Lo Stato turco: una minaccia per la pace e la stabilità in Siria

Compatibilidad
Ahorrar(0)
Compartir

Stop alla pulizia etnica dei curdi! Stop ai crimini di guerra dello Stato turco!

Nelle ultime settimane, in seguito alla caduta del dittatore Bashar Al-Assad, il nord della Siria e il Rojava sono stati testimoni di gravi attacchi. Quello che avrebbe dovuto segnare l’inizio di un dialogo pacifico e di una transizione democratica è invece diventato un campo di battaglia per interessi stranieri, minacciando la stabilità della regione. Questi attacchi, condotti da mercenari dell’“SNA” su ordine dello Stato turco, mirano a prendere il controllo del nord della Siria, in particolare delle aree a maggioranza curda e dei territori governati dall’Amministrazione Autonoma Democratica della Siria del Nord e dell’Est (DAANES).

La diga di Tishreen: il rischio critico di un collasso

Per oltre un mese, questi assalti si sono concentrati su due punti critici: il ponte Qara-Qozak e la diga di Tishreen, collegamenti vitali tra Manbij e Kobane. Il controllo di questi luoghi è cruciale per lo Stato turco per portare avanti l’invasione voluta. La diga di Tishreen, situata sul fiume Eufrate nel nord della Siria, serve come fonte vitale, fornendo elettricità a gran parte della Siria nord-orientale (Rojava).

I danni alle infrastrutture della diga rischiano di avere conseguenze catastrofiche per un milione di persone a valle, minacciando vite e mezzi di sussistenza in centri urbani come Raqqa e nelle aree circostanti. La popolazione del nord e dell’est della Siria ha risposto con straordinario coraggio. In grandi carovane, si sono radunati presso la diga di Tishreen, protestando contro l’invasione dell’SNA e l’aggressione dello Stato turco. Questa resistenza collettiva simboleggia la loro determinazione a difendere la libertà e l’esistenza.

Prendere di mira i civili e commettere crimini di guerra

Per rappresaglia e per instillare la paura, lo Stato turco ha fatto nuovamente ricorso a crimini contro l’umanità, colpendo i civili con droni, aerei da guerra F-16 e artiglieria. L’occupazione turca ha indiscriminatamente bombardato i civili radunati presso la diga di Tishreen, dove i residenti si sono riuniti per sostenere i loro difensori contro l’aggressione.

Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, un drone turco ha ucciso 21 civili e ne ha feriti altri 140 circa, tra cui anziani, donne, bambini e attivisti internazionali che erano lì in
solidarietà con le Forze Democratiche Siriane (SDF). Anche le ambulanze che cercavano di trasportare i feriti non sono state risparmiate. Secondo quanto riportato, le fazioni filo-turche vorrebbero impadronirsi della diga per assicurarsi un dominio strategico nella regione.

Le nostre richieste

Esortiamo all’azione immediata e alla solidarietà per affrontare queste violazioni e prevenire un’ulteriore escalation:

Imporre il rispetto del diritto internazionale – Chiediamo a tutte le organizzazioni internazionali di cui la Turchia fa parte di esercitare pressioni affinché rispetti il diritto internazionale e fermi la campagna di pulizia etnica.

Sostenere i popoli del Nord e dell’Est della Siria – Esortiamo tutti gli alleati del popolo curdo e delle altre comunità della regione a esprimere il loro sostegno e a prendere una posizione ferma contro l’aggressione dello Stato turco ai civili.

Rendere responsabili i garanti del cessate il fuoco – Chiediamo ai garanti internazionali del cessate il fuoco nel nord-est della Siria di adempiere ai loro obblighi e di porre fine ai crimini perpetrati dallo Stato turco.

Porre fine all’aggressione turca in Siria – La Turchia deve essere costretta a reprimere le sue forze per procura e a rispettare i cessate il fuoco esistenti.

Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia

Potrebbero interessarti anche:

Detalles de contacto
Retekurdistanitalia