Con l’espressione un po’ così, seria, schiva e un po’ sempre pensierosa, preciso come una punta da 6, si prendeva a cuore ogni cosa buona, pulita e giusta. Se proveniva dalle parole di Carlin Petrini, suo grande amico, ne faceva un dogma. Un Piemontese a cui piaceva il mare, la barca a vela, la montagna, le arti, la vita in natura, il cibo ovvero l’enogastronomia. A ben pensare: gli piaceva vivere, conoscere e sapere. Era Slow così, “naturalmen-te”.  

Prestato alla Liguria del ponente che lo ha saputo adottare, contagiare con i suoi vicoli musicali, le tavole nei carruggi, il lavoro e gli amici, tanti.  

Un uomo Slow (Food) dentro, come fiduciario prima nel Ponente (IM) e poi presidente regionale ligure, in anni di goliardia, trasformazione e maturazione. Credeva in Slow Food più di un missionario nella Bibbia, forse si sentiva tale e tanto ha regalato e lasciato, con la sua ampia convinta disponibilità e generosità.

Più ci penso e più mi viene da ripetere: una persona onesta, brava, impegnata e simpatica, a modo suo, ricco di una correttezza infinita fusa con altrettanta disponibilità… era Slow dentro, sotto e sopra… è stato bello e buono seguirlo, frequentarlo, collaborare e, non a caso, diventare amici. Gianna lo sa, siamo in tantissimi e tutti lo ricorderemo in formissima e così sarà sempre ancora sempre per sempre con noi!

Vincenzo, Alessandro, Sergio per Slow e chi si sente di esserci!