Il nuovo volto dell’incertezza - weekly outlook | 17 06 2025 - Format Research

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La nuova escalation in Medio Oriente, con l’apertura del fronte iraniano e la minaccia concreta alla sicurezza dello Stretto di Hormuz, torna a porre il rischio geopolitico in cima all’agenda economica globale. Le conseguenze non si sono fatte attendere: 62 miliardi di euro bruciati in poche ore sull’Euro Stoxx 50 e possibili tensioni sui prezzi energetici che riportano lo spettro dell’inflazione. Le rotte del Mar Rosso, già insicure, vedono rincari del 20% nei costi di trasporto. Il rischio, ora concreto, è una nuova ondata inflattiva indotta da shock esterni.

Dalla geopolitica alle imprese, necessità di innovare

In questo contesto vanno a posizionarsi i dati gli spunti economici di riflessione pubblicati nei giorni scorsi.
In Europa, pur con un mercato del lavoro che mostra una buona tenuta, con un tasso di occupazione in lieve crescita (76,1%), Eurostat, la congiuntura resta fragile. L’industria rallenta – la produzione industriale, monitorata da Eurostat, è calata del 2,4% nell’area euro ad aprile – e il confronto con le economie dinamiche, come quella statunitense, impone un’accelerazione sul fronte dell’innovazione. Lo sottolinea la Banca d’Italia, nel richiamo del Governatore Panetta, nel suo intervento di apertura alla conferenza organizzata dalla Banca d’Italia e dalla Banca europea degli investimenti su Competitività e Innovazione, sulla la necessità di politiche pubbliche più efficaci nella ricerca e nello sviluppo.

In Italia, l’economia dà segnali misti

È incoraggiante, la tenuta dell’inflazione all’1,6% (Istat), anche se accelerano i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,6% a +2,7%). La crescita del PIL, ci ricorda Confcommercio nella su Congiuntura, tra aprile e giugno segna +0,4%. Tuttavia, i consumi arrancano e la fiducia resta fragile, zavorrata da un contesto internazionale incerto. Secondo le Proiezioni Macroeconomiche della Banca d’Italia, il PIL crescerà solo dello 0,6% nel 2025, frenato dalla debolezza degli investimenti e dal rallentamento dell’export (-2,8% ad aprile).

Lavoro

Il mercato del lavoro appare vivace. Il numero di occupati aumenta di 141 mila unità (+0,6%) nel primo trimestre 2025 rispetto al quarto trimestre 2024 (Istat), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato. Inoltre, secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono previste dalle imprese  595mila entrate a giugno. Purtroppo, però, quasi la metà delle posizioni aperte è di difficile copertura: il mismatch tra domanda e offerta resta un nodo irrisolto che, può essere letto alla luce delle parole del Governatore Panetta, ancora nel suo intervento su Innovazione Competitività, quando sostiene che “Il potenziale innovativo di un paese dipende dall’interazione di molteplici fattori: la disponibilità di capitale di rischio e di forza lavoro qualificata”.

Imprese in chiaroscuro

Lo studio di Confcommercio Bergamo con Format Research, su credito e liquidità, evidenzia un quadro complesso per le imprese del terziario della provincia di Bergamo, con un rallentamento nel processo di recupero della liquidità e un progressivo irrigidimento delle condizioni di accesso al credito.

Concludiamo segnalando innanzitutto le interessantissime pubblicazioni della Banca d’Italia sull’andamento delle economie regionali italiane che stanno uscendo in questi giorni e sono consultabili sul sito istituzionale della Banca centrale e alcune riportate anche in questa Neswletter; e dal Fondo Monetario Internazionale, lo scritto di Yan Liu sulla gestione del debito pubblico. La trasparenza, avverte il FMI, è oggi più che mai essenziale: in un mondo dominato da strumenti opachi e innovativi, la fiducia si conquista con chiarezza.

Il nuovo volto dell’incertezza (Foto da Google Earth – Finito di scrivere il 16 giugno 2025 alle 18,00)

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