In audizione parlamentare, Uil denuncia l�assenza di risposte strutturali su lavoro, fisco e welfare
16/04/2025 Sindacato.
�Il Documento di finanza pubblica 2025 si presenta come una fotografia statica del passato, privo di una visione sul futuro del Paese. Non ci sono nuove politiche economiche, non si intravedono investimenti strutturali n� una strategia concreta per affrontare le grandi transizioni sociali, economiche e ambientali. Siamo di fronte all�ennesima occasione mancata, siamo davanti a un aggiornamento dei conti, ma senza contenuti.
Di prospettico non c�� nulla, Dietro stime macroeconomiche, la cui prudenza � giustificabile con l�incertezza dello scenario internazionale, si nasconde una pericolosa mancanza di visione chiara per il collocamento del Paese nel nuovo assetto geopolitico e commerciale che va delineandosi.
Il Dfp ignora completamente la qualit� dell�occupazione. Si celebra l�aumento numerico degli occupati, ma non si dice che l�84% dei nuovi contratti � precario, spesso part-time involontario e concentrato tra over 50 e settori a basso salario. Siamo ultimi in Europa per occupazione femminile e giovanile. Il Governo continua a ignorare i problemi strutturali del nostro mercato del lavoro.
Le misure fiscali annunciate non riducono la pressione sui redditi da lavoro e da pensione. Gli sgravi promessi sono stati finanziati con il fiscal drag, cio� con i soldi degli stessi lavoratori, mentre la flat tax per gli autonomi fino a 85mila euro continua a generare iniquit�. Nessun intervento sul vero nodo della questione fiscale: l�evasione, che resta fuori controllo, nonostante i condoni mascherati da riforme.
La spesa sanitaria � destinata a calare in rapporto al PIL, mentre aumentano le difficolt� di accesso alle cure, i tempi d�attesa, le migrazioni sanitarie e i divari territoriali. La medicina di base � in crisi, il personale sanitario � sottodimensionato. Mancano risorse e volont� politica per rilanciare davvero il Servizio sanitario nazionale. Le previsioni contenute nel Dfp sanciscono la continuit� di un disinvestimento che tradisce i principi su cui si fonda la nostra sanit� pubblica: universalit�, uguaglianza ed equit�.
Il Dfp si limita a descrivere l�aumento della spesa pensionistica senza proporre soluzioni strutturali. Nessun accenno a una flessibilit� in uscita, nessuna prospettiva per chi ha carriere discontinue o salari bassi. Il tasso di sostituzione sar� drammatico per i futuri pensionati e il Governo resta immobile. Serve una riforma vera, non l�aumento dell�et�.
Il ritardo nella spesa del Pnrr e l�assenza di una governance territoriale forte rischiano di compromettere gli obiettivi di coesione. La Zes unica, se non accompagnata da investimenti e servizi, resta uno slogan. Il 40% delle risorse al Sud � un vincolo, ma senza controllo sull�attuazione rischia di essere solo carta. Lo sviluppo del Mezzogiorno non pu� passare da investimenti sconnessi e temporanei nel tempo, ma necessita di una strategia che consideri una visione d�insieme e l�organicit� degli interventi. � una priorit� non pi� rinviabile.
Appaiono insufficienti e disorganiche le misure pensate per contrastare povert� e disuguaglianze. La nuova architettura Adi-Sfl-Gol � frammentata e inadeguata. Si spende meno di prima per la lotta alla povert�, con strumenti che non dialogano tra loro. Il 23% della popolazione � a rischio povert�, ma il Governo risponde con misure spot e senza visione.
Nel Dfp, poi, manca completamente una strategia per fermare le morti sul lavoro. Nessuna misura strutturale, nessun investimento serio nell�attivit� ispettiva o nella prevenzione. La Uil continua a chiedere una Procura speciale e l�introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale.
La crescita da �zero virgola� non basta. Serve un Paese che investa sul lavoro stabile, sulla sanit� pubblica, sul welfare, sulla coesione sociale. Serve una nuova strategia industriale che parta dal lavoro, non solo dall�impresa. Questo DEF non d� nessuna di queste risposte�.
Roma, 16 aprile 2025
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