ECONOMIE DI RESISTENZA VOCI DALLA PALESTINA

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COSPE ospita una delegazione di esperti palestinesi di economia sociale e sociale (ESS), in Italia per un programma di scambi di buone pratiche, incontri istituzionali ed eventi pubblici.
Il 14 e il 15 aprile la delegazione fa tappa a Bologna.

Firenze, 11 aprile 2025 – Dal 9 al 16 aprile è in Italia, ospite di COSPE, una delegazione composta da esperti ed esperte nell’ambito del progetto “IBTKAR for Social Change”, finanziato dalla Cooperazione Italiana. In programma scambi di buone pratiche con reti, distretti dell’Economia Sociale e cooperative agricole, incontri istituzionali ed eventi pubblici.

In questa fase storica, caratterizzata più che mai dalle politiche di colonizzazione delle terre e pulizia etnica della popolazione palestinese da parte dello Stato di Israele, come riconosciuto dalle più autorevoli istituzioni internazionali, il progetto IBTKAR mira a rafforzare le esperienze di economia sociale e di resistenza, e far nascere un coordinamento nazionale di ESS capace di proporre risposte non solo alle drammaticità in corso in Palestina ma anche alle sfide socio-economiche frutto di decenni di infrazione della legalità internazionale.

L’economia sociale e solidale, un modello che mette al primo posto le persone e il pianeta rispetto al profitto, è una visione dell’economia radicata nella cooperazione, nell’aiuto reciproco e nella sostenibilità, che offre un’alternativa alle dinamiche di sfruttamento ed esclusione delle strutture capitalistiche tradizionali. Nel contesto palestinese, l’ESS non è dunque solo un approccio economico, ma un vero e proprio atto di resistenza e resilienza.

Nelle storie delle cooperative di riciclo guidate da donne a Hebron, dei laboratori di upcycling tessile a Betlemme e dei progetti di acquaponica a Gaza, al centro della mappatura realizzata dal Bisan Center for Research and Development di Ramallah per il progetto IBTKAR  nel 2024, “Social Solidarity Economy in Palestine”, leggiamo il racconto di realtà che non solo generano reddito, ma alimentano anche lo spirito di comunità, preservano il patrimonio culturale e affrontano le questioni ambientali.

Sono spazi in cui convergono l’emancipazione economica, la giustizia sociale e l’identità collettiva, e sono anche una potente testimonianza di ciò che le comunità possono ottenere quando si organizzano non solo per sopravvivere, ma per costruire un futuro più giusto e umano.

Uno sviluppo dell’ESS  in Palestina sarà quindi fondamentale, sempre secondo la ricerca condotta da Bisan Centre, anche nella ricostruzione dopo la devastazione fisica, politica e sociale in corso a Gaza.  Molte sono però -e oggi più che mai- le sfide che queste imprese devono affrontare, tra cui i vincoli dell’occupazione militare israeliana, l’instabilità economica e sociale e la mancanza di quadri politici chiari a sostegno della loro crescita.   Di tutto questo ci parleranno gli esperti e le esperte che sono in Italia.

Dopo alcune tappe a Bolzano, Venezia e Verona, il 14 e il 15 aprile la delegazione, composta da  Duaa Barakat, professoressa all’Università Al-Quds,  Samah Awda Abu Nima, presidente della Cooperativa di Battir e Yahya Bshara Lubna del Bisan Center,  farà tappa a Bologna per un incontro politico con Emily Clancy (Comune di Bologna)  il 14 aprile e con  Luca Rizzo Nervo, Delegato per le Politiche per l’immigrazione e la cooperazione internazionale alla Presidenza della Regione Emilia Romagna  (15 aprile ).

Nel pomeriggio del 15 aprile (15.00 -17.00) al  CostArena di via Azzo Gardino 48, è prevista una tavola rotonda con le realtà cooperative del territorio dal titoloTavolo tematico ESS. Palestina e Italia esperienze in dialogo”. Un vero e proprio tavolo tecnico che ha lo scopo di creare sodalizi e legami che in futuro possano essere foriere di ulteriori sviluppi e partnership e a cui partecipano rappresentanti di Banca Etica Emilia-Romagna, Bio distretto dell’Appennino, Forum ESS DES PARMA, Cooperativa Camilla, Altra qualità di Ferrara, Commercio Equosolidale.

