DISAGIO SOCIALE STABILE Misery Index Confcommercio, una valutazione macroeconomica del disagio sociale
Il Misery Index di maggio resta stabile a 9,6, sintesi tra un lieve aumento dell’inflazione e una disoccupazione ferma al 6,6%. “La tenuta degli indicatori potrebbe favorire un consolidamento della fiducia delle famiglie e un impatto positivo su consumi e crescita nei mesi estivi”.
A maggio l’indice di disagio sociale (MIC) calcolato da Confcommercio (link al documento completo in pdf) si conferma stabile a quota 9,6, consolidando il trend di equilibrio registrato nei mesi precedenti. La tenuta dell’indicatore riflette, da un lato, un moderato incremento dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto (passata all’1,7% dall’1,6% di aprile), e, dall’altro, la stabilizzazione del tasso di disoccupazione esteso al 6,6%. Sul fronte del mercato del lavoro, le stime indicano per maggio un lieve incremento degli occupati, accompagnato da un numero sostanzialmente invariato di disoccupati.
Questo scenario dovrebbe contribuire a mantenere stabile anche il tasso di disoccupazione ufficiale, previsto al 5,9%. A sostenere l’incremento dell’inflazione per i beni ad alta frequenza d’acquisto sono principalmente i rialzi dei prezzi dei generi alimentari, parzialmente compensati dalla prosecuzione della discesa di quelli dei carburanti. Questa dinamica lascia intravedere, secondo Confcommercio, una tendenza alla stabilizzazione dell’inflazione nei prossimi mesi, elemento che potrebbe contribuire a contenere il disagio delle famiglie sul piano dei consumi quotidiani. Nonostante il quadro congiunturale resti esposto a incertezze, sia sul fronte internazionale che interno, emergono segnali incoraggianti dal lato della fiducia. A maggio, il sentiment di famiglie e imprese ha registrato un miglioramento, segnale che il sistema economico sembra mantenere una certa resilienza.
L’inflazione appare aver superato la fase di moderata ripresa e, almeno nel breve periodo, non si profilano rischi di arresto per il ciclo espansivo dell’occupazione. Secondo il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, “questa relativa stabilità, unita a una fiducia in lieve recupero, potrebbe sostenere i consumi nella seconda parte dell’anno. Un elemento non trascurabile, soprattutto in un contesto in cui crescono i timori per un eventuale inasprimento delle politiche commerciali internazionali. Lo scenario previsionale per l’intero 2025, alla luce delle attuali dinamiche, resta prudenzialmente positivo: il PIL è atteso in crescita dello 0,8%”.