Dazi reali e minacciati - weekly outlook | 11 02 2025 - Format Research

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Dazi reali e minacciati incidono sensibilmente sull’economia

Le news economiche di inizio febbraio 2025 delineano un quadro complesso sia a livello internazionale, sia a livello nazionale. In particolare, la questione dazi, di cui abbiamo parlato anche la settimana scorsa, continua a tenere banco e probabilmente lo farà ancora per molto, incidendo in modo significativo sulle prospettive economiche internazionali ma anche nostrane. Intanto si stanno calcolando i possibili effetti per alcune importanti società italiane, che in alcuni casi potrebbero anche essere positivi. Altre indicazioni molto interessanti ce le fornisce lo studio di Svimez per il Sole 24 Ore sull’impatto che i dazi potrebbero avere nel nostro Paese. Si ipotizza per esempio che, in uno scenario intermedio, peserebbero per 3,8 miliardi di euro del Pil nazionale e 5,8 miliardi di euro dell’export verso gli Usa, con gravi ricadute in termini di occupazione.

Incertezza elevata

In una lunga intervista a tutto campo rilasciata a Reuters, a Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della BCE, è stato chiesto dei dazi e cosa potrebbe comportare una “guerra commerciale” con gli USA. Le variabili sono molte, ha spiegato. “Se ci venissero imposti dazi – sostiene – l’impatto più immediato sarebbe sulla crescita”. Il punto è che “l’incertezza è molto alta, tutto è in movimento”. … e in relazione ad un possibile ulteriore taglio dei tassi a marzo: “Non vorrei sembrare elusivo, ma l’incertezza è così alta che può succedere di tutto. Siamo tutti d’accordo che c’è ancora spazio per adeguare le tariffe al ribasso. Ma dobbiamo essere estremamente cauti. È importante sottolineare questa idea di un approccio dipendente dai dati, riunione per riunione”.
Dati piuttosto interessanti sono anche quelli sull’inflazione nei Paesi OCSE, che ci permettono di avere una visuale più ampia della situazione dei prezzi. Se in Area Euro l’inflazione di dicembre era al 2,4%, la media dei paesi OCSE misurava quasi il doppio, 4,7%, e quella dei paesi del G20 5,1%, evidenziando notevoli differenze geografiche.

Italia: ricchezza di informazioni che delineano un quadro complesso.

Entrando più nel dettaglio della situazione economica italiana, vediamo che c’è una ricchezza di informazioni che delineano un quadro complesso.
Confcommercio, in una nota di oggi (10/02), segnala una grave carenza di 260mila lavoratori nel settore terziario per il 2025, con impatti negativi su commercio, ristorazione e industria alberghiera. Le cause principali includono calo demografico, cambiamenti nelle preferenze lavorative e difficoltà nel reperire personale qualificato e disponibile alla mobilità. Il presidente Carlo Sangalli avverte che la crescita del settore è a rischio e sottolinea l’importanza di sostenere le imprese che investono nella formazione. Intanto, il Misery Index di Confcommercio mostra un lieve aumento del disagio sociale, sebbene ancora su livelli storicamente bassi, rappresenta un fenomeno da non sottovalutare, segnala l’Ufficio Studi.
Secondo la Nota Congiunturale di febbraio dell’ Ufficio Parlamentare di Bilancio, le previsioni sul PIL dell’Italia indicano una crescita dello 0,7% nel 2024, con un modesto rafforzamento allo 0,8% nel 2025 e allo 0,9% nel 2026. Il quadro macroeconomico dell’economia italiana si conferma soggetto a rischi, prevalentemente orientati al ribasso. L’economia italiana ristagna e il mercato del lavoro mostra una certa stabilità.
I dati Istat sul commercio al dettaglio, mostrano un aumento dello 0,6% in valore e dello 0,8% in volume rispetto al mese precedente. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “il recupero registrato dalle vendite nel mese di dicembre rappresenta un segnale positivo. Le cautele sull’interpretazione di questo rimbalzo dopo un bimestre difficile sono d’obbligo, atteso che la variazione tendenziale è molto esigua…”.

Bene il turismo

Ad andare molto bene è il turismo che nel 2024 ha contribuito all’economia italiana per il 10,8% del Pil, generando il 13% di occupazione. In forte crescita è anche il valore delle aziende agrituristiche italiane, secondo i recenti dati Istat. Inoltre il settore alberghiero e della ristorazione in Friuli Venezia Giulia fa segnare una crescita significativa, sia per quanto riguarda il numero di imprese che l’occupazione. È quanto emerge dai dati presentati durante la seconda edizione di Horeca Next a Pordenone e resi noti oggi. Dall’indagine condotta da Format Research risulta che il comparto terziario nella regione conta 61mila imprese, con 14mila nel Pordenonese. L’importanza dei dati è stata sottolineata dal presidente degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo (Ebiter e Ebitur) del Fvg Fabio Pillon, assieme al vicepresidente Adriano Giacomazzi.

La forza del terziario lombardo

La ricerca di Format Research, «I Quattro motori d’Europa. Il contributo del terziario alla creazione di ricchezza in Lombardia e in Europa», realizzata da Pierluigi Ascani (direttore di ricerca) e Stefano Ascani (ricercatore senior), è stata presentata la settimana scorsa a Palazzo Castiglioni, in occasione dei 50 anni di Confcommercio Lombardia, alla presenza del Presidente Carlo Sangalli. Dalla ricerca emerge il ruolo da protagonista della Lombardia: prima regione tra i Quattro motori d’Europa per numero di imprese, con un’incidenza di un’attività economica ogni 12 abitanti, seconda per Pil e valore aggiunto e con un tasso di occupazione di quasi otto punti percentuali superiore rispetto alla media italiana.

IA

E in un mondo sempre più complesso e in evoluzione, l’uso delle nuove tecnologie, in particolare dell’IA, può essere di nostro aiuto ma è fondamentale garantire una formazione di qualità. Le associazioni di professionisti aderenti a Confcommercio Professioni, con la Presidente Fioroni hanno presentato un Manifesto sull’IA. “Il nostro compito di corpo intermedio – ha detto Fioroni- è quello di orientare l’innovazione, creando consapevolezza e indirizzando verso comportamenti etici che non derivano principalmente da vincoli di legge ma da scelte autonome”.

(Dazi reali e minacciati Nella foto. Monaco. Da Unsplash – finito di scrivere il 10 febbraio 2025 alle 17,30)

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