Giovedì 12 dicembre, le classi quinte dell'IIS J.M. Keynes di Castel Maggiore hanno avuto l'opportunità di incontrare l’ex magistrato del primo maxiprocesso a Cosa nostra e procuratore capo a Palermo Pietro Grasso, che ha presentato il suo libro “Il mio amico Giovanni” al Teatro Biagi d'Antona di Castel Maggiore.
Le studentesse e gli studenti hanno vissuto l’esperienza del racconto di chi ha vissuto in prima persona la lotta alla mafia. Una lezione straordinaria di coraggio, di giustizia e forza delle idee, nel ricordo di due magistrati simbolo della legalità: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Una storia che non si dimentica, quella degli anni Ottanta in Sicilia. Un’epoca segnata dai traffici illeciti di Cosa nostra, dagli omicidi e dalla cultura dell'omertà. Ma furono anche gli anni in cui uomini e donne coraggiosi - magistrati, poliziotti, giornalisti e cittadini comuni - decisero di reagire. Non si consideravano eroi, ma persone mosse da ideali forti, capaci di sfidare un sistema criminale radicato e pericoloso.
Ascoltare Pietro Grasso ha significato aprire un ponte con il passato per capire che nulla è immutabile. Nonostante le difficoltà, infatti, è possibile costruire un futuro migliore. Attraverso il racconto diretto, i ragazzi hanno riflettuto su domande fondamentali: perché scegliere di stare dalla parte della giustizia? Come si affrontano i momenti più difficili, come il maxi-processo di Palermo o la perdita di amici e colleghi? Come si combatte la mafia oggi, e qual è il ruolo delle nuove generazioni?
Il preside Rinaldi, che da adolescente visse in Sicilia durante quegli anni difficili, ha ricordato: "Le bombe di Capaci e via D'Amelio ci insegnarono quanto schifo facessero sia gli uomini di Cosa nostra che il silenzio di chi voltava lo sguardo altrove."
L’appuntamento è stato organizzato da UPI Emilia-Romagna, in collaborazione con la Fondazione Scintille di Futuro e il supporto del progetto conCittadini e dell’Associazione "Scuolare".