Lainate, 10 novembre 1974 – Comincia oggi la nostra scommessa. Dare ai nostri figli un luogo dove ritrovarsi, dove passare del tempo libero dopo la scuola, dove smetterla di nascondersi e far finta di non esistere. Dove noi grandi ci si possa confrontare, per creare una rete e risolvere i piccoli e grandi impacci di queste bambine e bambini un po’ diversi da tutti gli altri.
Esattamente cinquant’anni fa nasceva il primo nucleo di La-Fra, un’associazione di necessario volontariato. L’obiettivo è tutto nel pensiero di Anna Patatti, scomparsa pochi anni fa, elemento fondante del gruppo di lavoro che all’associazione aveva dato vita.
Allora era poco più di un seminterrato, allestito alla buona per ospitare bambini che richiedevano più tempo e attenzioni rispetto ai coetanei. Erano i tempi delle classi speciali e differenziali, guidate da una logica di separazione e abolite poi nel ‘977 con la nascita della figura dell’insegnante di sostegno. Quei bambini offrivano affetto e curiosità, cercavano considerazione e inclusione e senza saperlo guardavano già al futuro. Un cammino di integrazione che continua ancora oggi per far si che le persone con disabilità siano sempre più cittadini attivi nel proprio contesto sociale.
Lainate, 10 novembre 2024 – Oggi il gruppo di lavoro dello scantinato è diventato un’Associazione di rilievo. Ente accreditato in Regione Lombardia con Certificato di Qualità ISO 9001, La-Fra onlus è sempre più impegnata nel promuovere gli ideali di solidarietà sociale, sussidiarietà, accoglienza e condivisione. Gli ospiti partecipano alle attività del Centro Diurno Disabili (CDD), la struttura socio-sanitaria che accoglie persone con disabilità che hanno più di 18 anni. Inoltre, La-Fra onlus gestisce e organizza una Residenza Temporanea, “Il Guscio”, che si attiva quando il CDD è chiuso. Può alloggiare ospiti disabili nei pomeriggi e durante la notte, quando necessario.
Alla buona gestione di ogni attività contribuisce un consolidato e competente nucleo operativo di dipendenti, di numerosi professionisti esterni e di volontari.
Gli obiettivi strategici dell’associazione sono tutti volti alla valorizzazione del ruolo della persona, al potenziamento delle sue doti, al riconoscimento dei suoi bisogni e desideri di miglioramento. Da qui la filosofia di lavoro che privilegia la collaborazione, il confronto continuo tra le equipe terapeutiche-educative, l’ascolto e il coinvolgimento di ciascuno in una rete ideale che abbraccia interlocutori interni ed esterni alla struttura: ospiti, famiglie, educatori, referenti politici e amministrativi, l’intera comunità cittadina e del territorio.
“Il cammino iniziato cinquant’anni fa continua. Insieme, mamme e papà hanno condiviso dolore e preoccupazioni per i loro figli diversamente abili. Insieme hanno appassionato altre famiglie con le loro stesse difficoltà. Insieme a tanti amici hanno coinvolto associazioni e istituzioni” ricorda Pietro Romanò, presidente di La-Fra onlus. “Un percorso interessante, cosparso però da tanti ostacoli. Solo la loro determinazione e la speranza di una vita buona per i loro figli e per tante altre persone fragili, hanno permesso di continuare e realizzare dal nulla buoni servizi e strutture confortevoli. Ancora oggi, ogni giorno, operatori e volontari, con premurosa dedizione sono al loro fianco. Il ricordo pieno di gratitudine diviene ora motivo e spinta per nuovi e più impegnativi traguardi. “La Nostra Casa” che stiamo realizzando in Via Litta, nel cuore della nostra città, vuole essere segno tangibile e strumento operoso di accoglienza, condivisione e opportunità di crescita per persone con disabilità, famiglie e comunità cittadina”.
Il futuro
Dal prossimo anno, La-Fra onlus comincerà idealmente la sua seconda vita.
Le migliaia di progetti sociali, ricreativi, di animazione e di ospitalità realizzati nel primo mezzo secolo di vita troveranno una più decisa ed ampia collocazione dedicata, proprio grazie anche all’importante progetto di ristrutturazione, arredamento e allestimento de “La Nostra Casa” di via Litta, nel cuore di Lainate. Un edificio storico recuperato con il suo ampio giardino, per farne una nuova e moderna struttura, aperta alla cittadinanza e pensata per favorire l’autonomia delle persone disabili, per il loro inserimento nella vita della comunità e per offrire sollievo alle loro famiglie.
