Comunicato stampa
19 maggio 2025
Con una mossa che non giunge inaspettata, il Governo si prepara a compiere l’ennesimo, tragico passo indietro nella tutela della fauna selvatica e degli ecosistemi: una bozza di disegno di legge scandalosamente pro-caccia è pronta per essere presentata al prossimo Consiglio dei ministri e, successivamente al Parlamento. La sua approvazione, ipotesi tutt’altro che remota, porterebbe a stravolgere una norma nata più di 30 anni anni fa per proteggere il patrimonio naturale del Paese, a favore di una visione distorta della caccia, non più regolamentata, ma promossa come attività ludica, economica e addirittura utile alla biodiversità.
In particolare, destano sgomento e allarme le misure che prevedono l’estensione delle aree di caccia, la possibilità di sparare nelle spiagge e nelle aree protette, la riapertura dei roccoli e l’uso di richiami vivi, l’eliminazione del parere vincolante dell’ISPRA, ente scientifico indipendente, e la privatizzazione di fatto di vasti territori pubblici.
In un colpo solo, il Governo si prepara a mettere a rischio la tutela della fauna selvatica e degli ecosistemi, oltre che la sicurezza dei cittadini che praticano attività outdoor. La nuova riforma pro-caccia prevede di ampliare in modo allarmante l’utilizzo di richiami vivi – passando da 7 a 47 specie – e di eliminare qualsiasi limite al possesso di uccelli allevati. Allo stesso tempo, le gare e gli addestramenti venatori con abbattimenti potranno svolgersi tutto l’anno, anche di notte, con un gravissimo impatto sulle specie durante i periodi riproduttivi.
A preoccupare è anche l’ingresso di interessi privati nella gestione faunistica del Paese. In modo del tutto arbitrario, si potranno organizzare battute di caccia anche in periodi di divieto generale, trasformando alcune aree in veri e propri parchi gioco a uso dei cacciatori – italiani e non, visto che sarà data automaticamente la licenza di caccia ai cittadini stranieri, senza alcuna formazione in merito alle regolamentazioni italiane.
Siamo di fronte alla peggiore riforma della caccia mai portata avanti nel nostro Paese, supportata esclusivamente da interessi economici e politici e priva di qualsiasi fondamento scientifico. Senza contare i danni economici che questa mossa potrebbe arrecare alle tasche dei cittadini italiani, viste le infrazioni europee in cui il Paese potrebbe senza dubbio incorrere. Già le modifiche degli ultimi anni della legge 157/1992 risultano oggetto di attenzione da parte della Commissione Europea, per violazione delle direttive habitat ed uccelli.
L’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) sostiene con forza la tutela della fauna selvatica e del territorio, che non possono e non devono essere considerati giocattoli nelle mani di pochi.
“Chiediamo al Governo di ritirare un disegno di legge che rischia di rappresentare il punto di non ritorno per l’Italia, proponendo un confronto serio e trasparente sulla questione – dichiara Alessandro Piacenza, responsabile tutela fauna selvatica di OIPA Italia. “Ricordiamo inoltre che decisioni di questa portata, che riguardando tutti i cittadini, non possono non tenere conto dei dati scientifici esistenti, della necessità di una convivenza pacifica tra esseri umani e natura e, non ultimo, del rispetto del sentire comune (negli ultimi anni fortemente improntato verso una marcata opposizione alla caccia)” conclude Piacenza.
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