Verso le elezioni RSU, parla il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico | CISAL

Compatibilidad
Ahorrar(0)
Compartir

Il rinnovo del contratto, tra battaglie in Aran e Parlamento, nei palazzi del Ministero e nelle aule dei Tribunali, in Italia e in Europa, continua la lotta del sindacato alla vigilia del voto per il rinnovo delle RSU per il 14-16 aprile per misurare la nuova rappresentatività. L’intervista al presidente nazionale, Marcello Pacifico.

D. Presidente, avete già fatto due incontri in Aran per il rinnovo del CCNL 2022-2024, per un contratto scaduto ormai, quali sono le risorse stanziate dal Governo per il personale del comparto istruzione e ricerca?

R. Il Governo ha stanziato nelle ultime due leggi di bilancio le risorse per aumentare gli stipendi nei prossimi tre contratti earrivare nel 2030 a coprire l’inflazione schizzata durante la guerra in Ucraina nell’ultimo triennio. Si parla di 150 euro in media per ogni triennio. Durante le trattative in Aran come Anief abbiamo chiesto di interloquire con i ministri competenti per sbloccare alcune risorse già stanziate e per trovarne altre per ridurre il gap con il personale delle funzioni centrali, fino al CCNL 2016-2018, retribuito di meno del personale del nostro comparto. Oggi guadagniamo 6 mila euro annui in meno e il divario si sta allargando con il nuovo decreto 25/2025 dove abbiamo chiesto varie modifiche.

D. Queste risorse che avete trovato a cosa servirebbero?

R. Vorremmo per tutto il personale scolastico finanziare i buoni pasto come nel resto della pubblica amministrazione, ripristinare il primo gradino stipendiale (fascia di anzianità 3-8) per i neo-immessi in ruolo, garantire la mobilità intercompartimentale, valorizzare le figure di sistema tra i collaboratori del dirigente scolastico e delle elevate qualificazioni (ex dsga), incrementare le retribuzioni del personale docente, educativo e Ata. Queste proposte si sono tradotte anche in specifici emendamenti, dichiarati ammissibili, al vaglio delle commissioni parlamentari durante l’esame del decreto legge sulla PA e speriamo possano tradursi in norme di legge per poterle inserire nel prossimo contratto. 

D. Appunto, sembra che il dialogo di Anief con il Parlamento sia sempre attivo? 

R. Anief da anni invia memorie dettagliate su tutte le proposte normative che riguardano il personale scolastico, spesso è chiamata in audizione dal Parlamento italiano ma è attiva anche presso le istituzioni europee. Nell’ultimo decreto legge sulla PA abbiamo chiesto modifiche per confermare gli incarichi scaduti al personale assunto in organico aggiuntivo per il PNRR e Agenda Sud, abbiamo avuto una prima risposta all’integrazione delle graduatorie degli idonei ai concorsi banditi dal 2020. La lotta contro la precarietà è ancora lunga ma si può pensare che riusciremo entro fine legislatura a ripristinare il doppio canale di reclutamento che permetterà di prevenire l’abuso dei contratti a termine dopo aver ottenuto per legge, il risarcimento da 4 a 24 mensilità, con ricorso dal giudice, e il riconoscimento pieno del pre-ruolo nella ricostruzione di carriera.

D. Ecco, dialogate con rappresentanti di Aran, con ministri e parlamentari, con le istituzioni italiane ed europee, ma continuate a ricorrere in Tribunale, perché così tanti ricorsi e perché li vincete quasi sempre?

R. Perché studiamo, impariamo le norme e ne chiediamo il rispetto a livello costituzionale ed euro-unitario. A volte, nonostante gli impegni non riesci come sindacato a ottenere quello che ti viene chiesto e allora se lo ritieni legittimo prima cerchi il dialogo con le istituzioni, poi apri le vertenze in tribunale. Si può ottenere giustizia contro norme legislative e contrattuale non corrette. Abbiamo ottenuto, ad esempio, negli ultimi due anni, 25 milioni di risarcimento per mille colleghe e colleghi per il periodo di precariato svolto e la disparità di trattamento economica e giuridica subita. Abbiamo l’ennesima causa in corso in Corte di giustizia europea per il riconoscimento del servizio svolto nelle scuole paritarie dopo aver vinto il ricorso sulla carta docenti, mentre di recente in Corte costituzionale abbiamo vinto il ricorso contro l’autonomia differenziate, e ancora in Corte di Cassazione il ricorso sul riconoscimento del primo gradone stipendiale per i neo-assunti con servizio ante 2011. Vinciamo perché studiamo e questa è la ragione per la quale siamo ascoltati dal legislatore e dall’amministrazione, ma la nostra forza sono le deleghe degli iscritti e il voto alle RSU.

