Le sfide della futura politica di coesione: le regioni europee a Bruxelles a difesa di un approccio place-based

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Introduzione

Mentre l’attuale programmazione 2021-2027 si avvia al suo ultimo triennio, sta entrando nel vivo il dibattito sul futuro delle politiche europee post-2027. Di particolare interesse per le regioni è la discussione sul futuro della politica di coesione, principale politica di investimento dell’Unione europea a cui è dedicata nell'attuale programmazione circa un terzo delle risorse del bilancio dell'UE con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo armonioso a livello economico, sociale e territoriale e di ridurre il divario tra il livello di sviluppo delle regioni europee.

Il dibattito sul futuro della politica di coesione si intreccia con quello sull’eredità di NextGenerationEU e, in particolare, del Dispositivo per la ripresa e resilienza (RRF) che, con i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, ha introdotto un “nuovo modello” di governance degli investimenti pubblici europei, basato su obiettivi, risultati e riforme e gestito dagli Stati membri. Tra gli scenari possibili, vi è quello che vedrebbe la politica di coesione - così come esistita fino ad ora – “trasformata” secondo il paradigma dell’RRF. Questo comporterebbe una centralizzazione a livello nazionale delle fasi di programmazione e implementazione degli interventi, a discapito dell’approccio “territoriale” place-based. Più in generale, sulla definizione del prossimo bilancio UE e delle risorse da destinare alla politica di coesione, influiranno le nuove priorità emergenti in un quadro globale in rapida evoluzione.

In questo contesto, per le Regioni europee si apre dunque una nuova stagione di posizionamento a difesa del budget UE dedicato alla coesione e del loro ruolo nell’ambito di questa politica chiave per i territori e per l’Europa. Anche se la proposta della Commissione europea sul futuro bilancio dell’UE è attesa entro l’autunno nel 2025, è in questa fase di rinnovamento istituzionale che le Regioni europee devono posizionarsi.

Tra le iniziative volte a sostenere la politica di coesione e i valori fondanti che rappresenta, in particolare i principi di partenariato e sussidiarietà, rientrano alcune azioni di lobbying a cui la Regione Emilia-Romagna partecipa attivamente.

In primis, l'azione portata avanti dalle #EURegions4cohesion, oltre 140 Regioni europee che mirano a promuovere un ruolo centrale delle Regioni nella fase di definizione e implementazione della politica di coesione futura. Un percorso che ha visto l'Emilia-Romagna tra i membri più attivi ed avviato con una lettera trasmessa alla Presidente von der Leyen alla vigilia delle elezioni europee in maggio, proseguito poi con un dibattito al Parlamento europeo, lo scorso 2 ottobre, alla presenza di europarlamentari delle commissioni competenti BUDG, REGI, ECON e EMPL. Citata due volte durante l'audizione del Vicepresidente esecutivo designato per coesione e riforme Raffaele Fitto, l'azione ha contribuito a tenere alta l'attenzione su una politica che rimane oggi "più rilevante che mai", come affermato nel Nono Rapporto sulla Coesione presentato a marzo 2024.

Un'altra iniziativa a cui la Regione Emilia-Romagna ha aderito assieme ad altre 73 regioni europee si chiama “Power Regions” e ha l’obiettivo di perseguire  una politica di coesione rafforzata per tutte le Regioni europee, con particolare attenzione a quelle più sviluppate che svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo e la competitività del'UE. Si è tenuto il 20 novembre presso la Delegazione europea del Land tedesco della Baviera - una delle due regioni promotrici dell'azione insieme alla Bassa Austria - una cerimonia per la consegna alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo della dichiarazione "Power Regions of Europe: For a modern Cohesion Policy 2028+", alla presenza di Vasco Alves Cordeiro, Presidente del Comitato Europeo delle Regioni (CdR).

Sempre a sostegno della politica di coesione, durante la 163esima Plenaria del Comitato delle Regioni, tenutasi a Bruxelles il 20 e 21 novembre, si è tenuta  una sessione dedicata al futuro della politica di coesione, anche in occasione della celebrazione del trentesimo anniversario di questo organo consultivo. Al dibattito su una rinnovata politica di Coesione post-2027 che "non lasci indietro nessuno" ha preso la parola per il Parlamento europeo l'On. Marcos Ros Sempere, mentre Johanna Mikl-Leitner - membro del Cdr e Governatrice della Lower Austria - e Jorge Antonio Azcón Navarro kl-Leitner - Membro del Cdr e Presidente della Regione Aragon - hanno presentato rispettivamente le posizioni delle coalizioni #Power Regions e #EUregions4cohesion. Al termine del dibattito è stato inoltre adottato il parere a sostegno proprio di una rinnovata politica di Coesione post-2027 che "non lasci indietro nessuno" , proposto dal Presidente del CdR Vasco Alves Cordeiro e da Emil Boc - Presidente della Commissione COTER al Cdr.

A livello istituzionale, infine, il Comitato europeo delle Regioni ha rilanciato la #CohesionAlliance volta a ribadire che la coesione è un valore fondamentale dell'Unione europea e che i territori devono restare protagonisti nell’attuazione delle politiche UE adattate alle diverse realtà.

Ultimo aggiornamento: 22-11-2024, 16:48

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