MOZIONE CONGRESSUALE: AVANTI VERSO IL FUTURO - Il Popolo della Famiglia

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Il Popolo della Famiglia, nato nel 2016 sulla premessa dell’affermazione dei principi non negoziabili (vita, famiglia, libertà educativa) ha strutturato in questi anni una presenza politica e territoriale che ora si nutre di un’esperienza consolidata. Il congresso nazionale è chiamato a discutere le linee di azione del prossimo quadriennio cercando di porre rimedio ad alcune debolezze organizzative che non ci hanno fatto raggiungere gli obiettivi auspicati, che restano però nella prospettiva dell’immediato futuro. Avevo manifestato l’intenzione di lasciare ad altri la presidenza del movimento, con l’obiettivo di dare una scossa al PdF e ringiovanirne la leadership, ma in troppi hanno manifestato esplicitamente l’idea che questa sarebbe stata “la fine del partito” e tanti hanno annunciato un loro conseguente disimpegno. Mi sento dunque responsabilizzato a ripropongo con questa mozione al congresso la mia candidatura alla presidenza nazionale, associando ad essa quella di Nicola Di Matteo come segretario insieme a un consiglio nazionale esecutivo composto da:

Mirko De Carli
Cristina Zaccanti
Renzo Erman
Massimiliano Zannini
Saimir Zmali
Barbara Figus
Luciano Castro
Salvatore Asero
Cristiana De Stefano

Questa composizione della dirigenza nazionale, in stretta relazione con il fondamentale lavoro dei coordinatori territoriali farà avanzare il Popolo della Famiglia verso le sfide elettorali future in cui si presterà particolare attenzione a far arrivare sulle schede il nostro simbolo affinché sempre più italiani possano votarlo. In termini politici questa mozione ripropone la propria alterità irriducibile rispetto alle sinistre portatrici di politiche contro la vita, contro la famiglia e contro la libertà educativa che ribadiamo essere i nostri principi non negoziabili di riferimento. Programmaticamente ribadiamo le azioni contenute nel progetto di legge Una firma per la vita che disegna le nostre priorità: reddito di maternità, lotta all’aborto, difesa della sanità pubblica e della cura anche degli incurabili, no esplicito ad eutanasia e suicidio assistito, sostegno alla disabilità e ai non autosufficienti.

Si accompagna a queste proposte l’idea di un fisco giusto fondato su un vero quoziente familiare e un impegno a favore dei lavoratori salariati, in particolare delle famiglie monoreddito, come delle imprese a partire da quelle familiari. Intendiamo utile che l’Italia finanzi questi interventi rinunciando all’aumento in spese militari già quantificato in circa dieci miliardi di euro annui, secondo i diktat ribaditi dalla commissione europea a guida Von der Leyen e dalla Nato. Vogliamo un’Italia che rispetti i dettati costituzionali dell’articolo 11 e dell’articolo 29: l’Italia ripudia la guerra come soluzione delle controversie internazionali e la Repubblica riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Da quest’ultimo principio consegue il contrasto all’ideologia gender e in particolare alla sua diffusione nelle scuole anche attraverso le carriere alias e le modifiche artificiose del linguaggio, così come duramente contrasteremo ogni legittimazione di interventi medici sui minori al fine di prepararli alla cosiddetta transizione sessuale. Diciamo no poi alle tentazioni immigrazioniste, con un sì all’accoglienza di un’immigrazione programmata e sostenibile secondo il principio ribadito dal magistero concorde di San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco secondo cui il primo diritto dei popoli è quello a non migrare, a non dover abbandonare il proprio territorio.

Il Popolo della Famiglia vuole contribuire a costruire il futuro del nostro Paese secondo l’ispirazione della dottrina sociale cristiana, riconoscendo in don Luigi Sturzo il precursore di un impegno che dal terreno della fede laicamente si sposta nell’ambito complesso della politica e della politica di partito autonomamente organizzato, sempre più difficile da attraversare e davvero consegnato ai “liberi e forti”. Chiamiamo alla mobilitazione i liberi e forti di questo nostro tempo, affinché gli Anni Venti del XXI secolo possano porre le basi di un futuro del Paese intriso di pace e prosperità, dunque imperniato sulla famiglia naturale e sull’assolutamente necessaria ripresa vigorosa della natalità.

Chiedo a militanti e simpatizzanti del Popolo della Famiglia di venire al congresso nazionale di Pomezia del 14 e 15 dicembre per votare a favore di questa mozione e del gruppo dirigente che, a partire da me, vi si vincola.

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Marco