Packaging alimentare: 5 errori da non fare

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Il packaging alimentare svolge il ruolo essenziale di protezione e conservazione degli alimenti, ma allo stesso tempo è un potente strumento di marketing che aiuta un prodotto ad emergere sullo scaffale rispetto ai prodotti dei competitors. Infatti, al supermercato il tempo medio per scegliere il prodotto da mettere nel carrello è di circa 8 secondi: il tempo per catturare l’attenzione del consumatore è pochissimo.

Il packaging alimentare svolge il ruolo essenziale di protezione e conservazione degli alimenti, ma allo stesso tempo è un potente strumento di marketing che aiuta un prodotto ad emergere sullo scaffale rispetto ai prodotti dei competitors. Infatti, al supermercato il tempo medio per scegliere il prodotto da mettere nel carrello è di circa 8 secondi: il tempo per catturare l’attenzione del consumatore è pochissimo.

5 errori da non fare nella costruzione di un packaging alimentare

Non esiste un manuale per costruire il packaging alimentare perfetto, la strategia va costruita di volta in volta. Ci sono però degli aspetti a cui prestare particolare attenzione e, soprattutto, degli errori da evitare:

1. Sbagliare materiale

Ogni prodotto alimentare ha delle caratteristiche uniche, delle peculiarità che richiedono l’utilizzo di specifici materiali rispetto ad altri, sia per conservarli correttamente che per facilitarne la fruizione, il trasporto e lo stoccaggio.

Ogni materiale ha una sua funzionalità precisa ed è bene conoscerle a pieno.
Bisogna, infatti, scegliere il materiale per il packaging in base alle caratteristiche dell’alimento che dovrà poi contenere ed in base all’utilizzo che ne verrà fatto dal consumatore, ponderando le esigenze di design e di comunicazione.

Alcuni cibi sono più delicati e meritano maggiore attenzione di altri. A prescindere da questo aspetto scegliere la confezione sbagliata potrebbe compromettere la qualità del prodotto e non risultare appetibile al cliente finale. Per esempio, scegliere di utilizzare carta riciclata è un’opzione sostenibile che può far guadagnare punti agli occhi dei consumatori, ma non è adatta per prodotti molto liquidi o per i cibi conservati nell’olio.

Approfondisci con il nostro articolo dedicato: Packaging sostenibile

2. Non dare ai testi la giusta importanza

Nella costruzione di un packaging alimentare, bisogna attribuire ai testi la giusta rilevanza.  Se non si scelgono le parole giuste, una font adatta ed un naming all’altezza, il pack potrebbe risultare poco efficace e incoerente con la parte visual della confezione.

La font è capace di evocare emozioni e percezioni, vanno quindi scelte attentamente perché rappresentino a pieno ciò che l’azienda vuole trasmette tramite il packaging. Un carattere spigoloso, per esempio, risulterebbe poco efficace se il visual mostra forme armoniose perché vi sarebbe una mancanza di coerenza.

Tips:

  • Il nome del prodotto all’interno del packaging deve essere messo in risalto, verrà quindi scritto con un font diverso o di dimensioni maggiori rispetto al resto dei contenuti.
  • Le informazioni minori, come quelle degli spazi informativi, andrebbero scritte utilizzando caratteri più piccoli, perché meno rilevanti in termine di ordine di lettura.

3. Essere poco coerenti con il brand

Il packaging alimentare deve rispecchiare i valori e l’identità del brand.
Lo stile del packaging deve essere allineato con il posizionamento aziendale, deve comunicare i suoi valori e far emergere un insieme di elementi evocativi coerenti. In caso contrario il consumatore potrebbe non riconoscere il brand oppure sentirsi confuso dall’offerta, situazioni in cui brand image e brand identity sono discordanti; portandolo a ripiegare sul prodotto di un competitor.

Per esempio, lo stile che si trova sul packaging deve essere lo stesso del sito web, dei social o delle affissioni, per rendere il prodotto riconoscibile e farlo ricordare più facilmente dai consumatori.

4. Ignorare il pubblico di riferimento

Una delle prime operazioni da compiere per costruire le fondamenta di una buona strategia di marketing è analizzare il target. Fare ricerche su cosa piace al pubblico di riferimento, i suoi gusti e le sue aspirazioni permette di creare un piano mirato, che possa intercettare le esigenze dei clienti.

Ogni target ha bisogni diversi, quindi strutturare il packaging di un prodotto senza avere un pubblico di riferimento, potrebbe portare ad un risultato poco appetibile e avere un impatto negativo sulle vendite. In questa fase, quindi, è necessario analizzare il mercato e conoscere il pubblico in modo approfondito, solo così è possibile soddisfare le aspettative del consumatore.

5. Inserire troppe informazioni

La parola chiave è essenzialità, inserire troppe informazioni sul packaging per alimenti può portare ad annoiare il consumatore. Il messaggio deve essere chiaro e immediato, chi legge, infatti, non può perdere troppo tempo per capire ciò che viene scritto sul pack, perché potrebbe stancarsi e virare su un prodotto di un brand del competitor.

Una soluzione a questo problema potrebbe essere quella di introdurre diversi elementi all’interno delle facciate della confezione, sfruttando correttamente gli spazi a disposizione.

Il packaging, soprattutto alimentare, è uno strumento di comunicazione strategico che presenta delle criticità da non sottovalutare, sia da un punto di vista grafico che funzionale. Le parole d’ordine sono coerenza, originalità e funzionalità.

Sapersi distinguere in un mercato ormai saturo di prodotti è la chiave per avere un posto nella mente dei consumatori. Il packaging alimentare è composto da un insieme di elementi determinanti per le rotazioni e la crescita delle vendite ed è fondamentale per costruire una solida brand identity aziendale.

Noi di Bravo Communications & C. progettiamo packaging innovativi in diversi settori da oltre trent’anni.

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