Domenica 9 marzo, AISLA Brescia ha preso parte con entusiasmo alla Brescia Art Marathon (BAM), partecipando alla 10K Easy Run, una corsa non competitiva che ha visto protagonisti la Comunità SLA bresciana, volontari, caregiver, amici e sostenitori.
Un’esperienza all’insegna della condivisione e della solidarietà, che ha permesso di portare ancora una volta al centro l’importanza della partecipazione e dell’inclusione sociale. A rendere ancora più speciale l’evento, la presenza dell’atleta Giancarlo Magli, amico e sostenitore di AISLA insieme a Elena Scartapacchi, Claudia Leviti, David Guinchard, Nicola Sberna e Roberto Fracas.
“È stata una giornata straordinaria, che ha dimostrato quanto sia importante il lavoro di squadra e la forza della nostra comunità. Abbiamo percorso il tragitto tutti insieme ed è questo il messaggio che abbiamo ribadito. La SLA è una patologia complessa e per essere affrontata ha bisogno di una rete di supporto. La BAM non è stata solo una corsa, ma un modo per dire che la SLA non ferma la voglia di stare insieme e di affrontare le sfide con il sorriso”, ha dichiarato Alessandra Collicelli, Consigliere Nazionale AISLA e volontaria della sezione.
L’entusiasmo è stato contagioso: i volontari hanno dato il massimo per sostenere i partecipanti, mentre gli atleti che hanno gareggiato con la maglia di AISLA hanno portato con orgoglio il messaggio di solidarietà lungo il percorso. Gli atleti in gara incitavano con entusiasmo il nostro gruppo, venendo a darci il cinque e condividendo con noi l’energia della corsa. È stato emozionante vedere come il pubblico ci abbia accolto con calore, comprendendo il significato profondo della nostra partecipazione e sostenendoci con applausi e incoraggiamenti.
La presenza di Anna di Bergamo, Fabrizio e Simone, persone con SLA del territorio, ha aggiunto ulteriore valore a questa esperienza, testimoniando come la corsa sia stata davvero inclusiva e accessibile a tutti, abbattendo ogni barriera.
Un grande grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa bellissima esperienza. Continuare a costruire momenti come questo è fondamentale per mantenere viva la speranza e la determinazione di chi ogni giorno affronta la SLA.
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