Estinta la partita IVA per società costituita tramite fusione - redigo.info

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Con il Principio di diritto n. 1 del 16 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in caso di fusione per incorporazione, che comporta l’estinzione della società incorporata, non è possibile continuare l’attività utilizzando la partita IVA di quest’ultima, sia se l’incorporata è un soggetto residente, sia se si tratta di una stabile organizzazione di un soggetto non residente.

Di conseguenza, poiché la società incorporata e il suo identificativo fiscale vengono meno, se la società incorporante è un soggetto non residente, è necessario ottenere una nuova attribuzione o identificazione fiscale per poter operare in Italia. L’Agenzia sottolinea, inoltre, che la creazione di una nuova stabile organizzazione permette di trasferire, in regime di neutralità fiscale, tutti i beni e i diritti appartenenti alla stabile organizzazione del soggetto non residente incorporato da un altro soggetto non residente.

Richiamo all’articolo 35 del decreto IVA

L’Amministrazione, a supporto del principio di diritto pubblicato, richiama l’articolo 35 del decreto IVA (Dpr n. 633/1972), che prevede l’obbligo di dichiarare le modifiche relative all’attività di impresa (inizio, variazione e cessazione) tramite il modello AA7/10. Questo modello è necessario anche per i soggetti non residenti con stabile organizzazione in Italia, i quali non possono avere due posizioni IVA nel territorio dello Stato.

Compilazione del modello AA7/10

In caso di stabile organizzazione in Italia, un soggetto non residente non può operare tramite rappresentante fiscale o identificazione diretta per le operazioni effettuate dalla casa madre. Tali operazioni devono essere incluse nella posizione IVA della stabile organizzazione. Per le operazioni straordinarie o trasformazioni sostanziali, deve essere compilata la sezione 1 del quadro D del modello AA7/10.

Se l’operazione comporta l’estinzione del soggetto d’imposta (come nella fusione), la sua partita IVA viene cancellata automaticamente. Pertanto, se la società incorporante è non residente, è necessario ottenere una nuova identificazione fiscale per operare in Italia.

Redazione redigo.info

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