr di cibo in scatola non possono sostituire 100 gr di croccantini e viceversa.
Stesso discorso vale per l’alimento casalingo: una fettina di vitello o di pollo non sostituisce lo stesso peso di cibo commerciale. I croccantini ed alcune tipologie di umido rappresentano un alimento completo, contenente la giusta proporzione di proteine, carboidrati, grassi, fibre e quindi non è equiparabile alla carne cotta che fornisce perlopiù la quota proteica.
Attenzione anche ai premietti, come biscottini e snack di vario tipo; non sono assolutamente una valida alternativa ai croccanti, ma fanno parte dei cosiddetti alimenti complementari: se somministrati esclusivamente, non soddisfano totalmente i fabbisogni nutrizionali del cane e del gatto, perché rappresentano solo un’integrazione al pasto completo. Ovviamente, più sono presenti nelle abitudini alimentari del nostro pet, più è facile che diventino un pericoloso eccesso, con conseguente aumento del peso dell’animale.
Il dosaggio del cibo è di particolare importanza durante la fase di crescita dell’animale. La quantità dei croccantini o il numero di scatolette di umido da offrire al cucciolo durante la giornata varia molto nel corso dei primi mesi di vita, soprattutto nelle razze di taglia medio/grande.Chiaramente, per un corretto accrescimento sarà necessario un alimento dedicato (puppy / kitten).
La stessa attenzione va data ai soggetti con particolari patologie, come l’obesità: non serve diminuire il dosaggio dei croccantini rispetto alla quantità consigliata dal produttore per far dimagrire il proprio animale. In questo modo, si riduce l’apporto energetico, ma allo stesso tempo viene ridotta anche l’assunzione di proteine, vitamine, minerali e di tutti quei nutrienti necessari anche nel paziente sovrappeso. Per di più non viene raggiunto un senso di sazietà e il nostro pet sarà sempre alla ricerca di cibo.
E’ più corretto, perciò, cambiare il tipo di alimento e scegliere prodotti destinati ai soggetti sovrappeso, seguendo i dosaggi consigliati. Questo tipo di mangimi aumentano il senso di sazietà grazie a un’elevata quota di fibre, ma allo stesso tempo sono meno calorici, grazie a un basso contenuto di grassi e a un moderato contenuto di carboidrati.
Stesso discorso per il cane o il gatto molto magro: non sempre è sufficiente aumentare la quantità di cibo. Spesso, la perdita di peso è il primo campanello di allarme in caso di parassitosi, malattie metaboliche, gastroenteropatie e non solo. In questi casi, è sempre opportuno contattare il veterinario per ulteriori accertamenti.
Dottoressa Paola De Bonis, veterinario di Ca’ Zampa
Foto: IPA
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