Ci sono eventi che nella storia del mondo lasciano una traccia indelebile, che siano spettacoli, opere d’ingegneria, scoperte scientifiche o altro, tracciano il passato di un popolo, di una civiltà, di una nazione.
Tra i tanti eventi ai quali dedichiamo la nostra attenzione di volta in volta, stavolta vi parliamo di un evento legato al mondo dello spettacolo, ovvero, la messa in scena della più grandiosa e scenografica delle opere liriche: AIDA, che con la sua Marcia Trionfale, è certamente la più ambita dai cantanti e dai teatri di tutto il mondo, che venne rappresentata la prima volta il 24 dicembre 1871 al Teatro Reale dell’Opera de Il Cairo.
Facciamo un passo indietro
Giuseppe Verdi, apprezzato e già famoso compositore italiano, venne contattato dal Chedivè d’Egitto, ovvero Isma’ il Pascià, che gli chiese di scrivere un inno per celebrare l’apertura del Canale di Suez, opera d’ingegneria straordinaria che cambiò o, meglio, stravolse gli scambi economici tra l’Oriente e l’Occidente.
L’invito però fu declinato, da parte di Verdi, con la motivazione di “non voler scrivere musica d’occasione”. Qualche tempo dopo però, arrivò, sempre dal Chedivè, la richiesta di scrivere un’opera per l’inaugurazione del Nuovo Teatro de Il Cairo. Verdì accettò. Il soggetto originale era stato scritto dall’archeologo francese Auguste Mariette, per poi passare di mano al librettista Camille Du Locle, per finire poi al musicista di Bussetto. La “prima” però fu rimandata in quanto scoppiò la guerra franco-prussiana e, dato che i costumi e le scenografie erano state create a Parigi e la città era sotto assedio, si dovette rimandare. Ma con la fine del conflitto, finalmente l’opera andò in scena il 24 dicembre del 1871.
La “prima” ebbe un successo straordinario, ma Verdì non ne fu per nulla soddisfatto, perché la platea era composta da membri della politica e critici locali. Le cronache del tempo narrano che per lui la vera rappresentazione dell’opera fu quella dell’8 febbraio 1872, a la Scala di Milano. Anche qui grandissimo entusiasmo di pubblico e grande successo della critica, tant’è che l’opera venne riproposta nei principali teatri d’Italia: dal San Carlo di Napoli al Regio di Parma, dal Regio di Torino al Petruzzelli di Bari, al Politeama di Palermo il pubblico riconobbe la grandiosità del genio Giuseppe Verdi, autore dei brani dell’Aida, che ancora oggi regnano nell’olimpo della lirica.
AIDA: la trama in breve
L’opera, in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni, è l’opera italiana più rappresentata al mondo, le sue arie le più conosciute e non vi è tenore e soprano che non ambisca a ricoprire il ruolo di Radames e Aida. Aida, figlia del Re etiope, viene fatta schiava e portata in Egitto, dove nessuno conosce la sua vera identità. Durante la prigionia si innamora, ricambiata, del comandante delle truppe egiziane Radames. Ma Radames è il futuro erede al trono d’Egitto, essendo promesso alla figlia del Faraone Amneris. Vittima di un tranello da parte del Re di Etiopia, padre di Aida, Radames cade in una trappola, viene tacciato di tradimento e condannato ad essere seppellito vivo. Aida, innamorata, per non abbandonarlo, si farà seppellire viva con lui. Un’opera dalle tinte forti, come solo allora il melodramma sapeva raccontare.
Le musiche e le arie scritte da Verdi suggellano la maestosità dell’Opera nel suo insieme. La scenografia e i costumi fecero scalpore, data la grande bellezza e la novità della cornice in cui si svolgeva la storia.
C’è da sapere che…
Ancora oggi, che sia un teatro al chiuso o nelle grandi arene all’aperto, Aida è certamente l’opera che più si presta allo sfarzo e alla maestosità delle scene e dei costumi.
Vi sono alcune curiosità legate alla storia dell’opera di Aida e del suo compositore: lo stesso Verdi “spazza” via la diceria che la scrisse per spiegare le sue idee, sostenne infatti che la storia racconta il “vero” senza arzigogoli; altra curiosità è legata al compenso: Verdi chiese 150.000 franchi, una cifra enorme per i tempi pari a qualche centinaio di milioni di euro di oggi. La somma comprendeva alcune voci tra le quali: “fare il libretto a sue spese, mandare a concertare e dirigere l’opera al Cairo, lasciare l’assoluta proprietà del libretto e della musica al Chedivè per il solo Egitto, tenendo per sé invece la proprietà per il resto del mondo”.
Al termine della rappresentazione a La Scala, Verdi disse che con essa avrebbe finito la sua carriera ma.., sappiamo che non fu così. Nel 2019, il 26 e il 28 di ottobre, AIDA fu rappresentata, all’aperto, davanti al Tempio di Hatshepsut a Luxor, con la presenza di 80 orchestrali e con un cast composto dalle stelle del melodramma mondiale, raccogliendo dalla platea di 4.000 turisti provenienti da tutto il mondo, un successo senza eguali, con una grande ovazione per il Maestro Giuseppe Verdi, nostro orgoglio italiano. AIDA rimane l’unica opera lirica cantata in italiano, mai tradotta in nessuna rappresentazione in giro per il mondo.
Musica d’altri tempi? Sicuramente, ma ancora tutt’ora vanto della tradizione del Bel Canto italiano!