Alcuni fatti del maggio 1954 in ottava rima

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Contrasto tra Scienziato, Bracciante e Operaio 

Queste Ottave rime vengono pubblicate in occasione del 70′ anniversario del Villaggio Marchigiano di Pontelagoscuro.


Il personaggio dello scienziato, nel contrasto, richiama la figura di Paolo Corradini, oggi sepolto a Belforte del Chienti, in provincia di Macerata, città originaria della famiglia Corradini, prima del trasferimento a Roma e dove trascorse buona parte del periodo della Seconda Guerra Mondiale come sfollato e successivamente frequentò assiduamente come residenza estiva. Lo scienziato Paolo Corradini, scomparso nel 2006, proprio nel periodo tra marzo e maggio del 1954 annotava sul suo diario dell’avvenuta scoperta del polipropilene isotattico. Paolo Corradini, dopo essersi laureato nel 1952 al Politecnico di Milano fece parte dell’equipe guidata da Giulio Natta che studiò e brevettò alcune forme di polimerizzazione del propilene. A contrasto con lo scienziato, vengono citate nelle ottave altre figure dell’epoca come il Bracciante Agricolo e della Transumanza, così come, più avanti, al Minatore di Ribolla e Bianciardi, oltre che la voce degli operai che nel trasferimento delle Alte Marche a Pontelagoscuro, nel Maggio 1954, dove fu inaugurato il nuovo Villaggio Marchigiano costruito dalla Montecatini per gli operai del nuovo polo chimico. Tre anni dopo, il 9 settembre del 1957, iniziò ufficialmente la produzione del Moplen.

I Scienziato
Dimmi quante volte la salita
di Belforte, qui ho già scalato
per giocar ll’etterna partita
d’un verso di Catullo rivoltato.
Com’acqua in vin fu convertita
le sudate carte m’han piegato
co gl’occhi nell’Azzurri Monti
pe’ sape’pesa’ quello che conti.

II Bracciante
Sono carne d’albe, di tramonti
di pannocchie e campi di cardi
riflessi accesi, sempre pronti
Da quando mi si chiamò Leopardi.
La vita non mi fece di sconti
di fronte mi mise più maliardi;
fui poeta soltanto per mezz’ora
fui nave che ‘ffonda dalla prora.

III Scienziato.
Che nulla vada più in malora,
tutto sia condotto ad una legge
tutto quel che noi’or s’ignora
il rimanente da sé se lo sorregge.
Coloro che nel pensar s’accora’
com’il can che protegge il gregge.
Di Corrado vo’ portando il nome
il polimero lo cantai in biscrome.

IV Bracciante
Io sto qui a girar codeste tome
nell’alpeggio a stagione confinato
s’avuto avessi da piglia’ i diplome
No’sarìa a Transumar trscinato
E dagli alberi, sotto queste chiome
dagl’insetti e schegge bersagliato
Al mondo a prendere sol le botte
Potrei esser il tu’gufo nella notte.

V Scienziato
Giovane affrontai l’ardite lotte
per restar incollato allo spartito
Del saper esplorai mille grotte
com’l cuore fa quand’è più ardito
Titoli e Tesi ne produssi a frotte
e la Natura conobbi a menadito
Giovane pròdigo fui nell’intelletto
da Scienza nòa venne poi’l Brevetto

VI Minatore
La discenderia, tunnel maledetto
la luce fioca viene da un’ampolla
Dalla fame mi ci trovai costretto 
di scavare la lignite alla Ribolla.
Con Bianciardi, ci si batteva l’petto
“Chi siam Noi?” “Chi è sempr’n bolla!”.
La Sorte e il Grisù ci fe’straziati
dall’incuria del profitto condannati.

VII Scienziato
Fui di certo fra i grandi citati
la vita allor mi parve sul Binario
di fronte a me fior di scenziati
della cattedra io fui l’Ordinario.
Libri so’ fatti pe’sser ritoccati
come il conto fatto sul lunario.
La scienza fu la mia Eruzione 
Co’Vesuvio,’e sere’n commissione.

VIII Operai
Siamo gente, carne da cannone
mandati alla frontiera allo sbaraglio
Ma di aperto non porta o portone
Nelle lettere coperto’l gran bavaglio
Chi come noi, visse’n afflizione
di caricar sul costone con un raglio
Da Cabernardi ne partì più d’8cento
A Pontelago per trovar nov’alimento.

IX 
S. -Montecatini allor ne fe’ bastimento
O. – Nella chimica Industria Nazionale
S. – La plastica fu di certo lo strumento
O. -Per riempir nov’Argine e Arsenale
S – Nel 5@ntaquattro fu a compimento
O- E allora si potè ‘ngrassà ’l maiale
S- Scrissi allor, poi certo dissi a Piero
Uno in più, s’era sciolto gran mistero.

