Il Presidente di CONFASSOCIAZIONI, Angelo Deiana, afferma: “Il Governo dovrebbe accogliere le richieste delle associazioni dei tributaristi e delle varie rappresentanze anche delle altre categorie, poiché la figura dell’intermediario fiscale abilitato è centrale per un corretto rapporto tra il fisco e contribuente. Se non si permette a questi professionisti di svolgere nei giusti tempi la propria attività si rischia, non solo di non raggiungere gli obiettivi prefissati con il nuovo istituto concordatario, ma di fornire un segnale fortemente negativo. Sarebbe importante, invece, perseguire la via della collaborazione tra Amministrazione finanziaria e intermediari fiscali, ovviamente nel rispetto dei reciproci ruoli. Evidenzio, pertanto, quanto la figura dell’intermediario fiscale contribuisca in modo fattivo all’attuazione e all’applicazione delle norme e dei nuovi istituti e, a conferma di ciò, ricordo che senza l’impegno degli intermediari fiscali non ci sarebbe stato il successo della rivoluzione digitale più importante in ambito fiscale, ovvero l’introduzione della fatturazione elettronica B2B e B2C”.
Con il Presidente dell’Osservatorio nazionale sulla fiscalità di CONFASSOCIAZIONI, Riccardo Alemanno, rivolge un appello affinché l’Esecutivo Meloni ascolti le richieste delle associazioni dei tributaristi aderenti alla Confederazione – Confiti, Int e Uniti – circa la richiesta di proroga per l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB), anche in virtù della possibilità di aderire al Ravvedimento speciale ad esso abbinato, ancora oggetto di modifiche di norma.
I conseguenti tempi “troppo stretti” per valutazioni oggettive e soggettive, tanto circa la scelta se aderire al CPB per gli anni 2024 e 2025 (solo il 2004, riguardo ai contribuenti in “regime forfettario”), quanto circa l’adesione alla sanatoria per gli anni che vanno dal 2018 al 2022, inducono i due Presidenti a rinforzare la richiesta di rinvio di almeno due settimane, con scadenza al 15 novembre. Tale soluzione dovrebbe non incidere sulla raccolta dei dati necessari per l’obbiettivo di riduzione della pressione fiscale.
Riccardo Alemanno, in qualità di Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT) – con una nota inviata al Vice Ministro del MEF, Maurizio Leo, e al Direttore dell’ADE, Ernesto Maria Ruffini, aveva puntualmente motivato la richiesta di proroga.
Dice: “A pochi giorni dalla scadenza, il diniego delle Istituzioni sul rinvio del termine ultimo per l’adesione al concordato preventivo biennale è preoccupante, non solo perché tale scelta deve essere ponderata e il contribuente deve poterla fare senza assilli e pressioni, ma anche perché rischia di trasformarsi in un boomerang e di non far raggiungere gli obiettivi prefissati”.
Alessia Lupoi – Redazione redigo.info