Lo scorso novembre, l’azienda elettrica spagnola, controllata da Enel, ha annunciato il suo nuovo piano strategico 2025-2027, che arriva in un momento chiave del percorso di transizione energetica e che mira a sfruttare al meglio le opportunità e ad affrontare le sfide derivanti da questo processo. Il piano prevede un aumento complessivo dell’8% degli investimenti, fino a 9.600 milioni di euro, che rappresenta un record assoluto per l’azienda da quando ha iniziato a operare nel suo attuale perimetro geografico (Penisola Iberica) nel 2014. Questo dà un’idea dell’ambizione con cui Endesa affronta i prossimi anni e delle ampie opportunità che individua nel settore energetico iberico.
Il documento si basa su un pilastro fondamentale: la promozione dell’elettrificazione pulita, basata su fonti di generazione prive di emissioni, come leva per affrontare le principali sfide del settore energetico in tutta Europa. Questo porterà a un sistema energetico competitivo per i clienti, più sicuro grazie alla riduzione della dipendenza energetica dall’esterno e sostenibile grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra.
Il documento, presentato alla comunità degli investitori dall’amministratore delegato, José Bogas, e dal direttore generale economico-finanziario, Marco Palermo, tiene conto anche dei principali dati e obiettivi contenuti nell’aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) presentato dal governo spagnolo lo scorso settembre. Questo documento include una previsione di investimento di 308 miliardi di euro, di cui l’82% sarà realizzato dal settore privato. Fondamentalmente, questo nuovo PNIEC si distingue per l’attenzione e la maggiore ambizione nell’elettrificazione dell’economia (che assorbirà il 17% di questi investimenti, dieci punti in più rispetto al precedente PNIEC), per la crescita aggressiva di nuove capacità solari ed eoliche, nonché di stoccaggio, e per il solido impegno verso una rete elettrica con maggiore capacità e copertura. Tutto ciò richiede, secondo l’azienda, un processo di approvazione amministrativa più agile e uno sforzo con misure concrete per aumentare l’elettrificazione e la domanda di elettricità, nonché l’approvazione di meccanismi di pagamento della capacità.
Più in dettaglio, i 55 TWh di nuova domanda di elettricità inclusi nel nuovo PNIEC per raggiungere i 307 TWh nel 2030 (esclusa la domanda per la produzione di idrogeno verde) si basano su due assi principali. In primo luogo, un aumento di quattro volte del consumo di elettricità nel settore dei trasporti, per il quale è necessario impegnarsi a sviluppare una solida rete di ricarica. In secondo luogo, la previsione di una crescita del 48% della domanda industriale, che deve essere accompagnata dal necessario sviluppo della rete elettrica per sostenerla.
Concentrandosi su questa nuova domanda industriale, Endesa ritiene che essere in grado di soddisfarla sia una leva unica per la reindustrializzazione e la crescita economica della Spagna. Il prezzo competitivo dell’elettricità generata da fonti pulite è un elemento differenziale a favore del Paese. In particolare, dei 50GW di nuova domanda che hanno richiesto l’accesso alla rete a livello nazionale (di cui 16GW provenienti dai data center), circa il 40% ha ottenuto tale accesso. Ciò significherebbe, considerando un ragionevole grado di concretizzazione nello sviluppo di questi progetti, essere in grado di soddisfare le previsioni di domanda di elettricità industriale di 33 TWh previste dal PNIEC.
Inoltre, le entrate derivanti dai pedaggi per l’utilizzo della rete che verrebbero pagate da questa nuova domanda sono fino a 9 volte superiori ai costi di adattamento della rete elettrica per accoglierla. Ciò dimostra che la dinamica di consentire la crescita della domanda industriale associata a un approvvigionamento energetico sostenibile genera benefici a lungo termine per l’intero sistema elettrico e per l’economia.
Per quanto riguarda in particolare il segmento dei data center, Endesa ritiene che la Spagna sia un polo di grande attrazione per questo settore grazie alla sua posizione strategica tra Europa, Africa e America, alla sua solida connettività tecnologica, alla sua solida rete elettrica e all’abbondante e competitiva produzione di energia elettrica rinnovabile. Endesa offre una proposta di valore completa per gli operatori di data center, dall’identificazione delle sedi alla connessione alla rete e al processo di autorizzazione amministrativa. Tuttavia, la capacità di connessione alla rete è un ostacolo critico che, ancora una volta, deve portare a una migliore regolamentazione della rete di distribuzione per consentirne la modernizzazione e la crescita.
La rete, spina dorsale della transizione energetica
Osservando più da vicino la spina dorsale di questa nuova strategia al 2027, vale la pena notare che il 42% degli investimenti previsti sarà destinato alla rete di distribuzione. Si tratta di 4.000 milioni di euro su 9.600 milioni, con un aumento del 45% rispetto agli investimenti destinati a questa infrastruttura nel precedente piano 2024-2026. Di questi 4 miliardi, il 45% sarà utilizzato per raggiungere gli obiettivi del PNIEC e soddisfare la crescente domanda di nuove connessioni, che attualmente possono essere rifiutate per mancanza di capacità. Un altro 25% sarà utilizzato per migliorare la qualità del servizio, ottimizzando la struttura della rete e aumentando il funzionamento a distanza delle linee di media e bassa tensione. Il restante 30% sarà destinato alla digitalizzazione e alla modernizzazione, attraverso il rinnovo dei componenti, l’aggiornamento del parco contatori intelligenti e il monitoraggio e il controllo da remoto.
