Nonostante la resilienza del turismo globale, l’estate 2025 segna un leggero calo dell’interesse verso l’Europa tra i viaggiatori extraeuropei. Secondo l’ultimo Long-Haul Travel Barometer della European Travel Commission, solo il 39% degli intervistati nei principali mercati extraeuropei prevede di viaggiare in Europa tra maggio e agosto, due punti percentuali in meno rispetto al 2024.
I trend geografici evidenziano forti differenze:
- Cina: unico mercato in netta controtendenza, con il 72% degli intervistati intenzionati a visitare l’Europa (+10%). Un mix di crescita economica e nuove politiche favorevoli sta spingendo la domanda.
- Brasile, Canada, Giappone e Stati Uniti: registrano cali significativi nell’interesse verso l’Europa, con motivazioni legate a costi elevati, inflazione e instabilità geopolitica.
- Australia e Corea del Sud: mostrano segnali di stabilità e leggera crescita, con l’Australia che si distingue anche nei dati sui pernottamenti europei del primo trimestre 2025.
Ma se non Europa, dove?
Ben il 40% dei viaggiatori lungo raggio opta per destinazioni nell’area Asia-Pacifico, in aumento del 2% rispetto al 2024. Il miglioramento dei collegamenti aerei e i prezzi più competitivi stanno favorendo l’attrattiva di destinazioni come Corea, Giappone e Sud-Est Asiatico. In calo invece l’interesse per le Americhe (-12%), complice il clima geopolitico e una percezione negativa verso alcune destinazioni chiave.
Noi di Twissen abbiamo osservato che, mentre l’Europa resta centrale nel turismo internazionale, cresce il peso di alternative più accessibili e culturalmente diverse, richiedendo strategie di posizionamento più dinamiche.
President and founder at Twissen. Manager in Local Development, Tourism Policies, EU Funds. He cooperates with several European universities, public bodies, development agencies, DMOs and enterprises.