Poste, il 3 giugno è sciopero generale - SPI CGIL Veneto

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Continua la mobilitazione contro la riorganizzazione che peggiorerà il servizio alla clientela

Prosegue la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane: dopo lo sciopero delle prestazioni straordinarie di aprile, per il prossimo 3 giugno è stata proclamata una giornata di sciopero generale.

Le ragioni dello sciopero.Lo scorso 27 novembre – spiegano in un comunicato congiunto SLC Cgil, Spi Cgil, UilPoste e Uil Pensionati – l’azienda Poste Italiane, accettando delle condizioni poste da altre sigle sindacali, ha estromesso di fatto la CGIL e la UIL dal tavolo di trattativa”. In particolare, l’azienda ha condiviso con altre sigle tre importanti riorganizzazioni di settori chiave, “che di fatto andranno a peggiorare il servizio alla clientela, innestando su situazioni di criticità ulteriore precarietà“.

Le dichiarazioni. Siamo consapevoli – proseguono i sindacati – che tale data potrebbe creare criticità in particolare per i pensionati che ritirano in quei giorni la pensione, per la chiusura di numerosi uffici postali i cui addetti aderiranno allo sciopero, ma pensiamo che lo sciopero possa essere compreso e sostenuto dai pensionati, coloro che più di tutti potrebbero risentire delle nuove e disfunzionali riorganizzazioni che possono portare ad un ulteriore arretramento dal presidio del territorio specie nelle aree interne e periferiche; a ciò si aggiunge una, ancora non del tutto scongiurata, ulteriore tranche di privatizzazione che lo stato ha preventivato e non ancora ufficialmente escluso. Ricordiamo inoltre che è nell’interesse dei pensionati partecipare con convinzione alle battaglie dei lavoratori e delle lavoratrici, perché lavoro povero oggi significa pensione povera domani.

Il sostegno dei pensionati. SPI e UILP sostengono la mobilitazione di SLC e UILPoste, perché in essa “è contenuta anche la tutela dei soggetti più fragili, i primi che sarebbero danneggiati da un arretramento della presenza pubblica sul territorio, presenza che ad oggi garantisce solo attraverso la capillarità della rete di Poste Italiane.”

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SPI Ufficio Stampa