Nello stato dell’Iowa, volontari coraggiosi hanno compiuto un’impresa straordinaria, liberando decine di animali da un inferno di gabbie e sporcizia. Questi eroi silenziosi hanno affrontato una situazione già nota e ora i sopravvissuti affrontano un percorso di guarigione fisica e psicologica, circondati da cure amorevoli e stimoli positivi. Mentre questi pelosi amici si preparano per una nuova vita, riflettiamo sul significato profondo di umanità e sul nostro ruolo nel proteggere chi non ha voce
Salvare un cane e donargli una nuova vita è un bellissimo gesto d’amore. Salvarne 46, contemporaneamente, è un’impresa eroica, degna dei migliori fumetti di Stan Lee.
La differenza è che, in questo caso, non ci sono costumi appariscenti, armature e superpoteri vari. Gli eroi sono persone normali, volontari per giunta, armati solo di un grande cuore e tanto coraggio.
È successo a Boone County, una zona remota degli Stati Uniti immersa nel verde dell’Iowa, che in questa triste vicenda assume piuttosto le tonalità cupe della peggior Gotham City.
Il “villain” della storia è un allevatore già noto alle autorità, indagato meno di un’anno fa a seguito di un controllo, con il risultato ancor più eclatante, per i “buoni”, di ben 100 cani salvati.
Gli eroi, anche questa volta, sono i volontari di ARL, Animal Rescue League of Iowa e la polizia locale i quali, con ancora meno dubbi rispetto all’anno scorso, si sono recati sul luogo del crimine (perché di questo si tratta) e hanno portato a termine le operazioni di salvataggio.
L’allevamento è stato finalmente chiuso dalle istituzioni e il titolare si è visto revocare la licenza, colpevole di quattro capi d’accusa differenti tra cui maltrattamento di animali, ovviamente. Ma le vittime della storia, come stanno?
ARL ha trovato i 46 cani in condizioni igieniche precarie, con la pelliccia sporca e colma di nodi, quindi la prima preoccupazione è stata quella di ridare ai poveri quadrupedi delle sembianze canine, ben lontane da quell’agglomerato di pelo e sporcizia che erano inizialmente.
Ma ciò che più preoccupa gli addetti ai lavori sono le questioni di salute più ingenti, con tutti gli esemplari che necessitano di visite specialistiche, se non addirittura di interventi chirurgici, odontoiatrici o di sterilizzazione.
Da non sottovalutare è la situazione psicologica dei quattrozampe, soprattutto in ottica di un’adozione futura. La maggior parte di questi dovrà sicuramente essere rieducata alla socialità e avrà bisogno di essere reintrodotta gradualmente nel mondo reale. Anche se pare che nessuno di loro abbia mai sperimentato nient’altro al di fuori delle fredde gabbie in cui erano rinchiusi.
Ora, lo si vede anche dalle pagine social dell’associazione, i cani si trovano sempre in gabbia ma queste sbarre hanno tutto un altro valore. Si spera innanzitutto che la situazione attuale sia soltanto una breve parentesi in attesa di una soluzione finale in cui tutti questi pelosi saranno adottati, ma la Animal Rescue League sta facendo di tutto per rendere la loro permanenza il più piacevole possibile, con ogni tipo di supporto e assistenza e pure con qualche bel giochino.
Il cibo non è più composto da avanzi ma da crocchette di qualità e studiate per ogni esigenza specifica, inoltre nell’area in cui vivono ora i 46 cani, sono stati introdotti degli odori per stimolare le loro menti o per rilassarli, un po’ come avviene durante una passeggiata.
46 storie diverse, accomunate da un lieto fine, ma alcune di queste scaldano il cuore un po’ di più. È il caso di Janine, arrivata spaventata nel santuario, con dei dolorosissimi nodi di pelo che la avvolgevano dalla testa alla coda, ora gioca assieme a quegli amici che aveva potuto vedere solo dietro le sbarre. O Glory, che ha tentato in ogni modo di chiudersi e di proteggere i suoi cuccioli, contro tutto e tutti, ma ora ricerca le coccole dei suoi nuovi amici umani.
Sebbene il risvolto sia positivo, la strada è ancora lunga e la vicenda non può considerarsi chiusa fino a che tutti i quadrupedi non avranno una nuova vita, lontano dal disumano allevamento che hanno “chiamato” casa per anni. Anche se, forse, situazioni del genere dovrebbero spingerci a porci delle domande su quello che noi chiamiamo umano.
In apertura: Mamma Glory con i suoi piccoli può finalmente essere accudita e coccolata come merita grazie all’intervento di ARL Boone County Sheriff’s Office.
Tutte le foto: Facebook/ Animal Rescue League of Iowa
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