D. Siamo in piena campagna elettorale, dal 14 al 16 aprile si vota alle elezioni RSU. Quale potrebbe essere un appello al voto? 

R. Bisogna capire che il voto alle candidate e ai candidati delle liste Anief è un voto utile non soltanto per rinnovare le RSU ma al lavoro fatto dal sindacato perché ne misura la rappresentatività, la forza ai tavoli contrattuali. Abbiamo stilato la nostra piattaforma sindacale che è consultabile nel sito istituzionale ma abbiamo anche organizzato assemblee sindacali con più di 100 mila partecipanti negli ultimi mesi, segno di interesse per la nostra politica sindacale. Tra il 2021 e il 2024 siamo cresciuti del 30% delle deleghe, siamo il sindacato tra pubblico e privato con più alte percentuali di crescita. Siamo sensibili all’ascolto, vogliamo informare le lavoratrici e i lavoratori dei loro diritti, continuiamo sempre a studiare perché soltanto con il sapere puoi contribuire al buon governo. 

D. Avete promosso una campagna di screening gratuita sul proprio stato di servizio (matricolare), la può spiegare?

R. Abbiamo il dovere di informare chi lavora sui propri diritti negati. Si va dal mancato riconoscimento del salario accessorio (RPD – retribuzione professionale docenti, CIA – contributo individuale ATA) durante le supplenze brevi a quello delle ferie non retribuite anche durante i contratti al 30 giugno, dal risarcimento per abuso dei contratti agli scatti di anzianità e alla carta docenti, dalla ricostruzione di carriera per intero del pre-ruolo al primo gradone stipendiale per neo-assunti. Sono veramente tanti per non parlare dell’indennità di vacanza contrattuale.

D. Su quest’ultimo argomento, il Governo non ha stanziato un anticipo mensile degli aumenti contrattuali per il triennio 2022-2024? Non è sufficiente?

R. No, perché la legge impone, per tutelare le retribuzioni dei dipendenti pubblici, il pagamento di un anticipo pari al 50% della futura inflazione programmata e poi aggiornata, nell’attesa che si firmi il contratto. Nel triennio, l’inflazione è salita di 16 punti, dovremmo avere come anticipo l’8% di aumento rispettoall’attuale 3,85% (90 euro). Per questo abbiamo invitato tutti a scrivere una diffida al ministero competente.

D. Sono state lanciate diverse petizioni da Anief, per andare in pensione prima o riscattare gratuitamente la laurea, abolire la trattenuta TFR e ENAM. Non rischiate di far fallire lo Stato?

R. È stato chiarito più volte dalla magistratura europea che il bilancio non può essere l’occasione per reprimere i diritti di chi lavora, come già nella sentenza Mascolo del 2014 della CGUEottenuta anche dai legali Anief. Bisogna recuperare dignità, rispetto e onore e lo si ottiene riconoscendo da una parte la professionalità dall’altra il burnout di chi lavora a scuola. Il ministro Valditara ha già previsto nel decreto-legge PA un’assicurazione sanitaria come misura di welfare (2.000 euro di rimborsi annui). La senatrice Bucalo ha presentato un disegno di legge sul riscatto agevolato della laurea (900 euro per ogni anno). L’onorevole Amato ha presentato un emendamento sull’abolizione della trattenuta operata da INPS per il personale docente della primaria e infanzia. La politica sembra dare segnali di ascolto. Il voto alle prossime elezioni RSU alle candidate e ai candidati delle liste Anief presentate nel 70% delle sedi di lavoro potrà soltanto darci una maggiore forza per raggiungere prima e meglio ulteriori risultati concreti. 

Detalles de contacto
Ufficio Stampa CISAL