24/10/2024 Sindacato.
��Le morti sul lavoro non fanno differenze: ne sono colpiti i lavoratori dell'edilizia, ma anche braccianti agricoli, operatori dei trasporti e, come accaduto ieri, operai di una fabbrica metalmeccanica� .�
� quanto ha dichiarato la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese.�
�Ma non solo: muoiono magrebini, lavoratori dell'estremo oriente e lavoratori di nazionalit� italiana, immigrati che inseguono un permesso di soggiorno e lavoro e padri di famiglia che sono nostri vicini di casa. Nessuna differenza di sesso, di et�, di luogo di lavoro o dimensione di vita. � questa - ha sottolineato Veronese - la vera grande tragedia del mondo del lavoro� .�
�E non bastano n� i richiami, autorevoli e opportuni, del Santo Padre o del Presidente della Repubblica, n� tantomeno le politiche che questo governo mette in atto. La patente a crediti - ha proseguito la sindacalista della Uil - � uno strumento spuntato, gli ispettori del lavoro sono ancora insufficienti per tenere sotto verifica e controllo costante la struttura produttiva del nostro Paese, parcellizzata e squassata dalla logica degli appalti e sub appalti. La precariet�, troppo diffusa ovunque, non consente nemmeno un'adeguata formazione e troppo spesso anche l'azione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendale, di sito produttivo o nel territorio non viene favorita."�
"Serve assolutamente un cambio di passo - ha concluso Veronese - vere assunzioni di responsabilit� da parte di tutti i soggetti, un pi� deciso impegno perch� il lavoro serve per vivere, di lavoro non si pu� morire".�
Roma, 24 ottobre 2024