Sanità, Ospedale Papardo di Messina in crisi: mancano medici e risorse. “Buco” di circa 15 milioni di euro da ripianare entro dicembre. – FISMU

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Sanità, Ospedale Papardo di Messina in crisi: mancano medici e risorse. 

“Buco” di circa 15 milioni di euro da ripianare entro dicembre. Nei reparti mancano 63 medici. La denuncia del sindacato medico Fismu-FVM 

Dopo il primo incontro il 9 ottobre con la VI Commissione dell’Ars, si attende la convocazione per novembre. La proposta di Fismu-FVM: risorse e più medici  

11 ottobre – I fatti sono noti a tutti: manca personale medico al Papardo e non ci sono risorse per assumerne a sufficienza. Le nuove notizie sul bilancio peggiorano la situazione e confermano lo stato di grave crisi. Questa la denuncia del sindacato Fismu-FVM. 

Rosario Di Carlo dirigente regionale FISMU-FVM spiega: “Apprendiamo che il risultato economico tendenziale per l’anno 2024 è in peggioramento rispetto al previsionale 2024: meno 15 milioni di euro circa. Ora è stato richiesto alla direzione strategica dell’ A.O. Papardo di provvedere a conseguire un risultato di gestione che appiani questo deficit con le necessarie azioni correttive da assumere  senza indugio alcuno entro Dicembre 2024. Ma andiamo allo stato dell’arte, ai dati: mancano 63 medici sui 323 della pianta organica (mancano ematologi, ginecologi, ostetrici, medici del lab. analisi, oncologi, cardiochirurghi, pediatri, medici della PMA, neonatologi, infettivologi, ortopedici), e in questo esercizio, tolte le spese di gestione ordinaria, rimangono appena due milioni per l’assunzione di circa 20 medici. Quindi ne mancheranno all’appello circa 43, per far funzionare meglio i servizi ospedalieri”.

“In VI Commissione dell’Ars – aggiunge Di Carlo – presenti il presidente Giuseppe Laccoto, i parlamentari regionali, l’Assessora Regionale per la salute Giovanna Volo, il dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica, Salvatore Iacolino, la direttrice generale del Papardo Catena Di Blasi e i rappresentati dei sindacati medici, si è affrontata con grande attenzione la questione e a novembre dovrebbe esserci un’altra convocazione. Ma rimane il problema politico che non è meramente di ‘numeri’, di bilancio, ma di prospettiva, manca una visione di futuro. La soluzione non può essere solo di natura economica: più si taglia, più si riducono le prestazioni e più frequentemente i cittadini si rivolgono ad altre strutture ospedaliere nel resto di Italia o private. Meno medici e meno personale portano a un peggioramento dei servizi, quindi meno pazienti e minori sono le entrate economiche: un cane che si mangia la coda a vantaggio di privati e del cosiddetto fenomeno della migrazione sanitaria.

Garantire il Diritto alla Salute non è una spesa, è un buon investimento, ed è, oltretutto, un dovere costituzionale. Il Papardo deve cambiare rotta, fermare questa graduale dismissione, ed andare nella direzione di una migliore offerta di servizi che si basa su pilastri solidi: da un lato risorse e quantità adeguata di personale medico, dall’altro buona organizzazione ed efficienza nella spesa”. 

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