Con tutti questi importanti investimenti, la base di asset regolamentati di Endesa – attualmente il più grande operatore di rete di distribuzione in Spagna – salirà a 12.100 milioni di euro, con un incremento del 6% alla fine del periodo.
Generazione: uno spostamento verso asset di maggior valore
L’attività di generazione è l’altro pilastro principale del piano strategico e rappresenta il 39% del totale: 3,7 miliardi di euro. Il criterio che guida l’azienda nei prossimi tre anni è quello di riequilibrare la scommessa tra le tecnologie, riducendo l’esposizione al business solare (15% degli investimenti), per rafforzare l’eolico (37% del totale) e l’idroelettrico (altro 37%). Il restante 11% sarà destinato all’accumulo di batterie.
L’investimento negli asset idroelettrici comprende già il miliardo di euro destinato alla recente acquisizione del 100% di Corporación Acciona Hidráulica, che dovrebbe chiudersi nel primo trimestre del 2025. Questa operazione significa aggiungere, agli attuali 4.700 MW di potenza idroelettrica, altri 626 MW situati in Aragona, Soria, Navarra e Valencia (l’87% dei quali è gestibile). La vita utile media di questi asset è di 30 anni.
Questa transazione è strategicamente significativa in quanto è in linea con l’impegno di Endesa di espandere il portafoglio di energia rinnovabile ed è allineata con gli sforzi di sostenibilità della società. L’integrazione di questi asset idroelettrici non solo diversifica le fonti di produzione di energia elettrica, ma rafforza anche l’attività verticalmente integrata dell’azienda nel suo complesso.
Grazie a tutto questo, ossia all’acquisizione e all’investimento in nuovi asset, la produzione rinnovabile crescerà del 32% entro la fine del periodo, raggiungendo i 25 TWh. Verranno aggiunti fino a 3GW di nuova capacità, compresi i 626MW acquistati la scorsa settimana, portando la capacità rinnovabile totale installata a 13,1GW nel 2027.
Vale la pena sottolineare anche l’impegno per il repowering, sia nel settore eolico che in quello idroelettrico, che aumenterà l’efficienza di questi impianti e ridurrà i costi di generazione. Sono già in corso progetti come il parco eolico di Aldeavieja (Ávila) e il bacino di Bárcena (Ponferrada).
Endesa continuerà inoltre ad applicare una politica selettiva negli investimenti in attività rinnovabili e manterrà il modello di condivisione di questi nuovi progetti con i partner.
Endesa investirà inoltre circa 1.000 milioni di euro (10% del totale) durante il periodo di piano, principalmente per mantenere i suoi asset di generazione nucleare, i sistemi non continentali e gli impianti a ciclo combinato.
Recupero della base clienti
Il settore della commercializzazione dell’energia e dei servizi a valore aggiunto assorbirà altri 900 milioni di euro nei prossimi tre anni. L’obiettivo è recuperare la crescita della base clienti, in modo che alla fine del 2027 raggiunga i 7,1 milioni nel mercato libero, il 6% in più rispetto agli attuali 6,7 milioni.
Le vendite di energia elettrica rimarranno stabili per tutto il periodo a circa 84TWh, con una rifocalizzazione strategica sulle vendite a prezzo fisso (principalmente al segmento residenziale) rispetto alle vendite a prezzi indicizzati al pool.
La strategia di focalizzazione sui clienti, favorendo l’elettrificazione dei loro usi energetici, si concentrerà su quelli di maggior valore per l’azienda, promuovendone la permanenza nel lungo periodo. L’impegno sarà quello di rafforzare i canali commerciali, incrementandone la digitalizzazione, e di offrire servizi di alto valore adeguati alle esigenze sempre più sofisticate derivanti dalla transizione energetica.
Riaffermazione dell’obiettivo Net Zero nel 2040
Questa revisione della strategia nei tre principali pilastri del business è accompagnata, trasversalmente, dalla riaffermazione del percorso di sostenibilità ambientale di Endesa. L’obiettivo di raggiungere le emissioni nette zero (Net Zero) entro il 2040, attraverso la generazione e la vendita del 100% di energia rinnovabile, accompagnato dall’uscita dal business della vendita al dettaglio di gas, man mano che i clienti passeranno all’elettrificazione, rimane in vigore.
Le emissioni di CO2 di Endesa saranno ridotte del 65% entro la fine del 2024 rispetto all’anno base 2017. Questa percentuale sarà del 74% entro il 2030. L’ultima centrale a carbone della società nelle Isole Baleari, che opera per motivi di sicurezza dell’approvvigionamento, è destinata a chiudere nel 2027, se saranno ottenute le autorizzazioni amministrative necessarie. Il giusto processo di transizione dell’azienda continuerà a basarsi sulla formazione dei lavoratori delle attività che verranno estinte, al fine di ricollocarli in altre attività aziendali.
La tabella di marcia verso un’azienda Net Zero nel 2040 è allineata con l’Accordo di Parigi del 2015 che prevede un aumento della temperatura globale non superiore a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, comprese le riduzioni delle emissioni dirette e indirette.
Fonte: www.endesa.com