Un’occasione di scambio fortemente voluta dai rappresentanti delle associazioni palestinesi nonostante il drammatico contesto in cui si trova ad operare il progetto IBTKAR, nato per rispondere con soluzioni innovative a un’economia già in crisi nel periodo post Covid-19 e oggi compromessa dalla guerra in atto sulla Striscia di Gaza e dai continui attacchi militari sulla Cisgiordania e a Gerusalemme Est, che hanno colpito direttamente le piccole imprese e le comunità coinvolte nel progetto. 

Dalle 18.30, sempre al CostArena (via Azzo Gardino 48) si terrà l’evento pubblico “Economie di resistenza. Voci dalla Palestina”. Quest’incontro sarà l’occasione non solo per riflettere sul ruolo dell’economia sociale e solidale in un contesto di conflitto e di repressione generato nei decenni dal colonialismo insediativo di Israele, ma anche per confrontarsi con attivisti e testimoni preziosi di quello che sta accadendo in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.

Come ormai riconosciuto a più riprese negli ultimi anni dal Tribunale Penale Internazionale, dalla Corte Internazionale di Giustizia, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dai relatori per i diritti umani dell’ONU, e da altre agenzie come OMS, WFP, Croce Rossa ed altri ancora, a tutte le istituzioni e le organizzazioni in ogni Paese  è richiesto di porre fine all’infrazione del diritto internazionale, come alle politiche di genocidio e colonizzazione del popolo e del territorio palestinese.

Tutti sono chiamati a proporre azioni concrete di dissuasione nei confronti dello Stato di Israele, come di sostegno e solidarietà alla popolazione palestinese e alle sue articolazioni. Il progetto Ibtkar compie un passo verso questa direzione, perché il lavoro, l’economia ed il benessere delle comunità siano la base del futuro nell’area mediorientale, nel rispetto del diritto internazionale e dei valori di umanità e di pace giusta.

Profili dei partecipanti:

Duaa Barakat
Professoressa Associata di Economia presso l’Università Al-Quds e Ricercatrice Economica presso il Bisan Centre for Research and Development,  specializzata in crisi finanziarie, economia circolare, sistemi bancari e sviluppo economico in Palestina. Ha pubblicato ricerche su politica economica, stabilità finanziaria ed economia sociale e solidale, tra cui una mappatura settoriale dell’ESS sostenuta dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, intitolata “Economia Sociale e Solidale in Palestina”.

Samah Awda Abu Nima
Originaria del villaggio di Battir, nel Governatorato di Betlemme, è Presidente dell’Associazione Cooperativa di Battir per la Produzione e Trasformazione Alimentare, impegnata nell’empowerment economico delle donne. Attivista per i diritti delle donne, ha coordinato progetti di cooperative agricole nell’ambito dell’Unione dei Comitati delle Donne Palestinesi. È volontaria presso l’Unione dei Comitati di Lavoro Agricolo (UAWC), attiva nel Movimento del Percorso dei Contadini e contribuisce al coordinamento e alle attività mediatiche della Rete di Economia Sociale.

Yahya Bshara Lubna

Difensore dei diritti umani palestinese, ricercatore ed agronomo, con un interesse particolare per l’intersezione tra protezione sociale e sviluppo sostenibile. È un dirigente del Bisan Center for Research and Development di Ramallah.

Il progetto:

Il progetto “IBTKAR per il cambiamento sociale –   Opportunità di sviluppo inclusivo per la resilienza delle comunità rurali palestinesi nell’era post-Covid” è finanziato dalla Cooperazione Italiana. Il progetto promuove la creazione di un ecosistema favorevole allo sviluppo dell’ESS, con particolare attenzione al settore dell’agroecologia, della microfinanza etica e della cooperazione sociale. Le attività includono: mappatura e analisi dell’ESS in Palestina per identificare attori chiave e potenzialità di sviluppo, formazione e capacity building per rafforzare competenze gestionali e organizzative delle realtà di ESS locali, sviluppo di un database per raccogliere e condividere informazioni sulle realtà mappate, favorendo connessioni e sinergie tra attori locali e internazionali. I partner in Palestina sono: ACAD, Reef Finance,  Bisan Center for Research and Development, JLAC.

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