X
O.- Da Settant’anni con spirto battagliero
S.- Al cimitero or riposan le mie ossa
O.- Per tornar ad Avellana, al Monastero
S- Nel chimica cancellai qualch’isoglossa
O- Che fa l’òmo a sé presente e forestiero
S- E l’ardui sentieri ove traversar si possa
O-Or ch’è Giugno, superato Maggio
E globale s’è fatto il gran Villaggio. 

Pontelagoscuro – Ferrara

A partire dagli anni Cinquanta, Pontelagoscuro ha conosciuto un forte incremento demografico, alimentato in gran parte dall’immigrazione di lavoratori provenienti dal nord delle Marche. Questo flusso migratorio è stato causato dalla chiusura dei bacini minerari sulfurei nel comprensorio di Cabernardi, Sassoferrato, Arcevia, Pergola e Bellisio Solfare, situati tra la provincia di Pesaro e Urbino e la provincia di Ancona. Attualmente, la comunità marchigiana e i loro discendenti a Pontelagoscuro sono stimati intorno alle 1500 persone. Questa integrazione è così profonda che le specialità culinarie delle Marche sono ora considerate parte dei prodotti tipici locali.

Paolo Corradini – Breve Biografia


Paolo Corradini (Roma, 19 ottobre 1930 – Roma, 27 febbraio 2006) è stato uno dei principali chimici italiani della seconda metà del Novecento.

Biografia

Paolo Corradini nacque a Roma nel 1930. Suo padre, Corrado, era direttore didattico di una scuola elementare, mentre sua madre, Bianca, era maestra elementare. Ottenne il diploma di maturità classica a sedici anni e nel 1951/1952 si laureò in Chimica presso l’Università di Roma “La Sapienza”.

Nel 1952 entrò a far parte del gruppo di ricerca di Giulio Natta all’Istituto per la Chimica Industriale del Politecnico di Milano. Dal 1960 al 1961 fu professore ordinario di Chimica generale presso l’Università degli Studi di Cagliari. Nel 1961 fu chiamato come professore ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, prima sulla cattedra di Chimica generale e, dal 1991 al 2003, su quella di Chimica industriale. Nel 2003 fu nominato professore emerito dell’Università di Napoli. Dal 1968 al 1969 insegnò presso il Politecnico di Brooklyn a New York e nel 1987, per sei mesi, presso l’Università di Mogadiscio in Somalia. Fu membro corrispondente dell’Accademia Nazionale dei Lincei dal 1987 al 1993, poi membro ufficiale, e negli ultimi anni ne fu anche revisore contabile.

Paolo Corradini era fratello del sinologo e accademico italiano Piero Corradini (1933-2006).

Attività Scientifica

Paolo Corradini fu uno dei più stretti collaboratori e allievi di Giulio Natta nelle ricerche che portarono alla scoperta dei primi polimeri poliolefinici stereoregolari, per i quali Natta vinse nel 1963 il Premio Nobel. A Corradini si devono i primi studi sulla struttura e sulle potenzialità applicative del polipropilene isotattico, noto anche come “Moplen”. È considerato tra i padri fondatori della scuola macromolecolare italiana. Durante la sua lunga carriera accademica fu autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche. Fu direttore della VII Sezione del Centro Nazionale di Chimica delle Macromolecole del CNR e per lunghi anni Presidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto di Ricerche su Tecnologia dei Polimeri e Reologia del CNR. Dal 1989 al 1990 fu presidente della Federazione Europea dei Polimeri.

Premi e Riconoscimenti

Nel 1992 e nel 2003 vinse la medaglia d’oro “Giulio Natta” della Società Chimica Italiana.

Il 3 settembre 2005, in occasione dell’apertura del XVII Convegno dell’Associazione di Scienza e Tecnologia delle Macromolecole, il Rettore dell’Università di Napoli gli consegnò il sigillo d’oro dell’Ateneo Federiciano.

Il Dipartimento di Chimica dell’Università di Napoli “Federico II” è intitolato alla sua memoria.

Cosa è stata la Montecatini

La Ditta Montecatini è stata una delle più importanti aziende italiane nel settore chimico e minerario del XX secolo. Fondata nel 1888, l’azienda ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo industriale italiano e ha attraversato diverse trasformazioni nel corso della sua storia.

Fondazione e Primi Anni

Montecatini fu fondata nel 1888 con il nome di “Società per l’Industria Mineraria Montecatini” a seguito dello sfruttamento delle miniere di rame a Montecatini Val di Cecina, in Toscana. Inizialmente, l’azienda si concentrava sull’estrazione e la lavorazione di minerali, ma rapidamente espanse le sue attività verso la chimica e la produzione di fertilizzanti.

