Comunicato stampa
21 marzo 2025
Coldiretti ha manifestato a Parma, davanti alla sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), chiedendo che la carne coltivata venga equiparata ai farmaci e sottoposta a studi clinici e preclinici prima di un’eventuale approvazione. Una richiesta che, secondo un gruppo di 16 ricercatori italiani, non ha alcun fondamento scientifico, poiché farmaci e alimenti seguono iter di approvazione distinti e la regolamentazione alimentare garantisce già elevati standard di sicurezza.
L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) sottolinea come la carne coltivata rappresenti un’alternativa più etica alla carne convenzionale, riducendo l’impatto ambientale e risparmiando agli animali la sofferenza degli allevamenti intensivi e della macellazione.
L’associazione ribadisce che la scelta più sostenibile ed etica resta quella di un’alimentazione 100% vegetale, ma riconosce nella carne coltivata un’opzione utile: “La carne coltivata offrirebbe una soluzione a diversi problemi correlati agli allevamenti intensivi e sarebbe un prodotto che non lede il benessere animale. – dichiara
l’Avv. Claudia Taccani, responsabile Ufficio Legale OIPA e Portavoce del Presidente – L’Italia ha deciso di adottare una posizione ideologica, vietando la produzione e il commercio della carne coltivata a prescindere dalle rigorose valutazioni adottate dall’UE. Una legge che lede l’uguaglianza tra i cittadini europei, che dovrebbero esser liberi di scegliere, così come un’equa concorrenza all’interno del mercato unico. L’Italia rischia di rimanere indietro non solo ideologicamente, ma anche economicamente rispetto agli altri Paesi Europei“.
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