L’Ac cresce in tutte le fasce di età  - Azione Cattolica Italiana

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«Il cammino assembleare è un grande esercizio di democrazia, che coinvolge tutti i soci e le socie e che nasce da un approfondito discernimento, traendo impulso e vigore dalla passione e dall’entusiasmo contagiosi che l’Ac sa mettere in circolo e trasmettere a coloro che la incontrano». Queste parole, tratte dalla lettera agli stakeholder del presidente nazionale di Ac, Giuseppe Notarstefano, identificano con nettezza il focus particolare del settimo Bilancio di sostenibilità dell’Azione cattolica italiana che si riferisce all’anno 2024. 

Un bilancio che, come sempre, accende i riflettori sui dati principali dell’associazione e ne evidenzia il valore sociale sia a livello nazionale che territoriale, ma che vuole anche andare oltre e che in questa edizione pone l’accento proprio sulla partecipazione. 

I dati. L’Ac cresce in tutte le fasce di età

Iniziamo, correttamente, dai dati: l’Ac ha continuato anche nel 2024 a crescere e lo ha fatto per il quarto anno consecutivo dopo il Covid. I soci sono complessivamente 229.080, +3,7% sull’anno precedente, ma quel che è più significativo è che l’Ac cresce in tutte le fasce d’età, i ragazzi, i giovani e, per la prima volta dopo diverso tempo, anche gli adulti. Un dato significativo e confortante per tutti, in una fase storica in cui la partecipazione ecclesiale nel nostro Paese attraversa un periodo non facile. 

Ma limitarsi a questo numero sarebbe senz’altro semplicistico se non fuorviante: la vivacità dell’associazione su territorio è significata soprattutto dalla presenza di oltre 40.000 responsabili associativi e da 43.400 educatori e animatori, così come dai più di 14.000 gruppi formativi che sono presenti in circa 5.000 parrocchie e nella quasi totalità delle diocesi italiane, con 1.800 campi scuola organizzati un po’ ovunque. 26.000 soci sono impegnati a vario titolo sul territorio e quindi al fuori del perimetro dell’associazione, mentre circa mezzo milione sono i simpatizzanti, ovvero persone che partecipano alle attività o comunque hanno a che fare con l’Ac senza aderire formalmente. Interessante e peculiare anche il numero di ore annue donate per l’associazione, un numero molto alto che supera i 15 milioni.

Il focus

Il 2024 è stato un anno particolarmente significativo perché è stato l’anno in cui si è concluso il cammino assembleare triennale. Dopo le assemblee parrocchiali o delle associazioni territoriali di base, si sono svolte quelle diocesane e, a cascata, i Consigli regionali e l’Assemblea nazionale, che ha rinnovato il consiglio che, a sua volta, ha consegnato la terna alla Cei per il presidente e ha eletto la presidenza. Un cammino lungo e molto curato, con una attenzione particolare al discernimento. Un cammino anche faticoso e a volte accidentato, che tuttavia spinge l’associazione a ripensarsi, a restare al passo con la vita delle persone per poterle accompagnare e avere a cuore. 

Il preludio all’Assemblea nazionale è stato segnato dal grande incontro con papa Francesco in piazza san Pietro: l’incontro A braccia aperte è stato l’ideale chiusura del cerchio di un triennio iniziato con gli strascichi della pandemia e concluso con quasi 80.000 persone a Roma per stringersi intorno al Pontefice. Ma il focus sulla partecipazione e sulla democrazia presente nel bilancio mette al centro anche l’appuntamento di Trieste, con le Settimane sociali delle Chiese che sono in Italia in cui l’Ac è stata presente e protagonista, oltre che gli 80 anni della liberazione dalla guerra al nazifascismo, con un prezioso approfondimento sull’apporto dell’associazione a questa causa. 

Il futuro

La settima edizione del bilancio di sostenibilità dimostra come l’associazione abbia preso molto sul serio questo percorso, che coinvolge i portatori d’interesse (che sono stati invitati anche questa volta a partecipare a un focus group) e da cui derivano alcuni degli obiettivi di sostenibilità che l’associazione si è data. 

Un percorso che sta aiutando l’Ac a essere più estroversa, a mettersi in una condizione di ascolto e dialogo, ad aprirsi ancora di più. Un percorso che sta contagiando anche diverse associazioni diocesane che hanno realizzato il proprio bilancio di sostenibilità o che hanno aperto un cantiere per realizzarlo. Tra le tante esperienze e i numerosi progetti che sono raccontati e rendicontati nel bilancio, anche questa rappresenta una buona prassi da continuare a sostenere e allargare.

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Paolo Seghedoni