Espansione Industriale

Durante i primi decenni del XX secolo, Montecatini diversificò la sua produzione includendo fertilizzanti chimici, prodotti chimici industriali e materiali plastici. Negli anni ’30, l’azienda divenne un colosso industriale grazie a una serie di acquisizioni e all’ampliamento delle sue attività produttive.

Innovazione e Progresso

Uno dei contributi più significativi di Montecatini all’industria chimica è stato lo sviluppo del Moplen, un tipo di polipropilene. Questo materiale plastico, ottenuto dalla polimerizzazione del propilene, fu sviluppato e brevettato negli anni ’50 dal chimico italiano Giulio Natta, che lavorava per Montecatini. Per questa scoperta, Natta ricevette il Premio Nobel per la chimica nel 1963, insieme al chimico tedesco Karl Ziegler.

Fusione e Trasformazione

Nel 1966, Montecatini si fuse con Edison, un’altra grande azienda italiana, per formare Montedison. Questa fusione diede vita a una delle più grandi compagnie chimiche e energetiche d’Europa. Montedison continuò a operare e a espandersi in diversi settori industriali fino agli anni ’90, quando la compagnia affrontò una serie di crisi finanziarie e ristrutturazioni.

Eredità

L’eredità di Montecatini è ancora visibile oggi, sia nelle tecnologie sviluppate che nelle numerose strutture industriali presenti sul territorio italiano. Le innovazioni introdotte dall’azienda, come il Moplen, hanno avuto un impatto duraturo sull’industria chimica globale.

La strage di Ribolla

Nel maggio del 1954, la miniera di Ribolla, situata nella provincia di Grosseto, fu teatro di una tragica esplosione. Il disastro avvenne il 4 maggio 1954 e fu causato da un’esplosione di gas metano. Questo incidente provocò la morte di 43 minatori, rendendolo uno dei più gravi incidenti minerari nella storia italiana.

Il 4 maggio del 1954 in una miniera di lignite nella frazione di Ribolla gestita dalla società Montecatini si verificò un’esplosione di grisou a 260 metri di profondità, provocando la più grave tragedia mineraria italiana del secondo dopoguerra.. L’esplosione fu devastante e colse di sorpresa i minatori, molti dei quali non riuscirono a mettersi in salvo.

Questo incidente, nonstante l’assoluzione di tutti gli imputati, ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica e portò a una maggiore attenzione sulla sicurezza nelle miniere italiane. Inoltre, evidenziò le condizioni difficili e spesso pericolose in cui i minatori lavoravano all’epoca. Il disastro di Ribolla è ancora oggi ricordato come una delle più grandi tragedie nel settore minerario italiano.

Luciano Bianciardi e i Fatti di Ribolla

Luciano Bianciardi (1922-1971) è stato uno scrittore, giornalista, traduttore e critico italiano. Nato a Grosseto, nella Maremma toscana, Bianciardi è noto per le sue opere che spesso riflettono una critica sociale acuta e una profonda consapevolezza delle difficoltà e delle ingiustizie della vita moderna.
“La Vita Agra” (1962): Questo è probabilmente il suo lavoro più famoso. Il romanzo racconta la storia di un intellettuale della provincia toscana che si trasferisce a Milano con l’intenzione di vendicarsi delle ingiustizie subite dai minatori di Ribolla. “La Vita Agra” è una critica feroce della società industriale e capitalista italiana degli anni ’50 e ’60. Il libro fu adattato in un film nel 1964, diretto da Carlo Lizzani.

Altre Opere: Bianciardi scrisse anche altri romanzi, saggi e racconti, tra cui “Il lavoro culturale” (1957), che esplora le difficoltà del fare cultura in una società dominata dai consumi, e “L’integrazione” (1960), che analizza il processo di integrazione dell’individuo nella società capitalista.

Che cos’è il Moplen?

Il Moplen è un tipo di polipropilene, una plastica ottenuta dalla polimerizzazione del propilene. Fu sviluppato e brevettato negli anni ’50 dal chimico italiano Giulio Natta, che, insieme al chimico tedesco Karl Ziegler, ricevette il Premio Nobel per la chimica nel 1963 per la scoperta dei polimeri stereoregolari e dei catalizzatori Ziegler-Natta.

Il Moplen divenne noto per le sue eccellenti proprietà fisiche e chimiche. È un materiale leggero, resistente agli urti, alle alte temperature e agli agenti chimici. Queste caratteristiche lo rendono ideale per una vasta gamma di applicazioni industriali e domestiche. Alcuni degli usi comuni del Moplen includono la produzione di contenitori per alimenti, giocattoli, mobili da giardino, componenti automobilistici e tessuti non tessuti.

Grazie alle sue proprietà versatili e alla facilità di lavorazione, il Moplen ha contribuito significativamente alla diffusione e all’uso delle materie plastiche nella vita quotidiana, diventando uno dei materiali plastici più utilizzati al mondo.

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Stefano Fabbroni