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Posted on 6 Marzo 2025 at 17:58 by
Il Prof. Tremonti, intervistato su Il Sole 24 Ore del 5 marzo, condivide alcune riflessioni sull’attuale questione del progetto statunitense di imporre dazi contro l’Europa. In particolare, viene evidenziato come “…nella storia i dazi ci sono sempre stati, con vari gradi di intensità, ma hanno sempre avuto come termine di riferimento l’economia materiale”, ma oggi, rispetto al passato “… il mondo è sempre più interconnesso e sempre più dominato dall’immateriale. A partire dalla rete. E richiede di conseguenza una nuova ingegneria politica”.
In particolare, per l’Europa si ripropone il tema di individuare a livello legislativo, in risposta ai dazi americani, un adeguato criterio di collegamento tra la sfera impositiva degli Stati e la ricchezza/reddito in essi prodotta dall’economia immateriale: “… la storia si ripete, e ora si riapre la questione che ci fu dopo la Grande Guerra ai tempi della Società delle Nazioni, quando venne inventata la stabile organizzazione fiscale. Londra, che era allora la capitale imperiale, pretendeva le imposte nel luogo di incorporazione, ovvero Londra stessa, mentre i luoghi della produzione, dalla Romania alla Bessarabia, chiedevano di localizzare la tassazione nel luogo di estrazione. Il compromesso, per inciso inventato dall’Italia, fu la stabile organizzazione fiscale. Oggi il nuovo petrolio sono i dati.”