Il progetto Artemisia, nato con l’obiettivo di favorire l’emersione e la presa in carico di situazioni di violenza di genere che coinvolgono ragazze e donne con disabilità, si è concluso con grande partecipazione in occasione dell’evento finale, tenutosi il 20 maggio a Milano.
Tra le varie iniziative messe in campo, sono state sviluppate le Linee di indirizzo per Reti antiviolenza accessibili, un documento pensato per fornire strumenti concreti alle operatrici dei centri antiviolenza, al fine di rendere più inclusivi i servizi dedicati a chi, oltre a vivere una situazione di violenza, convive con una disabilità.
Queste linee guida rispondono a un’esigenza urgente: molte strutture, infatti, non sono ancora accessibili a persone con disabilità motorie o sensoriali. Il documento si rivolge a centri antiviolenza, case rifugio e servizi socio-sanitari, proponendo soluzioni per migliorare l’accoglienza e la fruibilità degli spazi. Si va dall’eliminazione delle barriere architettoniche alla produzione di materiali informativi in formato easy-to-read, fino alla realizzazione di siti web accessibili.
Non mancano indicazioni su strumenti digitali utili alla comunicazione con donne con disabilità cognitive, come le tabelle di comunicazione semplificata utilizzate durante il progetto attraverso tablet.
A completare il documento, un questionario di autovalutazione permette alle operatrici di verificare il livello di accessibilità della propria struttura, identificando eventuali criticità su elementi come servizi igienici, segnaletica interna e ostacoli architettonici, con l’obiettivo di promuovere interventi mirati di miglioramento.