Dal 18 gennaio al 29 marzo 2025 gli spazi storici della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia ospiteranno l’esposizione Pietr&fiori, libri d’artista di Antonella De Nisco, a cura di Eleonora Ghedini.
L’intera produzione artistica di Antonella De Nisco racconta una costante aspirazione alla dimensione naturale, la quale si dipana in una moltitudine di forme che possono essere intese secondo tre principali accezioni: la natura come materia, la natura come soggetto e la natura come paesaggio. Prediligendo fibre organiche, tra le quali spiccano il sisal e il midollino, nonché tessuti pregiati come la seta e, non ultima, la carta in diverse fogge, l’artista cuce, intreccia e tesse, instancabile, ampliando la propria ricerca punto dopo punto. Nell’atto di giustapporre tra loro materiali apparentemente inconciliabili per consistenza, origine e significato, De Nisco si muove dunque con fermezza nel regno dell’ossimoro, dando vita ad accostamenti inattesi, mai dettati da pura casualità.
La mostra “Pietr&fiori”, come spiegato da Eleonora Ghedini, trae il proprio titolo dalla serie omonima di libri d’artista iniziata nel 2019, della quale è qui esposta un’ampia selezione: evolvendosi di anno in anno, essa trova ora nella Biblioteca Panizzi la sua cornice ideale, pronta a sfidare lo statuto convenzionale dell’oggetto-libro. Pietr&Fiori nasce, infatti, dall’incontro tra organico e inorganico, tra fragile e resistente, rivelando intrecci percorsi da un’incessante sperimentazione che abbraccia tutta la materia. La natura intesa come soggetto emerge in modo notevole, sin dall’ingresso della mostra, nell’opera Erbario (2020), fruibile dal visitatore anche a livello tattile: un’autentica, ininterrotta fioritura, originatasi da una preziosa donazione di tessuti provenienti dall’archivio storico Modateca Deanna di Reggio Emilia. Sbocciano cosı̀ pattern stampati, segni grafici e parole a matita che invitano il visitatore a riflettere sul valore del paesaggio.
Già teorica dell’arte clandestina negli anni Novanta, l’artista presto si afferma per le installazioni a carattere ambientale, qui rappresentate da Bacobosco (2023), opera che si ispira alla fase in cui il baco da seta “sale al bosco”, ovvero forma il bozzolo sui medesimi supporti utilizzati per il suo allevamento. Dall’incontro tra il metallo e la fibra lavorata ad uncinetto si generano pertanto aperture sul mondo che accolgono e guidano il nostro sguardo, verso prospettive sempre rinnovate.
Antonella De Nisco vive a Reggio Emilia. Laureata in Storia dell’Arte (Università di Parma) e diplomata in Pittura (Accademia di Belle Arti di Bologna), ha seguito corsi nell’ambito dell’Alta Formazione in Didattica Laboratoriale (Università di Bologna). L’artista affianca alle attività espositive collaborazioni in progetti, installazioni, eventi, lezioni, pubblicazioni e docenza di storia dell’arte. È autrice di articoli/ricerche sulla didattica dell’arte; con l’architetto Giorgio Teggi, ha teorizzato “Per un’arte clandestina”, continuando a praticarla nell’ideazione di progetti sperimentali e di ricerca artistica; insieme, hanno fondato l’Associazione LAAI (Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante) che interviene negli spazi della quotidianità attraverso installazioni territoriali, con lo scopo di produrre “luoghi di sosta” che possano creare riposo, riparo e cura, oltre a condurre a fruizioni simboliche/ poetiche. Collabora con la Scuola di Paesaggio Emilio Sereni (Museo Cervi, Gattatico, Reggio Emilia). Svolge attività creative con scuole, comuni, musei, teatri, intervenendo in mostre e installazioni site-specific in luoghi naturali: giardini, parchi, aree urbane, museali o di margine.