L’associazionismo cattolico – e non solo – raccoglie l’appello di Papa Francesco che, nel messaggio per la 58ª Giornata Mondiale della Pace del 1º gennaio, ha scelto il titolo: “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”. In coincidenza con l’avvio del Giubileo della Speranza, nasce la campagna “Cambiare la rotta. Trasformare il debito in speranza”, collegata all’iniziativa globale Turn Debt into Hope, promossa da Caritas Internationalis.
L’occasione per rilanciare questo messaggio e mobilitare l’opinione pubblica è stato un incontro organizzato presso l’Università Lateranense dall’Istituto di Diritto Internazionale della Pace “Giuseppe Toniolo”, in collaborazione con Azione Cattolica, Pontificia Università Lateranense, Forum Internazionale di Azione Cattolica e Caritas Italiana. Ad aprire i lavori è stato il professor Giulio Alfano, delegato del Ciclo di Studi in Scienze della Pace e Cooperazione Internazionale della Lateranense.
Il messaggio del Papa: condonare per liberare
I promotori spiegano che il messaggio di Papa Francesco richiama con urgenza la necessità di condonare i debiti e di promuovere modelli economici fondati su giustizia e solidarietà. La remissione del debito si inserisce nel contesto del Giubileo, ispirandosi alla tradizione giubilare ebraica. “È un passo essenziale per liberare i popoli oppressi da vincoli economici iniqui, che soffocano il presente e ipotecano il futuro”, sottolineano.
Strettamente collegato al debito economico è il debito ecologico: i Paesi ricchi del Nord, dopo aver sfruttato le risorse del Sud globale e provocato degrado climatico e sociale, hanno una responsabilità verso i Paesi in via di sviluppo, più vulnerabili agli eventi climatici estremi. Nonostante abbiano contribuito meno al riscaldamento globale, questi Paesi dispongono di poche risorse per affrontarne le conseguenze.
Debito. Un’architettura finanziaria da cambiare
La campagna globale di Caritas Internationalis denuncia un’architettura finanziaria internazionale intrinsecamente ingiusta, che alimenta modelli di produzione e consumo alla base della crisi climatica. L’obiettivo è ristrutturare o cancellare i debiti dei Paesi poveri, trasformandoli in opportunità di speranza.
Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica, ha dichiarato: «La speranza non è semplice ottimismo, ma si concretizza nei gesti e nei segni che possiamo compiere. Questo Giubileo è un’occasione per ripensare il nostro modo di abitare la casa comune. Guerre, cambiamento climatico, disuguaglianze: è il momento di cambiare rotta».
Testimonianze e proposte concrete
In collegamento da Bangkok, Sandro Calvani, presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Toniolo, ha ribadito: «Dio ci ha affidato la custodia della creazione. Il primo passo per ristabilire la pace è il perdono, spinta iniziale per riattivare il motore delle relazioni».
Don Paolo Asolan, teologo e docente alla Pontificia Università Lateranense, ha approfondito il tema della remissione dei peccati e della cancellazione dei debiti in chiave giubilare. L’economista Riccardo Moro, docente di Politiche dello Sviluppo all’Università Statale di Milano, ha ricordato il percorso iniziato nel 2000 con la cancellazione del debito di diversi Paesi africani: «All’epoca si era raggiunto un risultato storico, ma oggi ci ritroviamo con le stesse problematiche. Le crisi economiche, la pandemia e nuovi prestiti spesso predatori hanno aggravato la situazione». Moro propone di creare presso le Nazioni Unite un forum dedicato alla gestione delle crisi di sovraindebitamento, integrando anche il debito climatico.
Chiara Mariotti, dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani, ha evidenziato che «il debito è un ostacolo insormontabile per il progresso verso giustizia sociale e diritti umani. Nel 2023, i Paesi in via di sviluppo hanno accumulato un debito estero di 8.000 miliardi di dollari, con più di 3 miliardi di persone che vivono in nazioni dove si spende più per interessi sul debito che per servizi pubblici».
Debito. Quattro richieste per cambiare rotta
La campagna lancia un appello articolato in quattro punti, presentato da Massimo Pallottino di Caritas Italiana: Cancellazione e ristrutturazione dei debiti ingiusti e insostenibili, affrontando anche quelli verso creditori privati. Creazione di un meccanismo internazionale di gestione delle crisi di debito presso le Nazioni Unite. Riforma finanziaria globale che metta al centro persone e pianeta, eliminando pratiche predatorie. Rilancio della finanza climatica per sostenere mitigazione e adattamento nel Sud globale, disinvestendo da fonti fossili, speculazione e industria bellica
Un’alleanza per la giustizia globale
La campagna è promossa da numerose realtà cattoliche e sociali, tra cui Acli, Agesci, Azione Cattolica, Caritas Italiana, Focsiv e Pax Christi, con il supporto di media partner come Avvenire e Radio Vaticana, Famiglia Cristiana e Agensir.
L’obiettivo è chiaro: trasformare debiti in speranza, rendendo il Giubileo della Speranza un momento concreto di cambiamento per un mondo più giusto e solidale.