Claudia ha 17 anni e vive da quando ne aveva 10 nell’orfanotrofio “Amor de Dios Penny” a Oruro: fra un anno dovrà lasciare quello che, per tanti anni, è stato il suo rifugio sicuro e trovarsi da sola in una società che non conosce. Si poteva fare di più?
La sua storia è quella di tante bambine e bambini abbandonati e mai adottati, i cosiddetti care leaver, che all’età di 18 anni, diventati maggiorenni, devono lasciare l’orfanotrofio e affrontare la vita fuori… da soli.
Claudia all’età di 10 anni è stata privata della famiglia, ed è cresciuta istituzionalizzata. Alla madre è stata tolta la potestà genitoriale, e nonostante i tentativi iniziali di reinserire la minore nella famiglia allargata, non è stato possibile evitare il collocamento in una struttura per minori.
Una lunga attesa senza risposte
Col passare del tempo, l’ipotesi di un ricollocamento familiare è sfumata. Un iter di adottabilità troppo lungo ha ulteriormente ridotto le possibilità per Claudia di trovare una nuova famiglia, specialmente dopo i 13 anni, quando le probabilità di adozione si fanno drammaticamente basse. Nel frattempo, il centro si è occupato della sua scolarizzazione e della preparazione a un futuro indipendente.
Un aiuto concreto da Ai.Bi. per Claudia
Grazie al supporto dell’équipe multidisciplinare e al progetto di cooperazione “Oltre il Nido” promosso da Ai.Bi., Claudia sta costruendo il suo percorso verso l’autonomia. Oggi frequenta un corso da estetista, finanziato attraverso una borsa di studio, e sogna una vita dignitosa e indipendente.
Le sfide dell’indipendenza
Tuttavia, l’avvicinarsi della maggiore età porta con sé ansie e incertezze. Come affrontare una vita da adulta senza il sostegno di una famiglia o amici fidati? Claudia è una giovane determinata e diligente, con buone prospettive lavorative, ma le incognite restano: trovare un alloggio, gestire la solitudine e imparare a contare solo su se stessa sono sfide che la spaventano.
Si poteva fare di più?
La storia di Claudia solleva interrogativi sul sistema di tutela dei minori e sulle politiche adottive in Bolivia. Si poteva fare di più per garantire a questa bambina una famiglia? Si potevano accelerare i tempi burocratici, coinvolgere più attivamente le famiglie adottive, investire maggiori risorse? Questi dubbi ci spingono a riflettere sull’importanza di un sistema più efficiente e inclusivo.
Uno sguardo al futuro
Oggi Claudia è una giovane donna pronta a lottare per la propria indipendenza. Siamo certi che la sua determinazione le permetterà di costruirsi una vita dignitosa e piena di soddisfazioni. Tuttavia, resta il rammarico di ciò che avrebbe potuto essere: una bambina accolta in una famiglia adottiva, circondata da amore e sostegno, come meritava.
Buona vita, Claudia!
L’attesa di Magaly e di Karina
Negli orfanotrofi in Bolivia, Magaly e Karina stanno ancora aspettando qualcuno che possa accompagnarle nel loro cammino di speranza e di emancipazione attraverso un’Adozione a Distanza.
Leggi la storia di Magaly e di Karina.
Come aiutare i bambini abbandonati degli orfanotrofi in Bolivia?
Puoi contribuire alle attività promosse da Ai.Bi. con una donazione, cliccando qui.
Se vuoi dare continuità al tuo aiuto, stando vicino ogni giorno ai bambini degli orfanotrofi e ricevere periodiche notizie e informazioni su di loro, puoi aderire al progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”.
Infine se vuoi creare con Magaly o con Karina un rapporto unico ed esclusivo per accompagnarla attivamente nella sua crescita, puoi adottare a distanza una di loro. Riceverai il suo dossier, potrai scriverle, ricevere le sue foto e mandarle le tue, chiedere e ricevere aggiornamenti periodici, pensare a regali aggiuntivi per momenti particolari. E, perché no, andare anche a trovarla.
Per richiedere informazioni sull’Adozione a Distanza clicca qui.
E ricorda: come ogni donazione, anche le Adozioni a Distanza di Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.