Povertà educativa: un taglio al futuro di tutti noi - CNCA

Compatibilidad
Ahorrar(0)
Compartir

Esiste una responsabilità che non può essere elusa: un vincolo etico che lega ogni società al destino delle sue generazioni più giovani.

Quando un governo sceglie di tagliare i fondi destinati a contrastare la povertà educativa, non sta semplicemente rinunciando a una misura economica: sta rinnegando un principio fondamentale di giustizia e di cura collettiva.

La povertà educativa non è solo un fenomeno sociale, è una ferita profonda delle nostre comunità perché nega ai bambini e ai ragazzi il diritto di costruire un futuro diverso, di uscire da quei limiti imposti da circostanze non scelte.

Con la recente legge finanziaria, il governo ha deciso di non rifinanziare il fondo dedicato a “rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Una scelta che appare cieca e iniqua, perché ignora la necessità di costruire politiche strutturali, continuative e lungimiranti. Il diritto all’educazione non può essere relegato a un gesto di carità o a misure temporanee.

Quale significato assume oggi questa scelta?

Sottrarre risorse all’educazione significa negare il valore stesso della comunità. Significa abdicare a quel senso di responsabilità collettiva che riconosce nei bambini e nei giovani il seme del futuro. Questo taglio non solo annulla i risultati raggiunti negli anni grazie a quel fondo – risultati che hanno trasformato vite, contesti e prospettive – ma priva intere comunità della possibilità di costruire una cultura della solidarietà, del dialogo e della partecipazione.

Un errore etico e politico

Non possiamo accontentarci di risposte frammentarie e individualiste, come i bonus o le soluzioni autoritarie che scendono dall’alto. La povertà educativa non è un problema che si risolve con interventi superficiali o paternalistici. Come ci ricorda Chiara Saraceno, affrontarla richiede un approccio olistico e cooperativo, che integri attori diversi – enti pubblici, scuole, famiglie, associazioni – nella costruzione di contesti educativi aperti e inclusivi.

Privare migliaia di bambini e bambine di queste opportunità non è solo una questione di bilancio: è una dichiarazione di disinteresse per il bene comune. È l’affermazione di una visione miope, che rinuncia a investire nel capitale umano e sociale che costituisce il fondamento di ogni democrazia sana.

La povertà educativa non riguarda solo coloro che ne sono direttamente colpiti: è una questione che interroga ciascuno di noi, perché incide sul destino collettivo della nostra società. Quale società vogliamo costruire, se non garantiamo a ogni bambino il diritto di apprendere e crescere in dignità? Come possiamo parlare di futuro, se non offriamo ai giovani e alle giovani le risorse per immaginarlo e realizzarlo?

E ancora quali elementi hanno sostenuto questa scelta? Quale analisi è stata fatta degli esiti delle numerose progettazioni che questo fondo ha saputo sostenere?  E con chi?

Non ci risulta che tutto questo sia stato fatto. Così come non ci risulta si sia scelto di consolidare e mettere a regime le azioni e i servizi che tali sperimentazioni hanno saputo costruire.

Non sono state sentite le numerose organizzazioni della società civile che in questi anni hanno saputo esprimere la loro funzione pubblica, attraverso l’attivazione di interventi di contrasto alla povertà educativa a favore di bambini e bambine, ragazze e ragazzi in condizioni di fragilità, le loro famiglie e i loro contesti abituali di vita.

Call to action!

È tempo di riaffermare il nostro impegno per la costruzione di “comunità educanti”, in cui il sapere diventa un bene comune e non uno strumento di potere o privilegio. Non possiamo accettare scelte politiche che non riconoscono i diritti fondamentali della giustizia, dell’equità e della solidarietà.

Chiediamo di rivedere questa decisione e di garantire misure stabili, strutturali e coraggiose per contrastare la povertà educativa.

Scarica il PDF

Post Views: 7

Detalles de contacto
Mariano