L’amicizia tra i più piccoli e i fedeli amici a quattro zampe offre innumerevoli benefici, ma richiede una gestione attenta e consapevole. La supervisione degli adulti è fondamentale per garantire interazioni sicure e piacevoli per entrambi. Imparare a riconoscere i segnali del cane, rispettare i suoi spazi e insegnare ai bambini l’approccio corretto sono alcuni dei tasselli più importanti. Scopri le giuste precauzioni e i consigli dell’educatore cinofilo di Ca’ Zampa, Paolo Bosatra
La convivenza tra cani e bambini è una preziosa opportunità che va gestita correttamente.
I benefici che una buona convivenza con un amico a quattro zampe porta ai nostri piccoli sono davanti agli occhi di tutti. Il cane è un grande facilitatore nella relazione con gli altri, insegna ad accogliere e ad accettare le diversità, stimola il raggiungimento delle autonomie e l’esercizio fisico ed è un animale che, nei piccoli rituali della quotidianità, ispira ad averne cura con facilità.
È importante però tener presente che il rapporto del bambino con il cane varia a seconda delle età di entrambi.
Un cucciolo e un cane anziano giocoforza, per quanto possano essere ben socializzati, hanno modalità diverse di interazione, così come un bambino in età prescolare e uno in età preadolescenziale. La supervisione di un adulto è perciò sempre necessaria: sia per gestire l’approccio di un bimbo piccolo, che è naturalmente incuriosito da tutto ciò che è dinamico ma non è in grado di controllare, sia per un ragazzino che invece, se ben istruito, può dedicarsi alla gestione quotidiana del proprio cane.
Bisogna però ricordare che il rischio di morsicature è parecchio più elevato in presenza di bambini e che, quasi sempre, queste avvengono per errori inconsapevoli da parte degli stessi, anche con il cane di famiglia. Proprio per questo gli adulti, che appunto devono sempre essere presenti, dovrebbero anche avere un’adeguata conoscenza del mondo a quattro zampe. Il consiglio è quello di frequentare un buon corso di educazione in concomitanza con l’arrivo del cucciolo, un aiuto concreto per prevenire un discreto rischio di possibili incidenti.
Quali regole si possono raccomandare per una buona convivenza tra cani e bambini?
Innanzitutto, come già detto, non lasciare mai il bambino da solo con il cane. Anche se si conoscono bene, anche se reputate il vostro cane un ottimo compagno di giochi, ricordatevi che i bambini possono sbagliare un movimento, esagerare le manipolazioni, urlare o altro, mettendo probabilmente il cane a disagio.
Evitare situazioni potenzialmente pericolose che possono innervosire il cane, insegnando ai bambini a lasciarlo tranquillo durante i pasti o mentre sta rosicchiando il suo masticativo, a non prendere l’iniziativa ma chiedere a un adulto se il cane dovesse ad esempoi “rubare” loro un giocattolo.
Dare sempre al cane la possibilità di potersi isolare, posizionando la cuccia in un luogo tranquillo e lontano dalle zone di frequente passaggio e insegnare ai bambini che quando è nella sua “tana” non va disturbato.
Un buon corso di educazione, frequentato magari insieme ai bambini, insegna a comunicare correttamente con il cane e a riconoscere i suoi segnali di stress e di disagio.
Non sottovalutare nemmeno gli eventuali problemi legati alla salute del cane, che possono influire sul suo comportamento anche nei confronti degli altri.
Un cane anziano, convalescente oppure malato, può avere reazioni improvvise e inconsulte.
Un’altra situazione da tenere sotto controllo riguarda l’incontro tra un bambino e un cane sconosciuto.
In questo caso bisogna sempre insegnare che questo tipo di interazione deve avvenire sempre in compagnia di un adulto e che va sempre chiesto il permesso al proprietario prima di un eventuale contatto. Se la risposta affermativa, è consigliabile abbassarsi a livello del cane e lasciarsi annusare.
Mai toccarlo subito sulla testa, sul muso e sul collo, ma avvicinare lentamente la mano alla spalla del cane e procedere ad accarezzarlo dolcemente sulla schiena, ovviamente non in contropelo.
Se il cane gradirà, potrete poi aumentare l’interazione, restando però attenti affinché il bambino non esageri ad esempio tentando di abbracciarlo, guardandolo negli occhi oppure avvicinandosi troppo al muso dell’animale.
Paolo Bosatra, educatore cinofilo di Ca’ Zampa
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