LA CELI CHIEDE CHIAREZZA
La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI) è chiamata a restituire oltre 2,3 milioni di euro per un
presunto errore informatico nella trasmissione delle firme dell’otto per mille, commesso da un CAF
nazionale, come confermato dal MEF.
Nessuna documentazione completa è stata fornita. Le informazioni oscurate, i sistemi informatici
usati dai CAF non avrebbero quindi fornito alcuna garanzia di attendibilità dei dati trasmessi, e la
CELI, che ha sempre agito con correttezza, ne subisce le conseguenze economiche e di
reputazione.
La CELI denuncia l’assenza di trasparenza e il ribaltamento delle responsabilità, che mina la
fiducia nella democrazia fiscale. E chiede che, come in ogni sistema giusto, i costi dell’errore
siano assunti da chi lo ha commesso, comprese le assicurazioni che garantiscono i sistemi
informatici utilizzati.
“Noi chiediamo trasparenza, non privilegi. Ma non possiamo essere puniti per un errore che non ci
appartiene!”, dichiara la rappresentante legale Cordelia Vitiello.
Nel frattempo sono stati avviati i contatti con il Ministero dell’Interno, da cui dipendono le relazioni
con le religioni in Italia.