Pubblicazione della Strategia Nazionale Idrogeno

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In data 26 novembre 2024 è stato presentato il testo finale della Strategia Nazionale Idrogeno, a Roma, presso la sede del GSE – Gestore dei Servizi Energetici.

ANIMA, in qualità di membro del Tavolo di Lavoro per lo sviluppo della Strategia Nazionale sull’H2, ha partecipato alla presentazione con il suo rappresentante ing. Marco Golinelli, Vice Presidente ANIMA per la gestione e il coordinamento esterno.

La strategia chiarisce, fin dalle prime righe, la volontà del Governo di riconoscere nell’idrogeno una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in coerenza con gli impegni assunti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) al 2030 e nel Net Zero al 2050.

Allo stesso tempo è centrale il tema della necessarietà del mix energetico che prevede un mix di strumenti, tra i quali una progressiva elettrificazione dei consumi energetici abbinata all’aumento della produzione da fonti rinnovabili, lo sviluppo della CCS (Carbon Capture and Storage), dei biofuel, del biometano, della possibile fonte nucleare e, non ultimo, dell’idrogeno (rinnovabile e a bassa emissione carbonica).

La Strategia si articola nei tre ambiti fondamentali, evidenziati fin dall’inizio della stesura del documento:

  • La domanda di idrogeno;
  • L’offerta di idrogeno;
  • Trasporto e Infrastrutture

e concludendo con un capitolo dedicato alle azioni strategiche, politiche e le misure di supporto.

Come orizzonte temporale considerato, la Strategia si articola in diversi scenari temporali (breve, medio e lungo periodo) da oggi al 2050:

  • Short term (oggi – 2030): fino al 2030 l’evoluzione della domanda di idrogeno sarà guidata dagli obblighi europei della RED III nei settori dell’industria e dei trasporti. L’Italia ha già intrapreso un percorso per avviare il mercato dell’idrogeno, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tramite il quale saranno finanziati i primi progetti di produzione di idrogeno, che dovranno essere operativi entro il 2026. In questo orizzonte, la strategia nazionale dell’idrogeno punta ad implementare misure per facilitare la messa a terra di tali progetti, lavorando su schemi incentivanti per abbattere il costo dell’idrogeno, sul supporto alla catena del valore fino all’utilizzatore finale, sulla normativa e sui percorsi autorizzativi ambientali e per la sicurezza.
  • Medium Term (2030-2040): scaling up e sviluppo del mercato: questa fase sarà caratterizzata da un set di misure pensate per dar seguito alle iniziative guidate dagli obblighi europei e dal PNRR per far partire un vero mercato dell’idrogeno, anche attraverso lo sviluppo di soluzioni di grande taglia in grado di abbattere i costi di esercizio.
  • Long term (2040-2050): centralizzazione, grandi quantità, infrastrutture: il 2050 rappresenterà il punto di arrivo degli impegni Net Zero, con una penetrazione dell’idrogeno che potenzialmente potrà raggiungere circa il 18% dei consumi finali dell’industria HTA e del 30% dei consumi finali nel settore dei trasporti. L’infrastruttura sarà protagonista per lo scambio di energia con altri Paesi, consolidando il ruolo dell’Italia come hub di import dell’idrogeno per il contesto europeo con infrastrutture di reti gas collegate al Nord Africa e un insieme di porti (sia sul Tirreno che sull’Adriatico), abilitati per l’import di idrogeno e altri vettori energetici (ad esempio ammoniaca, metanolo).

Gli scenari identificati portano ad una quantificazione dei consumi lordi di idrogeno che possono arrivare a 11,93 Mtep nello scenario alta diffusione, 9,08 Mtep per lo scenario intermedio, 6,39 Mtep per lo scenario base.

Per quanto riguarda l’offerta, la Strategia punta innanzitutto sul pieno sviluppo dell’idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili, unitamente al contributo potenziale dell’idrogeno blu attraverso lo sviluppo in corso dello studio sulla CCS, nonché il contributo dell’idrogeno ottenuto da fonte nucleare.

Nel medio-lungo periodo lo sviluppo di una produzione “large-scale” e di un’infrastruttura dedicata permetterà di abbattere i costi di produzione sfruttando l’effetto delle economie di scala e massimizzando i volumi prodotti e importati, mentre una logistica su gomma di idrogeno gassoso e liquido potrà essere di supporto sul medio periodo laddove la rete non raggiunga l’utilizzatore finale. Il progetto italiano Southern Hydrogen Corridor, di cui la dorsale italiana è parte integrante, è inserito nella visione di sviluppo europea di un’Hydrogen Backbone che, oltre a contribuire alla copertura della domanda italiana, renderà l’Italia un hub europeo dell’idrogeno, favorendo i flussi di importazione.

Per quanto riguarda i costi di produzione dell’idrogeno (LCOH), per l’idrogeno verde le stime contenute nella strategia si assestano tra i 6 e i 13 euro/Kg nell’ipotesi di mix di FER ottimale (con previsione di decrescita fino a circa 4 euro/Kg entro il 2030), per l’idrogeno blu si stima un LCOH tra i 3 e i 4 euro/Kg e di circa 4 euro/Kg per l’idrogeno importato (valore stimato).

ANIMA accoglie positivamente la pubblicazione della Strategia Nazionale: essa rappresenta infatti un importante milestone nel processo di decarbonizzazione e di transizione energetica. Vi sono però alcune importanti riserve per quanto riguarda il settore civile e nello specifico quello del riscaldamento domestico. Come più volte sottolineato però, sebbene l’ambito industriale sia dichiaratamente riconosciuto come il principale settore di utilizzo all’interno della Strategia, ANIMA ricorda come il settore civile assicurerebbe una domanda di idrogeno stabile e sufficiente per facilitare gli investimenti nelle strutture di produzione, confermando una volta in più come sia un volano per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. In un periodo così decisivo e con uno scenario così sfidante, si dovrebbero sfruttare tutte le opzioni per raggiungere il risultato finale, con la consapevolezza di avere dalla propria anche un’industria degli apparecchi utilizzatori del settore civile già ampiamente pronta a utilizzare miscele sempre più significative d’idrogeno

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